Dal fondo per il taglio delle tasse ai nuovi ammortizzatori: sono 185 gli articoli contenuti nella bozza della manovra (per visionare il testo completo clicca qui) all’esame del Consiglio dei ministri. Tra le misure, oltre l’intervento sulle pensioni e il reddito, il rinvio della sugar e plastic tax, i congedi per i papà, il rinnovo dei bonus edilizi, i fondi per la sanità e anche per il Giubileo 2025.
Pensioni anticipate
Un fondo da 600 milioni in 3 anni è istituito per «favorire l’uscita anticipata dal lavoro, su base convenzionale, dei lavoratori dipendenti di piccole e medie imprese in crisi, che abbiano raggiunto un’età anagrafica di almeno 62 anni». Lo si legge nella bozza della manovra. Il fondo ha una dotazione di 200 milioni di euro per l’anno 2022, 200 milioni di euro per l’anno 2023 e 200 milioni di euro per l’anno 2024. Con decreto del ministro per lo Sviluppo economico, di concerto con ministri di Economia e Lavoro, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della manovra, «sono definiti criteri, modalità e procedure di erogazione».
Quota 102
Nel 2022 si potrà andare in pensione con quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi). E’ la soluzione per il superamento di quota 100 prevista dalla bozza della manovra che sarà esaminata dal Consiglio dei ministri. «I requisiti di età anagrafica e di anzianità contributiva sono determinati in 64 anni di età anagrafica e 38 anni di anzianità contributiva per i soggetti che maturano i requisiti nell’anno 2022 – si legge nella bozza – Il diritto conseguito entro il 31 dicembre 2022 può essere esercitato anche successivamente». «I requisiti di età anagrafica e di anzianità contributiva di cui al primo periodo del presente comma sono determinati in 64 anni di età anagrafica e 38 anni di anzianità contributiva per i soggetti che maturano i requisiti nell’anno 2022». Lo prevede la bozza della legge di bilancio confermando il passaggio da Quota 100 a Quota 102 per le pensioni. «Il diritto conseguito entro il 31 dicembre 2022 può essere esercitato anche successivamente». «In sede di prima applicazione, entro il 28 febbraio 2022, il relativo personale a tempo indeterminato può presentare domanda di cessazione dal servizio», prevede la norma.
La bozza del provvedimento prevede anche un fondo da 600 milioni in 3 anni è per “favorire l’uscita anticipata dal lavoro, su base convenzionale, dei lavoratori dipendenti di piccole e medie imprese in crisi, che abbiano raggiunto un’età anagrafica di almeno 62 anni”. Il fondo ha una dotazione di 200 milioni di euro per gli anni 2022-2024. Con decreto del ministro per lo Sviluppo economico, di concerto con ministri di Economia e Lavoro, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della manovra, “sono definiti criteri, modalità e procedure di erogazione”.
Decontribuzione per le lavoratrici madri
Arriva la decontribuzione per le lavoratrici madri. In via sperimentale per il 2022 sarà riconosciuto, nella misura del cinquanta per cento, l’esonero per un anno del versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato a decorrere dal rientro nel posto di lavoro dopo la fruizione del congedo obbligatorio di maternità e per un periodo massimo di un anno dalla data del rientro. Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. Sale di due anni il limite di età per accedere a Opzione donna: secondo la bozza della manovra non sarà più possibile accedere alla misura che prevede il calcolo dell’assegno completamente contributivo a 58 anni per le dipendenti oltre a un anno di finestra mobile (18 mesi per le autonome ma saranno necessari 60 anni (61 per le autonome ) con 35 di contributi. Quindi in pratica si potrà uscire con 60 anni di età per le dipendenti ma bisognerà aspettare un anno di finestra mobile quindi di fatto si otterrà la pensione a 61 anni per le dipendenti e a 62 e mezzo per le autonome. Mentre il congedo di paternità di 10 giorni viene reso strutturale.
Reddito di cittadinanza
Il Reddito di Cittadinanza viene rifinanziato con la manovra economica, ma vengono introdotti precisi paletti per accedere a tale beneficio. Innanzitutto, vengono stanziati 1.065,3 milioni per l’anno 2022, 1.064,9 milioni per l’anno 2023, 1.064,4 milioni per l’anno 2024, 1.063,5 milioni annui per l’anno 2025, 1.062,8 milioni per l’anno 2026, 1.062,3 milioni per l’anno 2027, 1.061,5 milioni per l’anno 2028, 1.061,7 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2029. Ma arriva anche una stretta: innanzitutto, l’Inps dovrà provvedere ogni anno ad una verifica dei requisiti. Il cosiddetto Piano di verifica «può prevedere anche lo scambio di dati con le competenti autorità dello Stato estero, sulla base di accordi bilaterali».
Fondo per il Giubileo 2025
Quasi un miliardo e mezzo dal 2022 fino al 2026 per finanziare le celebrazioni del Giubileo della Chiesa Cattolica per il 2025: è lo stanziamento previsto dalla bozza della manovra all’esame del Cdm. Nello specifico nasce un fondo da oltre un miliardo e trecento milioni per la realizzazione delle opere e degli interventi funzionali mentre un altro fondo da circa 140 milioni per assicurare il coordinamento operativo e le spese relativi a servizi da rendere ai partecipanti all’evento.
Sconto affitti per under 31
Uno sconto sull’affitto per i giovani tra i 20 e i 31 anni che escono di casa e hanno un loro reddito: lo prevede la bozza della manovra che introduce una detrazione del 20% fino a 2.400 euro per chi ha reddito entro i 15.493,71 euro. Lo sconto vale sia se si affitta un intero appartamento sia se si prende in locazione una stanza.
Bonus mobili ed elettrodomestici
Arriva la proroga per tre anni, fino al 2024, del bonus mobili e elettrodomestici ma cala di due terzi il tetto di spesa in base al quale è calcolata la detrazione del 50%: nel passato era a 10mila euro, poi nel 2021 è stato elevato a 16mila euro, ora passa a 5mila euro. l bonus riguarda mobili o elettrodomestici per l’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione.
Fondi per contenere il caro-bollette
Arrivano altri 2 miliardi per “contenere gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale nel primo trimestre 2022». Lo prevede la bozza della manovra sul tavolo del Consiglio dei ministri. Con queste risorse «l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente provvede a ridurre le aliquote relative agli oneri generali di sistema».
Bonus Cultura per i 18enni con Isee sotto i 25 mila euro
Dal 2022 i 18enni avranno una Carta elettronica per le spese culturali. Lo prevede la bozza della manovra, che rende strutturale il bonus Cultura introdotto nel 2016 ma introduce un tetto di reddito di 25mila euro annui. Vengono stanziati 230 milioni l’anno per i 18enni residenti e in possesso di permesso di soggiorno. La Carta, il cui importo sarà fissato con decreto ministeriale, varrà per teatri, cinema, concerti, libri, quotidiani, musica e film, mostre, aree archeologiche e parchi, ma anche corsi di musica, teatro e lingua. Per le violazioni è prevista disattivazione della carta e cancellazione dall’elenco degli accreditati.
Un miliardo per i settori Cultura e Spettacolo
Risorse per oltre 1 miliardo di euro destinate ai settori della cultura e dello spettacolo, dal cinema a biblioteche e archivi, fondazioni liriche, editoria, borghi. E’ quanto prevede la bozza della manovra, che incrementa a 750 milioni annui il Fondo per il cinema e introduce per i lavoratori dello spettacolo il Set (fondo economico temporaneo), con una dotazione di 20 milioni per il 2022 e 40 milioni annui a decorrere dal 2023. Per le fondazioni liriche viene istituito un nuovo fondo con 100 milioni per il 2022 e 50 per il 2023. Venti milioni per contrastare la desertificazione dei borghi.
Proroga Cig Alitalia, rimborso dei biglietti fino al 2022
Proroga fino al 2023 della cig per i lavoratori Alitalia. Lo prevede la bozza della manovra. Per i lavoratori di Alitalia Sai e Alitalia Cityliner coinvolti dall’attuazione del programma della procedura di amministrazione straordinaria, «il trattamento di integrazione salariale può essere prorogato di ulteriori 12 mesi», anche «successivamente alla conclusione dell’attività del commissario e non oltre il 31 dicembre 2023». Sono previsti 63,5 milioni nel 2022 e di 193,6 milioni nel 2023. E’ prevista anche l’estensione al 2022 del rimborso dei biglietti con il fondo da 100 milioni già in funzione per il 2021.
Giornalisti, l’Inpgi passa all’Inps
Al fine di garantire la tutela delle prestazioni previdenziali in favore dei giornalisti, con effetto dal 1° luglio 2022, la funzione previdenziale svolta dall’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani “Giovanni Amendola” (INPGI), in regime di sostitutività delle corrispondenti forme di previdenza obbligatoria, è trasferita, limitatamente alla gestione sostitutiva, all’Istituto nazionale di previdenza sociale (INPS) che succede nei relativi rapporti attivi e passivi. E’ quanto prevede l’art. 28 della bozza della manovra.
Aumenta il fondo per l’Editoria
È istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze per il successivo trasferimento al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri, il ‘Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria con una dotazione pari a 90 milioni di euro per l’anno 2022 e 140 milioni di euro per l’anno 2023. E’ quanto previsto dalla bozza della manovra. Il fondo è destinato a incentivare gli investimenti delle imprese editoriali, anche di nuova costituzione, orientati all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale, all’ingresso di giovani professionisti qualificati nel campo dei nuovi media, nonché a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali e a sostegno della domanda di informazione.
Incrementato lo stipendio dei sindaci
L’indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci dei comuni ubicati nelle regioni a statuto ordinario «può essere incrementata, in misura graduale per ciascuno degli anni 2022, 2023 e in misura permanente a decorrere dall’anno 2024, sulla base del trattamento economico complessivo dei presidenti delle regioni”. Gli aumenti saranno del 100 per cento per i sindaci metropolitani, con percentuali a calare per gli altri comuni in base al numero dei residenti.
Comuni in dissesto, arrivano 300 milioni
Presso il Ministero dell’interno sarà operativo un fondo con una dotazione di 300 milioni di euro per l’anno 2022, di cui 50 milioni di euro in favore dei soli comuni delle regioni Siciliana e Sardegna, e di 150 milioni di euro per l’anno 2023 in favore dei comuni delle regioni a statuto ordinario e delle regioni Siciliana e Sardegna che sono in procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. E’ quanto si legge in una bozza della legge di bilancio. Il fondo, viene specificato, sarà attivo anche per i comuni con meno di 5mila abitanti di Sicilia e Sardegna ‘in difficoltà economichè e avrà una capienza di 50 milioni per il 2022
Taglio Irpef e Irap
Otto miliardi all’anno dal 2022 per il taglio dell’Irpef e dell’Irap. E’ quanto prevede il primo articolo della manovra, secondo quanto si legge nella bozza all’esame del Cdm. Due gli obiettivi: il primo punta «a ridurre l’imposta sui redditi delle persone fisiche con l’obiettivo di ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e le aliquote marginali effettive, da realizzarsi attraverso sia la riduzione di una o più aliquote sia una revisione organica del sistema delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente e del trattamento integrativo”; il secondo punta a ridurre «l’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive». Un fondo pluriennale di 8 miliardi dal 2022 per la riduzione dell’Irpef, con l’obiettivo di tagliare il cuneo fiscale e le aliquote marginali effettive, e dell’Irap. Lo prevede la bozza della manovra che sarà esaminata dal Consiglio dei ministri. Il fondo per la riduzione della pressione fiscale «sui fattori produttivi», si legge nella bozza, è destinato alla riduzione dell’Irpef «con l’obiettivo di ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e le aliquote marginali effettive, da realizzarsi attraverso sia la riduzione di una o più aliquote sia una revisione organica del sistema delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente e del trattamento integrativo» e al taglio della aliquota dell’Irap. Agenzia delle Entrate-Riscossione sarà incorporata all’interno dell’Agenzia delle Entrate: lo prevede la bozza della manovra, che procede all’accorpamento delle due agenzie (Ader ora è un ente strumentale delle Entrate) e che cancella l’aggio sulla riscossione, prevedendo per il funzionamento del servizio una copertura di 990 milioni. La cancellazione dell’aggio si è resa necessaria dopo una recente sentenza della Corte Costituzionale che ha chiesto di valutare la ragione d’essere dell’aggio visto che l’attività non è più svolta da concessionari privati.
Fondo acquisto vaccini
Viene incrementato di 1,85 miliardi il fondo, previsto nella scorsa legge di bilancio, per l’acquisto di vaccini anti Covid per il 2022. Il fondo per le misure connesse all’emergenza epidemiologica nell’ambito scolastico è incrementato di 300 milioni di euro per l’anno 2022. Si tratta di risorse per la proroga del cosiddetto organico covid dei docenti. E’ quanto si legge nella bozza della legge di bilancio che oggi pomeriggio è all’esame del Consiglio dei ministri, che prevede anche la possibilità di prorogare i contratti sottoscritti con i prof-covid fino al termine delle lezioni dell’anno scolastico 2021/2022 nel limite delle risorse stanziate.
Bonus facciate
Proroga di un anno per il bonus facciate: la bozza della manovra all’esame del Cdm prevede che la misura sia rinnovata per il 2022 ma la percentuale della detrazione scende dal 90 al 60%. Rifinanziamento del Reddito di cittadinanza, stretta sui controlli e sui reati che impediscono di accedere alla misura, nuovi meccanismi per favorire la ricerca del lavoro dei beneficiari: sono alcune delle misure sul Reddito contenute nella bozza della manovra sul tavolo del Consiglio dei ministri. I beneficiari «occupabili» dovranno sottoscrivere il Patto per il lavoro contestualmente all’invio della domanda di Rdc e potrà rifiutare massimo due offerte di lavoro pena la decadenza dal beneficio.
Sugar e plastic tax e tassa sugli assorbenti
Sugar e plastic tax vengono rinviate di un anno, al primo gennaio 2023. Lo si legge nella bozza della manovra all’esame del Cdm. L’Iva sugli assorbenti e i tamponi non compostabili scende dal 22% al 10%. Lo conferma la bozza della legge di bilancio. Per gli assorbenti compostabili l’ultima legge di bilancio aveva già abbassato l’Iva al 5%.
Scuola, novità per maestre e prof di motoria carta docente
Arriva l’insegnante di educazione motoria alle elementari. Dalla quarta e quinta l’insegnamento curricolare verrà impartito da «docenti forniti di idoneo titolo» per «almeno due ore settimanali». Per le quinte si partirà nel 2022, per le quarte nel 2023. La norma mira a «conseguire gli obiettivi del Pnrr e promuovere nei giovani» stili di vita per una crescita armoniosa, la salute, il benessere. Il Ministero dell’istruzione è autorizzato a bandire i concorsi necessari ed è autorizzata la spesa di 29,91 milioni nel 2022, di 116,50 milioni nel 2023, di 169,49 milioni nel 2024. Il lavoro di maestra alla scuola materna e alla scuola primaria rientra tra i lavori gravosi che danno diritto con almeno 36 anni di contributi dei quali almeno sei negli ultimi sette impiegati in questa attività all’Ape sociale. L’indennità è erogata per 12 mensilità l’anno a partire dai 63 fino all’accesso alla pensione di vecchiaia. Nella bozza di manovra si inserisce infatti nell’allegato sulle attività che danno diritto a chiedere l’indennità i Professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate. Via la carta del docente: nella bozza della manovra a partire dal prossimo anno scolastico la card da 500 euro per l’acquisto di libri, riviste e corsi di aggiornamento, introdotta con la riforma della ‘Buona scuolà, viene cancellata e le risorse vengono destinate alla “valorizzazione della professionalità del personale scolastico».
IN SINTESI
Un’unica quota per le pensioni e per un solo anno, la stretta sul reddito di cittadinanza e lo stop al cashback, un fondo per anticipare il taglio delle tasse la proroga del superbonus ma con dei paletti. Sono, dunque, alcuni dei punti cardini della manovra che, confermando sostanzialmente l’impianto del Documento programmatico di bilancio, contiene misure per circa 30 miliardi, di cui 23,4 miliardi in deficit.
Superbonus e tetto Isee per le villette
Si va verso una proroga di sei mesi del superbonus al 110% per le villette unifamiliari, ma con un tetto Isee molto stringente, che potrebbe attestarsi a 25 mila euro e valere solo per prime case. Per i condomini confermata la proroga al 2023 con successivo decalage. Il bonus facciate sarà prorogato ma la percentuale scenderà dal 90 al 60%. Dovrebbero essere confermati tutti gli altri bonus edilizi. Proroga del superbonus al 110% per il 2023, poi scatta il “decalage” al 70% per il 2024 e al 65% per il 2025. Arriva anche l’estensione per il 2022 per unifamiliari e villette ma con un tetto Isee fissato a 25mila euro e limitato dunque alle prime case.
Stop al cashback, fondi e ammortizzatori
Il cashback, misura introdotta dal governo Conte, sarà cancellato: le risorse a copertura del programma per incentivare gli acquisti con strumenti di pagamento elettronici, 1,5 mld, saranno destinate alla riforma degli ammortizzatori sociali per cui vengono stanziati 3 miliardi in tutto.
Quattro miliardi per la sanità
Per la sanità arrivano altri 2 miliardi in ciascun anno fino al 2024. Nuove risorse sono destinate al fondo per i farmaci innovativi e alla spesa per i vaccini e farmaci per arginare la pandemia.
Nuovi fondi per Comuni e Tpl
Nuove risorse anche per gli enti locali per finanziare asili nido e manutenzione delle strade, e viene incrementato il Fondo per il Trasporto Pubblico Locale.
Fisco, fondo per il taglio delle tasse
Nella legge di bilancio sarà costituito un fondo da 8 miliardi, (2 già stanziati dalla delega ai quali si aggiungono i 6 che arriveranno in manovra) per anticipare la riforma fiscale vera e propria che arriverà con la legge delega. Le opzioni in campo sono un intervento sull’Irpef, che potrebbe concentrarsi sulla riduzione del peso fiscale sul reddito da lavoro dipendente, o un intervento sull’Irap, che grava in particolare su imprese e lavoratori autonomi, o una riduzione dei contributi sociali. Tra le ipotesi c’è la cancellazione del contributo Cuaf, la cassa unica assegni familiari, che costa circa 2 miliardi ed è a carico dei datori di lavoro. Ma è una misura che si incrocia con l’introduzione dell’assegno unico.
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