Proroga superbonus a dicembre 2023, ampliamento ad alberghi ed edifici in corso di condono e alleggerimenti sullo “stato legittimo”. Sono alcune delle novità sul superbonus che dovrebbero arrivare a maggio, in un nuovo decreto.
All’indomani del voto in Parlamento sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che interviene anche sul superbonus stanziando 18 miliardi di euro, la partita sull’agevolazione più amata dagli italiani si starebbe spostando su un nuovo decreto legge atteso a maggio e destinato a semplificare la misura.
Sulla base della bozza di decreto in circolazione in queste ore, infatti, sembra che il governo sia orientato ad estendere sin da maggio sia la durata temporale del superbonus (arrivando al tanto agognato fine dicembre 2023), sia la platea di beneficiari (con l’inserimento ad esempio degli alberghi) e di interventi finanziabili (impianti termici non fissi).
Che a maggio il governo fosse pronto ad intervenire sul superbonus è cosa ormai nota. L’ultima autorevole conferma in ordine di tempo era arrivata dallo stesso premier Mario Draghi durante la relazione sul PNRR al Senato. “Già con un dl a maggio”, aveva infatti spiegato Draghi, “interveniamo con delle importanti semplificazioni per agevolare la sua effettiva fruizione”, visto che le procedure sono complesse.
Leggendo però la relazione illustrativa della bozza di decreto legge che dovrebbe recare la firma del ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani, le novità in arrivo sul superbonus dovrebbero essere più ampie e includere – tra i cinque interventi previsti – anche la proroga temporale della misura.
Proroga superbonus al 2023
“Allo scopo di garantire una più ampia e corretta attuazione delle disposizioni” sul superbonus 110% “e, quindi, al fine di promuovere concretamente la realizzazione di interventi di riqualificazione energetica”, si legge infatti nel testo, “si propone, in primo luogo, di prorogare il regime di agevolazione, dal 30 giugno 2022, al 31 dicembre 2023”.
Superbonus 110 anche per alberghi
In seconda battuta, si legge nel documento, “si propone di estendere l’ambito di applicazione” del superbonus “anche agli interventi effettuati su immobili con classe catastale D/2 “Alberghi e pensioni”.
Sul punto era intervenuto qualche settimana fa proprio Cingolani che, sollecitato dai parlamentari, si era impegnato a verificare la possibilità di estendere la misura anche agli hotel, non nascondendo però i profili di difficoltà insiti nell’operazione ma che, alla luce di quanto previsto nella bozza, sembrerebbero essere stati superati.
“Stato legittimo” per la sola unità abitativa
Novità in arrivo anche per il rilascio dello “stato legittimo” dell’immobile richiesto per l’ammissione dei singoli interventi di riqualificazione energetica al superbonus.
Come spiega infatti la relazione illustrativa, “una delle principali difficoltà sottese alla realizzazione degli interventi di riqualificazione sembra doversi ricondurre alla condizione degli edifici plurifamiliari che, non di rado, presentano situazioni di irregolarità urbanistica: nell’attuale architettura dell’art. 119, è, di fatto, sufficiente che l’irregolarità insista su una singola unità immobiliare perché venga impedito, a tutte le altre, di acquisire la certificazione di “stato legittimo”.
Per questo il decreto propone invece di “modificare le disposizioni rilevanti dell’articolo, al fine che sia consentito il rilascio dello stato legittimo con riferimento alla singola unità abitativa, in modo che – ai fini dell’accesso all’incentivo – non vengano considerati eventuali abusi (interni o esterni) di unità abitative che compongono l’edificio plurifamiliare”.
Superbonus e condono: avanti con le pratiche
Dato che il condono edilizio è necessario per l’asseverazione di “stato legittimo” dell’immobile e, dunque, per l’accesso al superbonus, il decreto prevede anche che “in presenza di domande di condono edilizio ancora inesitate” si possa accedere comunque al superbonus “previa asseverazione giurata (…) circa la sussistenza dei requisiti” per “ottenere un positivo riscontro” da parte delle amministrazioni comunali, emessa dal tecnico che aveva predisposto la domanda di sanatoria.
“In caso di definitivo rigetto della istanza di condono edilizio”, prosegue però il testo, le “agevolazioni eventualmente già erogate” saranno revocate.
Superbonus anche per impianti termici non fissi
“Infine, in considerazione della circostanza che, nel nostro Paese, molte abitazioni risultano prive di impianti termici fissi”, si legge nella relazione, il decreto propone una nuova definizione di impianto termico, capace di ampliare il range di interventi che possono accedere al superbonus.
Pertanto, se il decreto dovesse confermare anche questo passaggio, d’ora in avanti “per impianto termico” si potrebbe intendere “qualsiasi apparecchio, anche non fisso, finalizzato alla climatizzazione invernale degli ambienti”.
Photocredit: Laurie Shaw da Pexels
Source: fasi.biz
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.