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Milano, anima del design – La Stampa

Ciak si gira. Dopo 17 mesi di assenza a causa della pandemia, a Milano  è tornato il design, rimodellato e pensato come rilancio del settore più che una fiera dell’arredamento tout court. Un Salone del Mobile che quest’anno cambia format e anche nome: curato dall’architetto e presidente della Triennale di Milano Stefano Boeri e da un team di 5 coprogettisti, è stato ribattezzato il «salone della rinascita», si svolge nei padiglioni della Fiera di Rho, à aperto per tutto il periodo – fino al 10 settembre – agli operatori e ai visitatori (si acquista il biglietto esclusivamente online, costa 15 euro). Preludio al 60esimo anniversario del Salone del Mobile i cui festeggiamenti sono rimandati nell’aprile del 2022.

La folla nel primo giorno del Supersalone alla Fiera di Rho

La folla nel primo giorno del Supersalone alla Fiera di Rho

Che il settore casa sia in fermento lo dicono i numeri: «Sta facendo la parte del leone – afferma Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo – il consumo di mobili in Italia è a +21% sul 2019, grazie anche agli incentivi come il superbonus al 110% e al 50% e all’incremento del bonus mobili, che hanno creato una domanda molto frizzante nel mercato interno». In questo scenario l’evento speciale del Supersalone «avrà anche un profilo culturale e popolare, oltre che commerciale. Avremo il design del cibo, le migliore scuole, i makers, la collezione delle sedie di Compasso d’Oro, gli alberi di Forestami» dice Boeri. Banditi gli stand, in Fiera ci sono pareti lineari (totalmente riciclabili): ben distanziate tra loro creano dei corridoi larghissimi, evitando così l’affollamento. Sebbene richiesto il Green pass (o tamponi del caso) gli ingressi dei visitatori per le misure anti-contagio saranno comunque contingentati: nei 4 padiglioni allestiti c’è un tetto di 30 mila presenze . Novità assoluta, la possibilità di prenotare gli oggetti esposti tramite QR code prenotandoli per l’acquisto. Arriva anche il lato ghiotto: quest’anno spazio ai grandi chef. «Il legame tra design e food è stretto – ha aggiunto l’archistar – possiamo dire che la costruzione di un menu è un lavoro di composizione che si fa con materiali diversi che assomiglia molto a quello che facciamo noi come architetti e designer. Avremo tutti i grandi, da Cracco a Oldani, a Bottura. Dal vivo cucineranno piatti che saranno esposti e anche a disposizione per essere consumati dal pubblico».

Nel frattempo la città vive la lunga serie di happening e presentazioni satellite del Fuorisalone, il lato più mondano della design week. Ovunque ti giri, una mostra, un evento in show-room o nelle boutique.

Il salotto installazione dell'architetto Victor Vasilev alla Feltrinelli, omaggio a Dostoevskij, in occasione dei 200 anni dalla nascita.

Il salotto installazione dell’architetto Victor Vasilev alla Feltrinelli, omaggio a Dostoevskij, in occasione dei 200 anni dalla nascita.

Due le esposizioni alla Triennale di Milano. La prima racconta le produzioni culturali più significative realizzate dal Salone del Mobile in città, dal 1961 ad oggi; la seconda presenta gli arredi di Casa Albonico realizzati tra il 1944 e il 1946 da Carlo Mollino, figura unica del design e dell’architettura italiani. Nei cortili e nei chiostri dell’Università trova spazio «Interni Creative Connections», quasi 30 tra installazioni e mostre curate dai nomi più illustri del design internazionale per celebrare i 30 anni del FuoriSalone, nato nel 1990. Senza dimenticare i distretti «creativi»: Tortona, 5Vie e Brera (compreso l’Orto Botanico) con oltre 90 eventi diffusi. Tra le new entry, la zona del Monumentale con il museo del Compasso d’Oro dell’Adi e le officine Lom di manifattura digitale. Edizione del debutto per la Feltrinelli che nella libreria in piazza Piemonte presenta «Interno D.200», salotto-installazione dell’architetto Victor Vasilev, omaggio a Dostoevskij, in occasione dei 200 anni dalla nascita.

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