Dal fango all’erba sintetica, passando per sismabonus e prossimi lavori a tribuna e impianto fotovoltaico: la gestione pluriennale, come nel caso di Bisconte, ha funzionato
di Silvia De Domenico e Giuseppe Fontana
MESSINA – Mentre la situazione legata agli impianti sportivi cittadini continua a degenerare, con palestre che cadono a pezzi e continue concessioni annuali che non fanno altro che aumentare i disagi per le società di ogni singolo sport, ci sono strutture che grazie a concessioni pluriennali vivono un nuovo splendore. Siamo già stati al “L’ambiente stadium“, quel “Marullo” di Bisconte che dopo decenni con terra battuta e spogliatoi mai rimessi a nuovo, ora vive una nuova vita grazie agli sforzi dell’SSD Camaro 1969. Ci siamo allora diretti al campo di rugby di Sperone, altro impianto trasformato in una vera gemma dopo decenni in terra e con grandi disagi per le squadre di Messina.
Todaro: “Un sogno dal 1950”
Le immagini parlano da sole: in pochi anni si è passati dal fango ai colori del manto in erba sintetica. “Fortunatamente è stato fatto il restyling di tutto, sia del manto sia dell’impianto di illuminazione ora a led – ci spiega Pietro Todaro, il presidente del Messina Rugby – con finanziamenti del Coni nel primo caso e comunali nel secondo”. Un vero e proprio sogno che si avvera e che ancora non è stato realizzato del tutto: “Un sogno, sì, dal 1950. Non abbiamo mai avuto un campo in erba per il rugby a Messina. Ora ci sono altri lavori in programma: la tribuna ad esempio, ma aspettiamo prima che la Regione finanzi la strada, che attualmente non c’è. Inoltre dal Comune di Messina siamo stati autorizzati a richiedere il Sisma Bonus per l’adeguamento sismico”.
Interdonato: “Eco e sismabonus opportunità da cogliere ma mancano convenzioni pluriennali”
“Anche di recente ho evidenziato nelle ultime Commissioni Sport che ecobonus e sismabonus siano da cogliere al volo per le società sportive – spiega il Consigliere comunale Nino Interdonato – ma a Messina quasi nessuno ha potuto aderire perché mancano le convenzioni pluriennali. Davvero è un peccato. Il rugby a Messina è visto come una comunità, un intento e una visione unica da seguire: tutti insieme avanziamo per questo obiettivo comune e i fatti parlano abbastanza chiaro oggi”.
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