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Mercato auto Italia, il -33% di aprile preoccupa. Federauto e Anfia: “Pesano gli incentivi ancora al … – Motorionline

Il crollo del mercato automobilistico italiano si aggrava, con il mese di aprile 2022 che si è chiuso con un -33% di immatricolazioni: 97.339 unità rispetto alle 145.243 registrate ad aprile 2021. Un situazione che si fa sempre più delicata per un comparto in grande sofferenza che nel primo quadrimestre del 2022 ha perso oltre un quarto dei volumi (-26,5%) rispetto ai primi quattro mesi dello scorso anno.

Scudieri (Anfia): “Servono subito gli incentivi per stimolare la domanda”

L’andamento fortemente negativo del mercato dell’auto non può che aumentare le preoccupazioni degli operatori del settore, come quelle espresse dall’Anfia, l’associazione nazionale della filiera industria automobilistica, per bocca del suo presidente Paolo Scudieri che afferma: “Sul trend negativo delle immatricolazioni, pesa sempre più l’attesa dell’effettiva entrata in vigore degli incentivi all’acquisto di veicoli – auto e moto – elettrici, ibridi e a basse emissioni definiti dal Dpcm firmato lo scorso 6 aprile (650 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022-2023-2024), da cui ancora ci separano la registrazione della Corte dei conti, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e l’aggiornamento della piattaforma web dell’ecobonus. Per evitare ulteriori danni al mercato, è necessario accelerare il più possibile questo processo, così da stimolare la ripresa della domanda, già fortemente penalizzata dai rallentamenti nell’approvvigionamento di materie prime e componenti e, quindi, dei processi produttivi”.

De Stefani (Federauto): “A rischio la sopravvivenza dei concessionari”

Sulla stessa lunghezza d’onda, ribadendo i medesimi timori e la necessità di rendere immediatamente disponibili gli incentivi, è anche Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto. “L’operatività degli incentivi – spiega De Stefani – è ancora in sospeso, e in una situazione in cui il mercato è sostanzialmente fermo, con una perdita di circa 156.800 pezzi rispetto al primo quadrimestre 2021, non riusciamo a capitalizzare le già basse intenzioni di acquisto della clientela che visita i nostri saloni: è a rischio la tenuta dei nostri bilanci e la sopravvivenza stessa delle nostre imprese“.

Intervenire per arginare la riduzione del potere d’acquisto di famiglie e imprese

“È necessario – continua il presidente di Federauto – velocizzare la messa a disposizione dei fondi stanziati dal Governo, dissolvendo in parte quell’incertezza che da inizio anno domina il settore e le vendite di veicoli green. Le decisioni di acquisto sono ulteriormente indebolite dall’aumento generale dei prezzi, a partire dai costi dei carburanti, malgrado le misure rinnovate dal Consiglio dei Ministri. Si tratta di variabili che, se non adeguatamente compensate, rischiano di ridurre ancor di più il potere d’acquisto di famiglie e imprese. Incidono anche i timori legati alla durata del confitto in Ucraina e la carenza di alcune componenti e materiali essenziali per la produzione degli autoveicoli”.

Rivedere i termini di prenotazione degli ecobonus

In merito agli incentivi, De Stefani ribadisce la delusione sull’abbassamento delle soglie di prezzo massimo degli veicoli incentivabili e l’esclusione delle aziende dal godimento dei contributi statali. Infine il presidente di Federauto sottolinea “l’urgenza di reintrodurre con strumenti normativi anche l’acquisto in leasing per i veicoli commerciali e di rivedere l’attuale termine dei 180 giorni per completare le pratiche di prenotazione degli ecobonus, poiché con gli attuali tempi di consegna, molto allungati nel tempo (per le ragioni già note), di fatto è a rischio il riconoscimento dei bonus tanto attesi e con essi la già difficile transizione verso l’elettrico e le tecnologie compatibili con la riduzione delle emissioni di CO2”.

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