Non sorprende che, in un Paese come l’Italia, dove la proroga è
ormai una consuetudine, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC)
abbia deciso last minute di rinviare al 30 giugno 2025 l’obbligo di
utilizzare le piattaforme di approvvigionamento digitale (PAD) per
i microaffidamenti fino a 5.000 euro.
Una decisione che, se da un lato tiene conto delle difficoltà
operative delle stazioni appaltanti, dall’altro sottolinea la
difficoltà cronica del sistema pubblico di rispettare le proprie
scadenze e di adottare la digitalizzazione in modo definitivo.
Una storia di proroghe: le tappe del ritardo
La decisione del
Consiglio ANAC del 18 dicembre 2024, formalizzata in un
comunicato a firma del Presidente Giuseppe Busia, rappresenta
l’ultimo capitolo di una serie di rinvii. Già con la Delibera n. 582 del 13
dicembre 2023 e il successivo Comunicato
del 10 gennaio 2024, ANAC aveva introdotto
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