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Manovra e superbonus al 110%, la battaglia delle villette del ministro Franco – Corriere della Sera

Roma Ci sono 8 miliardi per il taglio del cuneo fiscale. Quattro per la sanità. Altrettanti per le imprese. Tre miliardi per gli ammortizzatori sociali e un altro per il reddito di cittadinanza. Tutti «importanti interventi per il rilancio del Paese e proseguire nel percorso di riduzione del debito», ribadisce il ministro dell’Economia Daniele Franco che ricorda quali sono gli obiettivi della prima manovra firmata Draghi: «Sostenere l’economia e la società nella fase di uscita dalla pandemia e rafforzare il tasso di crescita nel medio termine: l’espansività è importante ma altrettanto importanti sono gli aspetti micro-economici». Elenca le linee di intervento – «riduzione del carico fiscale per famiglie e imprese, rafforzamento della sanità, degli investimenti pubblici e privati, della ricerca e sostegno alle politiche sociali» – e sottolinea: «Non ci può essere crescita sostenibile se una parte della popolazione viene lasciata indietro». Ma il ministro avverte anche: «Dobbiamo essere pronti all’aumento dei tassi d’interesse: occorre tornare ad avere avanzi primari, come avveniva fino al 2019» ecco perché «entro la fine del decennio contiamo di riportare il rapporto debito-pil dove stava prima della crisi pandemica: libererà risorse per altri utilizzi, attenuerà le pressioni sullo spread e aumenterà l’autonomia della nostra politica economica».

Il cammino della legge di Bilancio è tracciato. Si aggiungono dettagli al testo che dovrebbe arrivare in consiglio dei Ministri la prossima settimana per essere approvato e poi mandato alle Camere. Il taglio delle tasse è la preoccupazione più urgente. Governo e maggioranza sono al lavoro per far sì che la riduzione da 8 miliardi possa scattare fin dall’inizio del 2022. Come farlo è ancora da stabilire, lo dice lo stesso Franco: «Le modalità di attuazione verranno definite nei prossimi giorni e settimane», e chiede il contributo di tutti: «È importante che il governo e il Parlamento lavorino insieme». Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi si augura che gli 8 miliardi «vengano messi tutti su un taglio importante contributivo, questa è la priorità». All’interno della maggioranza le posizioni su come intervenire sono varie. C’è chi preferisce concentrarsi subito sulle famiglie, riducendo l’Irpef ai lavoratori dipendenti, e chi punta invece ad un intervento immediato sulle imprese, tagliando il costo del lavoro.


Ma a far agitare la maggioranza ci sono anche i bonus immobiliari che il ministro Franco intende rivedere. A partire dal Superbonus 110% prorogato fino al 2025 e che però dal 2024 scalerà al 70%. Ma varrà solo per i condomini, escludendo le case unifamiliari per le quali la scadenza resta il 30 giugno 2022. Tutte le forze politiche (e non solo) chiedono la proroga almeno per tutto il 2022, e invocano «una riflessione»: «Sono misure che oltre a far ripartire l’economia, hanno aiutato anche l’emersione del nero», spiegano fonti di governo. Tra le ipotesi allo studio, potrebbe esserci quindi l’agevolazione concessa in base alle fasce di reddito. Altro tema caldo è il bonus facciate in scadenza alla fine del 2021 e che il ministro Franco non intende prorogare. Ma intanto potrà usufruirne anche per il 2022 chi entro il 31 dicembre avrà pagato almeno il 10% dei lavori. Prorogati gli altri bonus: ecobonus, sismabonus, giardini e mobili. «La proroga dei bonus immobiliari – dice la sottosegretaria al Mef Cecilia Guerra – serve a dare certezze alle famiglie nei prossimi anni», ma, aggiunge: «Bisognerà trovare una mediazione, non possiamo soffocare la dialettica politica».

E sulla manovra anche i sindacati vogliono far sentire la loro voce, visto che, spiegano in una nota i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Pierpaolo Bombardieri, e delle categorie dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, Ivan Pedretti, Piero Ragazzini e Carmelo Barbagallo, «ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna convocazione dal governo». Il 17 novembre si vedranno per parlare dei temi più urgenti: pensioni, sanità, fisco.

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