L’assedio alla legge di Bilancio
L’assedio è partito. Le prossime ore saranno cruciali per verificare in quale misura all’interno della maggioranza le forze politiche saranno in grado di spuntare dal premier, Mario Draghi, e dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, qualcosa in più sul fronte della legge di Bilancio. Entro giovedì il Consiglio dei ministri dovrà tassativamente approvare il testo della manovra da 23,4 miliardi, perché poi l’esecutivo sarà impegnato nel vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi G20, previsto a Roma nel fine settimana, per questo il pressing nelle prossime ore è destinato a intensificarsi. Il fronte più caldo è quello delle pensioni e del destino di Quota 100, la misura che consente di lasciare il lavoro una volta raggiunti i 62 anni di età e i 38 di contributi, voluta dalla Lega nel 2018. La misura ha durata triennale e il premier ha già detto che non intende rinnovarla, semmai è pronto a discutere su come superarla con gradualità. Una soluzione che non piace alla Lega, con Matteo Salvini e Claudio Durigon che stanno giocando il tutto per tutto in modo da ottenere di più rispetto all’ipotesi di introdurre Quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi) nel 2022 e Quota 104 (66+38) nel 2023. Nel Documento programmatico di bilancio (Dpb) inviato a Bruxelles le risorse per spese aggiuntive sulle pensioni sono 600 milioni. Una dotazione che consente margini di manovra esigui, tanto più la freddezza del Pd che per voce di Enrico Letta osserva:«Quota 100 è stato un errore, l’80% di chi ne ha usufruito sono uomini, discrimina le donne. Si va verso l’innalzamento come ha detto Draghi». Un ulteriore versante dove il premier si troverà incalzato è quello dei bonus per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica degli edifici. La discussione si è aperta perché il Superbonus 110% in proroga fino al 2025 vale solo per i condomini, mentre per le case unifamiliari scadrà il 30 giugno 2022. Ci sono poi i capitoli legati al taglio delle tasse per un valore di 8 miliardi e la riconferma del Reddito di cittadinanza (con il M5S contro revisioni che ne riducano gli effetti).
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