Vi mostriamo un video di un ingegnere che spiega la semplicità della procedura con Poste, continuando il nostro focus alla vicenda esplosa pochi giorni fa nelle province di Caserta e Napoli, cioè quel meccanismo fraudolento che avrebbe fatto guadagnare almeno 772 milioni di euro all’organizzazione criminale, come scoperto dalla guardia di finanza di Frattamaggiore. Per riuscire nell’impresa, però, è stato necessario recepire milioni e milioni di soldi contanti. Ed è qui che sarebbero entrati nella partita membri della folta comunità cinese in Campania
CASERTA (g.g.) – Come avevamo promesso continuiamo, e già da ore vi diciamo che continueremo ancora, ad occuparci di una storia che meriterebbe l’apertura dei giornali, almeno dieci pagine del Corriere della Sera, e che nel nostro Paese passa sotto silenzio, poiché a dir poco imbarazzante per gli ultimi governi, a partire dall’esecutivo Giuseppe Conte II, che ne elaborò la dinamica, fino arrivare al governo Draghi.
Da qui sono fuggiti dall’Italia, probabilmente destinazione Cina, almeno 5-6 miliardi di euro. Denaro spedito in maniera rapida, come se si trattasse di un jeans comprato su Amazon, dal governo a coloro che ne hanno fatto richiesta tramite l’istituto del superbonus 110%, nato dalle norme del decreto Rilancio, poi non a caso ritirate da Draghi, senza che emergesse la somma complessiva movimentata, l’intervento della criminalità organizzata, leggi clan dei Casalesi, e la destinazione di questi miliardi che, probabilmente, hanno percorso una particolare via della Seta, quindi in direzione Pechino.
Ieri eravamo rimasti a quelle che avevamo definite sarcasticamente come provvigioni che l’organizzazione deve attribuire a chi ha supportato la realizzazione di progetti assolutamente falsi, con particelle catastali assolutamente false, che riguardavano immobili totalmente a casaccio.
Almeno il 30% di questa enorme mole di danaro trasferitasi dai conti correnti aperti dai richiedenti nelle banche mediatrici, ma soprattutto in Poste Italiane, ha rappresentato il corrispettivo riconosciuto alle componenti che hanno contribuito dalla truffa del millennio.
Ovviamente, si tratta di soldi in contanti. Non è servito farli arrivare organizzando dei convogli di cavalli o di cammelli in grado di coprire migliaia e migliaia di chilometri per sfuggire ai controlli doganali degli aeroporti e non solo. E’ bastato movimentare le potentissime strutture economiche che migliaia e migliaia di cinesi, ovviamente all’interno di questa partita, per trovare tutte le provviste liquide che occorrevano, anche per cifre iperboliche. Perché voi non avete un’idea precisa di quanto muovano ed incassano le attività al dettaglio e all’ingrosso in Campania e nell’area del Napoletano in particolare. Si tratta di centinaia e centinaia di milioni di euro, tutti rigorosamente in nero.
Se qualcuno ritiene che il nostro sia sensazionalismo o un modo di creare artificiosamente uno scoop, dia un’occhiata al video che pubblichiamo in calce a questo articolo. Il giovane ingegnere Vincenzo Madera, sicuramente preparato, racconta molto minuziosamente, non facendo mancare qualche stoccatina, il modo semplicissimo con cui si potevano ottenere i soldi del superbonus 110%, il già in vigore ante covid ecobonus e quello 90% per le facciate.
Come detto, in un’Italia iper burocratizzata, le operazioni relative alla cessione del credito, superbonus 110%, bonus ristrutturazione, ecobonus e quelli relativi alle facciate o antisisma, sorprendono per la semplicità, vista la documentazione richiesta da Poste Italiane per la procedura inferiore rispetto ad altri istituti e la velocità di liquidazione della somma, nel giro di un mese e mezzo. Chiaramente, nel momento in cui si è voluto attivare questo accordo per la cessione del credito con Poste, è stato necessario aprire un conto in filiale. Ma, ripetiamo, si tratta di una procedura molto più snella e facilmente attuabile di quanto si pensi.
Dopo l’apertura del conto presso le Poste, è possibile realizzare online, comodamente in poltrona, il contratto di cessione dei crediti, cioè la restituzione delle cifre spese per i lavori, nel nostro caso, parliamo di opere mai avvenute e quindi di soldi mai spesi. Nel sito, è bastato semplicemente scegliere il tipo di credito e la somma da ricevere, in modo tale da poter vedersi consegnare in poche settimane il bonifico sul proprio conto.
Chiaramente è una somma che è inesistente, secondo quanto scoperto dalla guardia di finanza di Frattamaggiore, coordinata dalla procura di Aversa-Napoli Nord.
Questa procedura che abbiamo descritto in poche righe, per chi riesce ad utilizzare con semplicità il computer, prende 5, massimo 10 minuti di tempo. Quindi, nel tempo di un caffè, procedura dopo procedura, milioni di euro sono stati sottratti alle casse dello Stato, quindi a noi cittadini-contribuenti che paghiamo le tasse, per essere indirizzate verso l’organizzazione che ha messo in piedi questa mega truffa con il supporto di uomini, donne, professionisti ed imprese, spesso create ad hoc con l’obiettivo di fottere una cifra iperbolica.
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