Il disastro che si temeva per l’immobiliare residenziale italiano allo scoppiare della pandemia si è rivelato molto più contenuto del previsto. Lo dicono i dati di Crif, che evidenziano un mercato in calo solo dell’8% grazie anche all’effetto superbonus. Il commento di Stefano Magnolfi, Executive Director di Crif Real Estate Services.
“Il mercato residenziale nel 2020 ha subito un calo complessivo di transazioni inferiore al -8%, – spiega Magnolfi. – Non è stato il disastro preventivato, il calo è stato limitato ai mesi del lockdown, quando i notai erano fisicamente impossibilitati a firmare gli atti. Nei primi mesi del 2021 il mercato ha ripreso vigore, segnando un +38% rispetto al 2020 e quasi un +20% sul 2019: una vera ripartenza, un segnale che suggerisce concreto ottimismo”.
Cosa ha spinto il residenziale a restare in piedi nonostante tutto? “Il mercato residenziale ha sofferto meno del previsto – risponde Magnolfi, – e ha ripreso a crescere recuperando le posizioni perse nel corso del 2020. Da segnalare il trend delle riqualificazioni energetiche, accelerato dall’effetto Superbonus e degli altri bonus edilizi, che avrà comunque un impatto positivo nelle future quotazioni dei valori immobiliari non solo nel breve, ma soprattutto nel medio – lungo periodo. A causa di un elemento esogeno, quale appunto la pandemia, nel 2020 si è interrotto un trend di progressivo recupero e stabilizzazione dalla crisi del 2007-2008 ed oggi stiamo ripartendo nel percorso virtuoso che avevamo intrapreso qualche anno fa”.
Come è stato l’andamento della domanda dopo i mesi del lockdown? “«Usciti dal lockdown c’è stato un picco di richieste di mutui e nel primo semestre del 2021 l’aumento rispetto allo stesso periodo del 2020 è del 20%, anche se nel mese di giugno si rileva un piccolo rimbalzo tecnico del -4%, – prosegue Magnolfi. – Nel 2020 i valori immobiliari, che avevano cominciato a riprendersi, hanno subito un po’ di calo: i prezzi degli immobili nuovi continuano però a crescere di un valore superiore al +3%, e potrebbero esserci segnali di incremento anche nei prossimi mesi”.
Alcune considerazioni, infine, sull’impatto della sostenibilità e dei fattori ESG nel mercato immobiliare. “Il 40% dell’energia in ambito europeo viene assorbito dagli immobili, che producono il 36% delle emissioni di CO2, – nota Magnolfi. – Come CRIF abbiamo lavorato negli ultimi tre anni su un progetto di consulenza nei confronti della Commissione Europea per definire cos’è un “mutuo verde”, per individuare i parametri che consentano alle banche di emettere tali mutui a condizioni agevolate. Questo lavoro è entrato poi nella Tassonomia della Commissione Europea che ha in certo modo influito sul sistema di agevolazioni da cui dipende anche, per esempio, il Superbonus 110, una misura destinata a rimanere al di là della scadenza dello specifico incentivo. La riqualificazione energetica degli edifici, con strumenti come il Superbonus, avrà un impatto sulle future quotazioni dei valori immobiliari: immobili che oggi presentato un APE in classe C, dopo una riqualificazione che li porti in Classe A con un passaggio di due classi, secondo le nostre stime, potrebbero aumentare il proprio valore dell’11%. Quindi il valore di mercato degli immobili dovrà sempre più interiorizzare le prestazioni energetiche degli immobili, così come altri indicatori di rischio legati ai fattori ESG, quali i rischi fisici e di transizione”.
Source: idealista.it
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