Ancora un segno meno davanti al numero di immatricolazioni dell’ultimo mese. I dati del Ministero dei Trasporti mostrano tra giugno 2021 e giugno 2019 (non avrebbe senso considerare giugno 2020, in pieno Covid) un calo del 13,3%, con 149.438 unità totali. Sull’intero semestre, invece, il calo rispetto allo stesso periodo del 2019 è stato di 200 mila unità (-17,9%). Dati che dichiarano uno stato di salute del mercato auto ancora sofferente e soprattutto al di sotto della soglia raggiunta nel periodo antecedente lo scoppio della pandemia.
Tra le cause, significativo il ritardo nella produzione dovuto alla recente crisi dei microchip e poi il mancato rifinanziamento dell’ecobonus per i veicoli nella fascia di emissioni di CO2 61-135 g/km, che le associazioni di categoria continuano a chiedere a gran voce da fine marzo, cioè dal mese prima che i fondi stanziati si esaurissero del tutto.
Fondi che, evidenzia il rapporto di Unrae (associazione di costruttori esteri che operano in Italia), hanno portato alla rottamazione di 185 mila auto obsolete – e un risparmio di CO2 di circa 115 mila tonnellate l’anno – in poco più di tre mesi, per la gran parte sostituite da veicoli proprio appartenenti alla fascia 61-135 g/km di emissioni. Nel mese di giugno, intanto, sono cresciute le immatricolazioni per i veicoli con emissioni comprese tra 0 e 20 g/km, quindi quelle che ancora beneficiano dell’ecobonus.
Guardando più nel dettaglio ai numeri delle immatricolazioni, e sotto l’aspetto degli utilizzatori, sono scesi i privati con un -8,5% rispetto al 2019 e una quota totale calata al 57%, questa volta rispetto all’intero semestre del 2021, che l’aveva vista al 61,5%. E se a calare è pure il noleggio a breve termine (-28,6% dei volumi), cresce invece la formula a lungo termine (+8,5% rispetto a giugno 2019 e una quota al 19,5%).
Prosegue la flessione per diesel e benzina, con quote rispettivamente al 22,4% e 30,3%, mentre discorso diverso vale per i veicoli elettrificati, con le ibride al 27,4% di quota ed entrambe le alimentazioni elettriche e plug-in al 4,7%.
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