Il Governo Draghi ha inviato a Bruxelles il Documento programmatico di bilancio (Dpb) con le misure contenute nella Manovra per il 2022, dal peso economico di circa 23 miliardi.
I bonus per l’edilizia
Le novità per le detrazioni legate al mondo delle costruzioni sono state accolte da perplessità e polemiche.
Il superbonus è confermato fino al 2023, ma solo per condomini e IACP, si escludono quindi le case unifamiliari per le quali rimane al momento confermata la scadenza di giugno 2022.
Il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli intervistato al TG2 Post ha parlato di un effetto volano del superbonus per l’economia del paese e di efficientamento energetico per il patrimonio edilizio, con la possibilità per tutti di usufruirne grazie a cessione del credito e sconto in fattura. “Si sta discutendo sull’impianto complessivo dei bonus che troverà una risposta nella Legge di Bilancio, con un orizzonte temporale più ampio: è già previsto un triennio di sviluppo per bonus casa del 50% ed ecobonus del 65% per gli interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico. Per il superbonus condomini il governo sta pensando a una riduzione al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025″. La richiesta del M5S è che la scadenza a giugno 2022 per le case unifamiliari sia prorogata almeno a fine anno, con la possibilità per esempio di individuare fasce di reddito che possano avere accesso alla misura.
La presidente della commissione Attività produttive alla Camera Martina Nardi (PD), sottolinea l’importanza di confermare il superbonus anche per gli edifici monofamiliari, considerando che “soprattutto alle aree più marginali, come le zone di montagna o i borghi, la tipologia principale di residenza è quella non condominiale. Escludere queste vorrebbe privare moltissime famiglie della possibilità di rendere più sicure le proprie abitazioni, di ridurre l’impatto ambientale e migliorare la sostenibilità delle case”.
CNA commenta che limitare la proroga del superbonus ai soli condomini contrasta con l’orientamento di una manovra espansiva per sostenere e consolidare la crescita annunciata dal Governo e penalizza soprattutto le piccole e medie imprese e la grande maggioranza dei piccoli comuni italiani
Il nodo del bonus facciate
Al momento sembra saltare il rinnovo del bonus facciate al 90% che scade al 31/12/21. La notizia ha suscitato molte polemiche alle quali il ministro della Cultura Dario Franceschini ha risposto dicendo che si tratta di una misura che “sta funzionando e rende le città più belle”, impegnandosi perché venga prorogata nella prossima Legge di Bilancio. Giacomo di Thiene, presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane sottolinea che per sfruttarne appieno le potenzialità, sarebbe importante estenderne la fruibilità anche immobili soggetti a vincolo storico artistico collocati fuori dai centri urbani, che rappresentano il 31,3% del patrimonio culturale privato.
Al di là della proroga dei singoli bonus è importante ricordare che cessione del credito e sconto in fattura, che hanno reso possibile l’accesso ai lavori di riqualificazione e ristrutturazione a un’amplia platea di contribuenti, scadono per il solo superbonus al 31/12/22, per tutti gli altri incentivi a fine 2021. Senza una loro proroga, contemporanea a quella della scadenza dei bonus, è chiaro che molte famiglie non potranno pianificare alcun intervento.
Nella Manovra sono previsti 2 miliardi contro il caro bollette, che aiuteranno a rispondere all’emergenza degli aumenti, anche se la strada da seguire deve essere quella di aumentare gli investimenti in rinnovabili in modo da dipendere meno dall’estero per gli approvvigionamenti energetici. Un passo importante spiega Patuanelli può essere quello di sganciare le bollette dagli oneri non legati ai consumi di elettricità e gas.
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