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Legambiente Salerno, il bilancio della presidente Macciocchi – Gente e Territorio

In dodici anni di attività, il circolo di Legambiente Salerno “Orizzonti” è sempre stato in prima linea per la tutela dell’ambiente e del territorio. Con iniziative, laboratori e corsi, i volontari del gruppo si sono fatti portavoce di stili di vita eco-compatibili, promuovendo azioni concrete contro l’inquinamento, cercando di diffondere una cultura alternativa della mobilità e non solo. Sono tante le iniziative che sono state messe in campo, anche grazie al coinvolgimento delle altre realtà associative della provincia. Promuovere attività per la tutela dell’ambiente, attraverso la partecipazione e l’associazionismo dei cittadini, cercando di stimolare un articolato e democratico confronto, sono gli obiettivi alla base del gruppo.

Tempo di bilanci per la presidente Elisa Macciocchi, giunta alla fine del suo secondo mandato. Dopo sei anni alla presidenza, Elisa si prepara al passaggio del testimone, ma mai ad abbandonare la “lotta”. Con lei, accendiamo i riflettori su questa realtà.

Tra azioni concrete ed educazione ambientale, Legambiente Salerno si occupa anche di formare al rispetto della natura per costruire comunità consapevoli. Come?

L’educazione ambientale è il fulcro delle nostre attività di informazione e sensibilizzazione. Da un paio d’anni, in prima persona, sono stata coinvolta dal Centro Servizi Volontariato per dei corsi ai volontari del terzo settore della Provincia di Salerno. Anche quest’anno sono stati organizzati dei cicli di lezioni e confronto, di formazione e di approfondimento su diversi temi. L’educazione ambientale fa da sempre parte della nostra vita associativa ma anche personale e come Legambiente cerchiamo di associare queste iniziative anche ad attività di promozione dei diritti sociali. Il programma che ha coinvolto volontari e associazioni è iniziato il 16 dicembre e si è concluso il 10 aprile, ma con i tanti iscritti abbiamo ancora una promessa in sospeso: fare un’attività collettiva, di persona, al parco archeologico di Pontecagnano, per mettere in pratica quello che abbiamo fatto online. I temi trattati sono stati vari: ambiente, animali, salute ma anche ecoreati, che dopo più di 20 anni di battaglie di Legambiente sono stati inseriti nel codice penale.

Un anno “vissuto a metà”, dove per tanto tempo siamo stati costretti a casa. Quanto pensi che la pandemia possa aver inciso sulla natura e in che senso?

Chiaramente, è l’azione antropica dell’uomo che modifica le caratteristiche della natura in cui viviamo. Le attività del porto si sono ridotte, come anche le attività produttive. È la nostra stessa presenza in questo mondo che determina l’impatto ambientale e il fatto che noi siamo stati messi sotto una campana di vetro e non abbiamo potuto vivere il territorio, ha modificato il territorio stesso che si è ripreso i suoi spazi. Un esempio? Qualche giorno fa a Salerno sono stati avvistati “i cavalieri d’Italia”, degli uccelli acquatici che si sono fermati sulla spiaggia di Mercatello, in quel momento chiusa ai cittadini. Probabilmente, se quella spiaggia fosse stata aperta e “viva”, frequentata, difficilmente si sarebbero fermati sull’arenile. Insomma, la natura ha i suoi spazi, e quando questi spazi non sono vissuti dall’uomo, se li riprende. E’ un po’ il racconto ambientalista dei cartoni animati nei film di Miyazaki: l’ecologismo storico di questo ambiente, che rinasce quando l’uomo l’abbandona.

Un anno di pandemia ma il Covid non ha fermato le vostre attività. Qual è il bilancio?

Ci siamo riuniti a gennaio e inizialmente pensavamo di “non aver fatto niente”. Poi abbiamo messo insieme un po’ di attività e ci siamo meravigliati, come sempre, delle cose che, nonostante tutto, siamo riusciti a fare. Abbiamo iniziato a gennaio 2020, con l’associazione Marea, il primo focus dei giovani sui cambiamenti climatici che ha portato poi alla consegna di diecimila borracce di alluminio, in collaborazione con Salerno Pulita, nelle scuole elementari e medie della città. Con la Feltrinelli abbiamo organizzato un corner dedicato alle letture ambientali, che speriamo di poter riprendere a breve. Poi è arrivato il Covid e abbiamo dovuto riorganizzare le nostre attività in chiave virtuale con laboratori, dedicati anche ai più piccoli e non solo: sono stati organizzati contest fotografici, abbiamo riproposto anche per questa Pasqua dei menù vegetariani, girato video, pubblicato articoli.

Insieme a diversi club dei Rotaact di Salerno abbiamo donato 450 mascherine, mentre altre 370 sono state realizzate dai nostri soci e distribuite ai migranti che lavorano sul nostro territorio. Poi, appena è stato possibile abbiamo subito ripreso le attività in presenza partendo con la “Ciclofficina” culturale: un progetto promosso dal circolo “Marea”, in collaborazione con le associazioni FIAB. Un ciclo di formazione e informazione sulla bicicletta e sul bonus mobilità che c’era all’epoca per cercare di indirizzare verso la rinascita della mobilità sostenibile su due ruote.

Con il circolo di Marea, in realtà, si è creata una vera e propria sinergia. Ma abbiamo collaborato anche con altre realtà, come il collettivo Blam con cui abbiamo portato avanti l’iniziativa “We make city”, una summer school sulla rigenerazione urbana. Nei mesi di agosto e settembre abbiamo contribuito alla Micro Azione Partecipata del progetto P.O.P.E.Y.E, gestito dal consorzio La Rada, con delle attività di Civic Engagment: abbiamo ospitato un gruppo di ragazzi stranieri, minori non accompagnati e neomaggiorenni, mostrando loro le bellezze del nostro territorio tenute in vita dall’impegno e dalla cura costante dei volontari e delle volontarie di Legambiente Onlus. Un modo per far conoscere non solo il territorio ma sviluppare anche una serie di relazioni che possano aiutare l’inserimento sociale di questi ragazzi. Ora c’è voglia di continuare le nostre attività.

Tante iniziative, insomma. Quanto conta la stretta collaborazione con le altre realtà associative del territorio?

Arcan, Blam, Voglio un mondo pulito, il centro turistico giovanile, Marea, per citarne alcuni. Tra di noi ci conosciamo e ci riconosciamo. Insieme siamo più forti, abbiamo più visibilità, risorse, capacità organizzative. La nostra volontà è quella di creare sinergie e sistemi collaborativi che si rafforzino nel tempo. Oltre alle attività di volontariato, vogliamo strutturare qualcosa di duraturo sul territorio e per il territorio. Su Salerno, con le realtà con cui collaboriamo, abbiamo messo in campo diverse iniziative. Ad esempio, con i ragazzi di Voglio un mondo Pulito, abbiamo organizzato una rassegna musicale dedicata all’ambiente, iniziata con un’azione di pulizia e terminata con uno spettacolo musicale al teatro Augusteo con la partecipazione di classi del Conservatorio. Insomma, facciamo diverse cose e ci piace farle insieme a persone che portano avanti valori in cui ci riconosciamo.

In vista dell’estate, attenzione particolare al mare. Com’è la situazione a Salerno?

L’anno scorso, nonostante la pandemia, siamo riusciti a concludere l’attività di monitoraggio dello stato delle acque dei nostri mari con Goletta Verde. Nel comune di Salerno, le zone contrassegnata da rilievi negativi sono, in particolare, quella della Foce del fume Irno, e la zona della spiaggia di Santa Teresa, dove continuano gli sversamenti di acque rossastre. Il mare di Salerno città ha sempre avuto dei parametri non buoni e, in realtà, non credo cambierà molto. Le ancora tante segnalazioni, anche sui fiumi della nostra città, che sono diversi, continuano ad arrivare e questo, in qualche modo, potrebbe anticipare dati non buoni. Il ripascimento ha cambiato molto quella fascia costiera e sicuramente attiverà una socialità diversa, dobbiamo capire se sarà un posto che ci permetterà anche di bagnarci. Qui, oltre all’azione “personale” della cittadinanza, bisogna mettere in campo attività istituzionali, dalla semplice installazione di cassonetti di differenziata, ad un’azione di monitoraggio e controllo, ma anche informazione.

Dopo sei anni alla presidenza del circolo, ora è il momento del passaggio del testimone. Cosa ti resta di questo tempo?

Mi emoziona davvero. Sono stati anni che mi hanno dato tanto, in cui sono riuscita a conoscere meglio la città e le persone. Ci sono state delle proposte coraggiose, interessanti, ed è stato bello impegnarsi per questo territorio. Nel corso del tempo, poi, le condizioni anche personali cambiano, tra famiglia e lavoro il tempo dedicato ad un’attività volontaria si riduce. Bene che arrivi, quindi, una visione diversa per dare nuova energia al circolo. Sono alla fine del mio mandato ma continuerò a far parte del direttivo, e sicuramente la persona che guiderà Legambiente nei prossimi tre anni immaginerà tante cose che saremo ben felici di attivare.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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