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Manovra, dal superbonus al reddito di cittadinanza, cosa può cambiare e cosa no – Il Sole 24 ORE

I punti chiave

4′ di lettura

La partita sulla manovra entra nel vivo. Ma lo fa a passo lento, anche perché le distanze all’interno della maggioranza su alcuni dossier strategici non consentono, allo stato attuale, un’accelerazione. Con lo sfoltimento degli emendamenti (in commissione Bilancio del Senato ne sono stati depositati 6290) e la riduzione a 600 proposte di modifica “segnalate” (meno di un decimo rispetto alla situazione di partenza) dalle forze politiche di maggioranza, la corsa per l’approvazione del testo è iniziata.

Dal Superbonus alla proroga delle cartelle, dal patent box al cashback fiscale, la combinazione dei veti incrociati sui temi più caldi è potenzialmente infinita. Per questo i capigruppo, assieme ai relatori e al governo, hanno deciso di sedersi a un tavolo per definire un orientamento comune su cinque macro temi: Superbonus, scuola, reddito di cittadinanza, contrasto del caro bollette e sisma. La coperta è corta. Il budget a disposizione per le modifiche parlamentari è di 600 milioni, per una manovra che vale 30 miliardi.

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Obiettivo: legge di Bilancio in aula alla Camera il 21 dicembre

La Camera attende il testo del Ddl il 21 dicembre, per il via libera finale in seconda lettura, sempre se i senatori lo avranno licenziato per allora, visto che è già forte lo scetticismo sulla tempistica e anche per gli emendamenti “segnalati” la tabella di marcia segna ritardi. Non sarà poi facile trovare un equilibrio in grado di accontentare tutti i partiti della maggioranza. Insomma, ancora una volta è corsa contro il tempo. Dopo l’ultimo via libera da parte del Consiglio dei ministri, è atteso un emendamento del Governo che delinea la nuova Irpef nella versione a quattro aliquote (23, 25, 35 e 43%) e con una curva delle detrazioni che punta a ridurre le tasse ai contribuenti tra i 35mila e i 50mila euro di redditi.

Settimana di confronto sui principali dossier

La macchina è dunque in movimento, ma il passo è lento. La settimana dal 13 al 19 dicembre, come emerge anche dallo scarno ordine del giorno della commissione Bilancio, sarà ancora dedicata alle riunioni politiche fra Governo e maggioranza ma anche con l’opposizione per cercare di trovare la quadra sui temi trasversali che sono emersi in questi giorni, come le misure contro il “caro-bollette”. Le votazioni sulle proposte di modifica dovrebbero dunque iniziare non prima di martedì 14 dicembre per concludersi e consentire il passaggio del provvedimento all’esame dell’Assemblea da domenica 19 dicembre.

Caro bollette, pressing trasversale dei partiti per aumentare il budget

Sulle bollette, in particolare, l’esecutivo potrebbe tornare a confrontarsi in settimana, perché è trasversale la pressione dei partiti per stanziare più dei 2,8 miliardi ad oggi previsti (di questi, 500 milioni sono recuperati dalle risorse non utilizzate nel 2022 dal restyling dell’Irpef e 300 recuperati tra le pieghe del Bilancio). Il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli accusa il centrodestra di aver fatto saltare questa possibilità dicendo no al contributo di solidarietà sui redditi oltre 75mila euro proposto da Mario Draghi. Fi e Lega ribattono che così non è e che comunque contro il caro bollette servono “diversi miliardi”, non i 250 milioni che sarebbero arrivati dal contributo. Lega e Fi hanno chiesto di attingere alle risorse destinate al reddito di cittadinanza. Il governo ha qualche dubbio sull’idea di rimettere subito mano al dossier, ma la discussione è apertissima.

Source: ilsole24ore.com

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