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Lotta alle frodi per i lavori del 110%: gli aiuti tecnologici e la proposta dell’uso dell’attestato Soa – Il Sole 24 ORE

La blockchain e l’intelligenza artificiale per evitare le frodi del 110%. Il pericolo di blocco dei tanti cantieri aperti mobilita anche le start up tecnologiche più innovative. Arriva da Spartan Tech, nuova impresa milanese specializzata nello sviluppo di soluzioni blockchain ad alta efficienza e attenzione alla sostenibilità, Lifecredit (https://lifecredit.lifegate.it), una piattaforma nativa blockchain per la gestione di ecobonus e superbonus che ha superato 500 milioni di euro di crediti fiscali contrattualizzati per un totale di più di 100 mila pratiche.

Valutazione della qualità dei crediti tramite blockchain
Il Ceo Paul Renda precisa che la start up si è avvicinata al superbonus «quando un importante operatore straniero ha iniziato ad investire in Italia grazie a questa misura e per avere la certezza di non incorrere in frodi ha chiesto a Spartan Tech di sviluppare una soluzione in grado di tutelare la sua operatività». È stata quindi creata, racconta, «una soluzione in blockchain per perimetrare la responsabilità all’interno della filiera e mentre la stavamo sviluppando ci è parso subito chiaro che una così grande mole di dati e di pratiche gestite avrebbe necessitato di un uso dell’ intelligenza artificiale, che permettessero di comprendere la qualità delle pratiche e quindi dei crediti».

Tramite quindi la blockchain, una sorte di database strutturato sotto forma di una catena di blocchi contenente una grandissima varietà di informazioni, i clienti di Spartan Tech hanno individuato più velocemente le pratiche che contenevano elementi di criticità scartando quelle non attentamente verificate. Con l’utilizzo dei droni inoltre sono state condotte in massimo 48 ore verifiche in loco al fine di ottenere la conformità edilizia.

Per il 110% lasciar operare imprese attestate Soa
Sempre in tema superbonus e sempre per limitare i rischi di frodi il segretario generale del laboratorio di idee Competere.Eu Roberto Race e Giuseppe Arleo, responsabile dell’Osservatorio Next Generation del think tank individuano nell’attestato Soa la soluzione. «C’è un errore concettuale legato allo strumento – dicono in una nota – I lavori fatti con il superbonus sono a tutti gli effetti lavori pubblici anche se svolti da privati. Per evitare le frodi non si deve bloccare lo strumento o renderlo più complesso. Basta usare esattamente le stesse regole degli appalti pubblici».

Come sottolineato dalle Associazioni di categoria a partire da Ance e Confindustria- continuano Race ed Arleo – «il settore dell’edilizia rischia di bloccarsi. Per uscire da questo pantano la certificazione Soa dà un ulteriore vantaggio: le società che rilasciano l’attestazione sono vigilate dall’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione. Il riconoscimento dell’attestato è necessario per la partecipazione alle gare pubbliche per importi superiori ai 150 mila euro e passa attraverso una serie di verifiche legate a: requisiti economici e tecnici, regolarità contributiva e fiscale delle società e controllo dei casellari giudiziari integrali dei soci e delle figure apicali delle aziende».

Le garanzie offerte dalla certificazione Soa
Una volta ottenuta, la Certificazione Soa vale cinque anni (previa conferma di validità al terzo anno) e viene emessa, da Organismi Soa appositamente autorizzati, al termine di un’approfondita valutazione dei requisiti imposti dalla legge, riscontrabili negli ultimi dieci esercizi di attività dell’impresa interessata; in particolare, verranno presi in considerazione i lavori eseguiti negli ultimi dieci anni e i cinque migliori documenti di reddito tra gli ultimi dieci approvati e depositati. L’attestato è stato introdotto a partire dal marzo 2000, con l’approvazione del Dpr 34 che ha rinnovato il sistema di qualificazione delle imprese.

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