La manovra economica 2022 prende forma tra le mani del ministro dell’Economia Daniele Franco e il presidente del Consiglio Mario Draghi.
Nel complesso la manovra Draghi prevede una spesa pari a 23 miliardi di euro, molto più espansiva di quanto si prevedesse inizialmente grazie alle stime sul Pil 2021 ritoccate al rialzo. Per questo motivo il governo ha deciso di aumentare il deficit per il 2022 dal 4,4% al 5,6% potendo contare su maggiori entrate incassate e presunte.
Al fisco andrà la quota più rilevante della manovra per anticipare la riforma fiscale che entrerà a regime a partire dal 2023, attraverso i decreti del governo che attueranno la delega di recente approvazione da parte del Consiglio dei ministri.
La buona notizia per le imprese italiane interessate riguarda la plastic tax e la sugar tax, le quali sono state rinviate di un ulteriore anno.
Riforma fisco per imprese e famiglie
Dal 2022 le imprese saranno alleggerite in termini di tasse da pagare e, insieme alle famiglie del ceto medio, beneficeranno di 8 miliardi di interventi. Su dove si interverrà nello specifico, però, non è ancora chiaro dal momento che nell’ampia maggioranza vi sono divergenze politiche sostanziali.
In particolare la Lega ha riserve sulla nuova agevolazione per la pensione anticipata. Quota 100 (62 anni di età e 38 di contributi) dovrebbe essere sostituita da Quota 102 nel 2022 e da Quota 104 nel 2023, con un allargamento delle professioni ritenute essere usuranti.
Industria 4.0 e Fondo di garanzia PMI
Per quanto riguarda l’aggiornamento delle apparecchiature all’interno delle fabbriche alle novità dell’Industria 4.0, l’apposito fondo sarà rifinanziato fino al 2025 ma con una revisione sulle aliquote che saranno ridotte.
A disposizione ci sono 3 miliardi che dovranno essere ripartiti tra Industria 4.0 e Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.
Superbonus 110% ed edilizia
Per quanto riguarda il Superbonus 110% nell’edilizia, voluto dal precedente governo Conte come misura trainante per l’economia italiana e per ammodernare il patrimonio immobiliare, la misura verrà estesa ma riformulata.
Secondo la bozza il Superbonus al 110% sarà esteso al 2023, ma rivolto solo all’edilizia condominiale e alle case popolari (Iacp). In seguito la misura dovrebbe poi scendere al 70%.
Resterebbero escluse dalla misura le case unifamiliari e le villette.
Dubbi anche sul rinnovo del bonus facciate al 90%, anche se potrebbe essere rinnovato ma c’è molta incertezza.
Maggiori certezze per il credito d’imposta al 50% e quello al 65%, che dovrebbero essere riconfermati anche per il 2022.
La Lega, però, vuole che tutti i bonus nell’edilizia e per gli arredi siano confermati così come sono, compresi gli edifici unifamiliari e le unità immobiliari funzionalmente indipendenti.
Si vedrà nei prossimi giorni se ci sarà abbastanza coperta per tutti i bonus dell’edilizia.
Capitolo mutui agevolati per i giovani
Strettamente legato al settore dell’edilizia il rinnovo dell’agevolazione dei mutui per i giovani fino a 36 anni di età.
La misura ha però creato alcuni dubbi e perplessità per quanti sono al limite della soglia dell’età.
Inoltre vi sono dei limiti di reddito, l’Isee non deve superare i 40 mila euro. Ad avere diritto all’agevolazione sono gli immobili che hanno diritto all’imposta di registro al 2% o all’Iva al 4%.
Nei prossimi giorni sapremo di più sulla manovra economica 2022.
Source: fxempire.it
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