Widget Image
Posts Popolari
Seguiteci anche su:

HomeCategorieBonus Green MobilityL’industria italiana chiede un piano per lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica – HDmotori

L’industria italiana chiede un piano per lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica – HDmotori

Per spingere sulla diffusione dei veicoli ad emissioni zero, non bastano misure a sostegno dell’acquisto delle vetture. Serve parallelamente un piano di sviluppo dell’infrastruttura di ricarica. Ne abbiamo parlato più volte di questo tema e di come molte case automobilistiche abbiano lanciato appelli al mondo politico per arrivare a creare un piano strutturato per accelerare la diffusione dei punti di ricarica. Anche ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) e Motus-E hanno deciso di farsi sentire, chiedendo al Governo italiano, con urgenza, misure per lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica, anche privata, sul territorio.

Le associazioni evidenziano che attualmente il Governo è impegnato a discutere della nuova Legge di Bilancio. Auspicando che vengano riproposti gli incentivi per l’acquisto delle auto, ANFIA e Motus-E segnalano la totale assenza di misure infrastrutturali per i privati cittadini, in grado di abilitare la diffusione della mobilità a impatto zero.

Nonostante fossero presenti alcune valide proposte per incentivare l’infrastrutturazione dei privati, come, per esempio, l’incentivo all’installazione di un POD unico condominiale che semplifichi le approvazioni assembleari e consenta facilmente ed in sicurezza ai singoli condomini l’accesso ad un proprio punto di ricarica, nulla è oggi presente per la discussione in aula, nemmeno una misura base come quella del credito d’imposta al 50%, in scadenza a fine anno, che non è stata prorogata e che coprirebbe la larga maggioranza di utilizzatori di auto elettriche che non accederanno al “superbonus 110%”.

Secondo le associazioni, questa situazione mette l’Italia in una posizione di svantaggio competitivo in termini sia di sviluppo del mercato, sia di crescita della filiera industriale collegata, rispetto agli altri Paesi europei come la Francia e la Germania dove piani di sviluppo per l’infrastruttura di ricarica sono già stati annunciati.

ANFIA e Motus-E aggiungono pure che sarebbe molto utile che il Governo faciliti la diffusione di policy aziendali per il rimborso della ricarica domestica effettuata dai dipendenti, dotati di vettura elettrificata aziendale o propria. Misura che sarebbe a costo zero per il Paese.

L’unica certezza dei prossimi anni è che la crescita della mobilità elettrica dev’essere supportata in ogni modo, creando per i consumatori incentivi e semplificazioni che la rendano conveniente nelle scelte di vita e per i CPO (Charging Point Operators) una più facile identificazione delle aree idonee a pianificare efficientemente le potenze da installare.

Per tutto questo, le associazioni chiedono al Governo un piano di sviluppo infrastrutturale per far decollare la mobilità elettrica in Italia.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

Rate This Article:
No comments

leave a comment