ORISTANO. Il sindaco Lutzu raccoglie l’appello dell’Associazione Regionale ex Esposti Amianto e lo rilancia, con una lettera indirizzata a Mario Draghi, in cui chiede che l’Ecobonus possa essere utilizzato anche per le bonifiche della fibra killer nelle abitazioni private. Decenni fa, nell’oristanese, l’amianto era una delle materie prime di più facile reperibilità: lo producevano, infatti, due fabbriche, la Sardit nel capoluogo e la Ce.Ma a Marrubiu. Così centinaia di abitazioni private, depositi agricoli e fabbricati commerciali furono costruiti con il tetto in eternit. Ma le lastre ondulate sono solo la proverbiale punta dell’iceberg: «Considerando anche canne fumarie, serbatoi idrici e altri elementi, il 75 per cento degli immobili privati in Sardegna ha dei manufatti in amianto al suo interno» spiega Giampaolo Lilliu, presidente dell’associazione. Il censimento regionale del 2013 registrava inoltre 123 edifici pubblici e 68 siti industriali ancora da bonificare in tutto il territorio della provincia di Oristano. Una situazione molto preoccupante, come spiega nella sua lettera anche il sindaco di Oristano Andrea Lutzu. «L’amianto è ancora la causa principale per malattie e morti fra i lavoratori, ma aumenta anche il numero dei cittadini inconsapevoli e inermi che, per trasmissione familiare o ambientale, vengono colpiti dalle patologie causate dalla fibra killer. Per i prossimi trenta o quarant’anni continueremo ad avere vittime innocenti e l’unico modo per ridurre questa strage silenziosa è accelerare la bonifica dell’amianto in tutti gli ambienti di vita e lavoro e garantire una migliore assistenza sanitaria concreta e adeguata». La missiva del primo cittadino è stata indirizzata a Draghi, ai ministri, ai presidenti delle Camere e ai gruppi parlamentari e contiene una proposta concreta: estendere l’applicazione dell’Ecobonus, che dovrebbe essere prorogato in estate, anche alle bonifiche dall’amianto negli immobili privati. «Inoltre bisogna implementare, attraverso gli avanzi di gestione dell’istituto pari a circa 4,5 miliardi nell’ultimo triennio, l’apposito fondo Inail per le bonifiche nelle attività produttive. Ogni anno le richieste superano di quattro volte il fondo a disposizione». Un occhio di riguardo viene riservato anche alla ricerca: «Ci sono stati piccoli avanzamenti nella sperimentazione per la cura, ma non sono mai stati sostenuti dalla ricerca pubblica» spiega Lutzu. Infine, il primo cittadino propone un miglioramento delle prestazioni previdenziali nei confronti delle vittime dell’amianto e un accorciamento dei tempi di accesso.
«Investire subito su questi temi darà un immediato ritorno in termini di occupazione e garantirà un futuro più sereno alle generazioni future». (dav.pi.)
Pubblicato su La Nuova Sardegna
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