Veronica Rota e Cinzia Colleoni vicepresidenti. In consiglio entra Michele Bassini
Lorenzo Cereda, 72 anni, della “Cereda Mobili” di Zanica è stato confermato alla guida del gruppo Mobili e arredamento Ascom Confcommercio Bergamo, carica che ricopre dal 2009. Lo affiancano Veronica Rota della “Mobil Rota” di Almenno San Bartolomeo e Cinzia Colleoni di “Colleoni Arredamenti New” di Curno, entrambe con il ruolo di vicepresidente. In consiglio entra Michele Bassini di “Bassini Arredi” di Cividate al piano; confermato Gian Pietro Carminati di “Carminati e Sonzogni” di Zogno.
Il settore sta vivendo un buon momento, complice la crescente attenzione destinata agli spazi domestici per effetto della pandemia, unitamente agli incentivi fiscali per ristrutturazioni e relativi bonus. “L’anno che si è chiuso è stato molto positivo per il comparto- commenta Lorenzo Cereda-. L’effetto bonus mobili unitamente alla riscoperta delle case, mai vissute tanto come negli ultimi due anni, ha contribuito al rilancio del settore arredo. Le cucine continuano a essere traino del comparto, unitamente alla zona living; oltre a salotti e divani c’è maggiore attenzione alle postazioni per lo smart working. E si ripensano anche le camerette dei ragazzi, anche per effetto della didattica a distanza“. Nonostante l’avvio positivo del 2022, con la proroga del bonus mobili e gli sgravi legati alle ristrutturazioni, le preoccupazioni non mancano: “Il caro energia incide pesantemente sui costi delle nostre imprese che contano su ampi spazi espositivi, con bollette sia per energia elettrica che gas più che raddoppiate- continua Cereda-. Il conflitto in Ucraina aggrava ulteriormente il quadro. La normativa più stringente legata al bonus 110 crea incertezza nei consumatori, a loro volta colpiti nel portafoglio dai rincari energetici. Se con le riaperture post lockdown si chiudevano i contratti in tempi brevi, ora si verifica un certo rallentamento nella decisioni. La voglia di riprogettare casa comunque non manca ed è in questo che confidiamo, anche se il timore di una frenata inizia a farsi sentire”. Pesano anche i ritardi nelle consegne: “La filiera della produzione lamenta ritardi nel reperimento materiali, che si ripercuotono sulle consegne – spiega Cereda-. Capita così di dover organizzare due o tre consegne a clienti al posto di una, con un conseguente innalzamento dei costi”.
Quanto ai numeri, i negozi di arredo sono 414, di cui 79 in città (dati Ascom su elaborazione dati camerali al IV trimestre 2021). Negli ultimi anni sono passati da 421 a 414 (con 7 chiusure, pari al-1,6%). In città il numero dei negozi è aumentato, passando da 71 a 79 insegne, una crescita imputabile all’apertura di grandi marchi.
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