Roma, 31 dicembre 2021 – La manovra è legge e dal 1 gennaio entra in vigore. Dalla riforma dell’Irpef, ai bonus edilizi, alle delocalizzazioni: ecco, in sintesi, le novità che ci aspettano nel 2022.
Sono previste quattro aliquote (23%, 25%, 35%, 43%) ed un nuovo metodo di calcolo delle detrazioni, con il bonus 100 euro che resta per i redditi fino a 15.000 euro, cioè al primo scaglione Irpef. Il bonus di 1.200 euro l’anno può essere riconosciuto anche per i redditi tra 15.000 euro e 28.000 euro (secondo scaglione), ma a determinate condizioni. In termini di indebitamento netto l’intervento complessivo comporta una maggiore spesa di 6,4 miliardi di euro. Addio all’Irap, inoltre, per imprenditori individuali e professionisti.
Il Superbonus al 110% è valido per tutti, mentre gli incentivi al 50% e al 65% e le relative maggiorazioni sono prorogati fino al 2024. Gli incentivi al 110% sono estesi al 2023 per i condomini e gli Iacp, cioè gli Istituti autonomi case popolari, con riduzione al 70% nel 2024 ed al 65% nel 2025. Gli incentivi per le facciate sono confermati anche nel 2023 con una percentuale agevolata pari al 60%.
Raddoppia il tetto di spesa detraibile del bonus mobili da 5.000 a 10.000 euro.
In arrivo 68 milioni per il finanziamento del bonus tv e decoder. Il contributo andrà a finanziare ”l’acquisto di apparecchi tv idonei agli standard trasmissivi vigenti e di decoder”. E’ prevista anche la consegna a casa per gli over 70 che hanno diritto al bonus.
Vengono stanziati 3,8 miliardi di euro per tagliare i costi delle bollette di luce e gas nel primo trimestre del 2022, che però resterano comunque salatissimi, con un incremento del 55% dell’energia elettrica e di quasi il 42% per il gas. Prevista la possibilità di dilazionare i pagamenti delle bollette in 10 rate.
È previsto il finanziamento permanente del Bonus cultura per i diciottenni.
Sono estesi per tutto il 2022 gli incentivi fiscali previsti per l’acquisto della prima casa da parte degli under 36 e finanziati il Fondo affitti giovani e il Fondo per le politiche giovanili.
Proroga di sei mesi, senza interessi, per le cartelle notificate dal 1° gennaio al 31 marzo 2022.
Il reddito di cittadinanza è finanziato con un ulteriore miliardo di euro ogni anno. Vengono rafforzati i controlli e introdotti correttivi alle modalità di corresponsione, che prevedono una revisione della disciplina delle offerte di lavoro congrue e del beneficio mensile per i soggetti occupabili.
Va in soffitta quota 100, arriva quota 102, ovvero la pensione anticipata per chi nel 2022 raggiunge i 64 anni di età e i 38 anni di contributi. Restano Opzione Donna e Ape sociale.
Con una spesa di circa 3 miliardi di euro nel 2022 si dà attuazione alla riforma degli ammortizzatori sociali, con un aumento dei sussidi di disoccupazione e un’estensione degli istituti di integrazione salariale ordinari e straordinari ai lavoratori di imprese attualmente non inclusi, agli apprendisti e ai lavoratori a domicilio. Sono previsti incentivi all’utilizzo dei contratti di solidarietà e la proroga per il 2022 e il 2023 del contratto di espansione con l’estensione a tutte le imprese che occupano più di 50 dipendenti. Il congedo di paternità di 10 giorni viene reso strutturale.
Le aziende con almeno 250 dipendenti che intendono chiudere parti dell’azienda che portino al licenziamento di minimo di 50 dipendenti dovranno dare comunicazione per iscritto ai sindacati di categoria, alle regioni interessate, al ministero del Lavoro, al ministero dello Sviluppo economico e all’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. I datori di lavoro avranno 60 giorni di tempo per elaborare un piano per limitare le ricadute occupazionali ed economiche e presentarlo ai sindacati, alle Regioni, ai ministeri e all’Anpal. Se un’azienda risulta inadempiente rispetto al piano di ristrutturazione del sito, sarà chiamata a pagare il contributo previsto per il finanziamento dell’Aspi, oggi Naspi, in misura doppia.
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