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Manovra, approvato il Dpb. Verso 23 miliardi, Quota 102 e 104 per le pensioni, salta Opzione Donna – la Repubblica

ROMA – Approvato il Documento Programmatico di Bilancio, lo schema della manovra che il governo ora invierà a Bruxelles. Stamattina si è riunita a Palazzo Chigi la cabina di regia con le forze della Maggioranza mentre il Consiglio dei Ministri pe l’approvazione, arrivata all’unanimità, è iniziato alle 16.30. Nel complesso la Manovra dovrebbe valere circa 23 miliardi di euro. Ecco le prime indiscrezioni su capitoli e stanziamenti.

Pensioni

È il capitolo più discusso. I ministri della Lega hanno espresso delle riserve. La proposta del governo sembra orientata a superare lo scalone creato da Quota 100 – da 62 anni a 67 anni per l’uscita di vecchiaia – con una Quota 102 per il 2022 e Quota 104 per il 2023. La combinazione per Quota 102 dovrebbe essere di 64 anni e 38 di contributi rispetto ai 62 e 38 di Quota 100. L’Ape sociale viene prorogato, ma al momento non allargato ad altre categorie di lavoratori gravosi (la Super Ape Sociale). Opzione donna non verrebbe riconfermata: l’uscita a 58-59 anni con 35 di contributi e il ricalcolo dell’assegno col contributivo (quindi un taglio del 30%). Il ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti propone – a nome della Lega – di applicare Quota 102 “solo agli statali”. Fonti sindacali calcolano in 50 mila la platea potenziale di Quota 102.

Ammortizzatori sociali

C’è il via libera alla riforma per l’ammortizzatore universale, che copre tutti i lavoratori e tutte le imprese: estensione della cassa integrazione ordinaria, potenziamento della cassa integrazione straordinaria, décalage più morbida della Naspi (il sussidio di disoccupazione). Questo pacchetto dovrebbe valere meno dei 4 miliardi inzialmente previsti. Il 2022 sarebbe un anno di transizione: le piccole imprese fin qui escluse dal sistema degli ammortizzatori dovrebbero cominciare a contribuire, ma con un apporto aggiuntivo dello Stato.

Cuneo fiscale

Al taglio delle tasse sul lavoro vanno 6 miliardi da sommare ai 2 già a bilancio, per un totale di 8 miliardi nel 2022 e 9 miliardi a regime. L’aggio sulle cartelle fiscale viene cancellato e da questa posta si ricavano 900 milioni per il taglio del cuneo. Su quali voci interverrà il governo per ridare fiato a lavoratori e imprese il confronto è in corso: in ballo l’Irpef, l’Irap, il Cuaf (il contributo che le aziende versano per gli assegni famigliari).

Reddito di cittadinanza

Sarà rifinanziato per il 2022 così da mantenere la misura sui livelli del 2021, cresciuti a 8,6 miliardi (dai 7,2 miliardi di base). Nello stesso tempo la misura sarà asciugata (qualche centinaio di milioni) dalla stretta sui controlli che saranno ex ante e non ex post come oggi e anche dal taglio dell’assegno al secondo rifiuto dell’offerta di lavoro proposta al beneficiario.

Superbonus e altri ecobonus edilizi

Il Superbonus 110% sarà prorogato anche al 2023, ma solo per condomini e Iacp con cessione del credito. Non per i villini, ovvero le abitazioni unifamigliari. Gli ecobonus al 50% e 65% dovrebbero essere prorogati per 3 anni. Mentre per il momento non c’è proroga del bonus facciate.

Bollette

Per calmierare il costo delle bollette di luce e gas c’è un fondo da 1 miliardo. Le risorse dovrebbero confluire in un apposito fondo che sarà creato con la manovra.

Sanità e scuola

Integrazione da 2 miliardi all’anno in più alla sanità: 2 miliardi nel 2022, 4 miliardi nel 2023, 6 miliardi nel 2024 (effetto cumulato). E poi borse di studio a specializzandi medici. Salgoni i fondi per la gratuità dei testi scolastici nella scuola dell’obbligo. E per gli anziani non autosufficienti.

Tampon tax

L’Iva sui tamponi e gli assorbenti scende dal 22 al 10%.

Bonus per le aziende

Prorogato “transizione 4.0” per tre anni. E anche quello “ricerca e sviluppo” fino al 2031. Ma entrambi con aliquota ridotta.

Contratti dei dipendenti pubblici

Ci sono dei fondi, ma non ampi e da definire.

Enti locali

Pronto un pacchetto per investimenti pubblici, dissesto e trasporto pubblico locale.

Congedo di paternità

Dovrebbe diventare strutturale il congedo di 10 giorni per i neo-papà.

Altre spese

A questo capitolo fanno capo anche le spese per le missioni militari all’estero e altre voci. Il totale potrebbe essere di 4 miliardi.

Scontro sul taglio delle tasse

Uno dei nodi più delicati riguarda il Fisco. L’esecutivo sarebbe orientato a dedicare al taglio delle tasse circa 8 miliardi ma proprio dalla cabina di regia sarebbero arrivate spinte a prevedere un intervento ancora più consistente. “In cabina di regia ci è stata fatta una proposta di circa sette miliardi per il taglio delle tasse, più un miliardo che già era in bilancio: noi pensiamo ci sia lo spazio per uno sforzo ulteriore. Tutti i partiti chiedono di tagliare le tasse: è un po’ strano che si faccia col braccino corto, con un terzo delle risorse della manovra. Chiediamo che si arrivi almeno a dieci miliardi, lo abbiamo domandato noi e anche FI”, ha detto Luigi Marattin di Italia Viva, lasciando Palazzo Chigi con il ministro Elena Bonetti. “L’impianto della manovra è ottimo, con tante scelte pro crescita. Ma se ci sono soldi al Reddito, è giusto tagliare le tasse”. Sempre a proposito del reddito di cittadinanza, Marattin ha chiesto che “ci sia la riforma del meccanismo e su questo ci sono date delle rassicurazioni”.

Anche il M5s si è aggiunto alla richiesta di interventi decisi sul fronte fiscale. Lo ha fatto intendere su Facebook il leader Giuseppe Conte, che da una parte ha rivendicato di avere confermato il reddito di cittadinanza (“di certo non si cancella, anzi viene rifinanziato e cambiato in meglio”, ha scritto sul social). Poi ha aggiunto: “Non solo ci stiamo battendo per mettere più soldi in tasca ai lavoratori, intervenendo ancora sul cuneo fiscale”.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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