Le aziende possono offrire ai propri dipendenti un servizio di ricarica elettrica gratuita dell’automobile nell’ambito dei piani di «welfare aziendale», come tale esente da imposizione fiscale.
Lo rende noto l’Agenzia delle Entrate nell’interpello n. 329/2022 proposto da una società a vocazione ecosolidale. Per l’AdE, infatti, il servizio risponde ad una finalità di educazione ambientale perseguita dall’azienda e meritevole, quindi, di riconoscimento anche alla luce degli obiettivi del PNRR.
Il documento specifica che, affinché si determini l’esclusione dalla formazione del reddito di lavoro dipendente, devono verificarsi congiuntamente le seguenti condizioni:
- le opere e i servizi devono essere messi a disposizione della generalità dei dipendenti o di categorie di dipendenti;
- le opere e i servizi devono riguardare esclusivamente erogazioni in natura e non erogazioni sostitutive in denaro;
- le opere e i servizi devono perseguire specifiche finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto;
Le opere e i servizi contemplati possono essere messi direttamente a disposizione dal datore di lavoro o da parte di strutture esterne all’azienda, a condizione che il dipendente resti estraneo al rapporto economico che intercorre tra l’azienda e il terzo erogatore del servizio.
Servizio di ricarica nel welfare
Detto questo l’AdE ritiene che tra le finalità di «educazione» possa annoverarsi anche il servizio di ricarica dell’auto elettrica posto che tale iniziativa ha lo scopo «di promuovere un utilizzo consapevole delle risorse ed atteggiamenti responsabili dei dipendenti verso l’ambiente». In questo contesto, infatti, può individuarsi una «finalità di educazione ambientale» perseguita dall’azienda.
In proposito, tra l’altro, l’amministrazione finanziaria rileva che l’obiettivo di dare impulso a una compiuta transizione ecologica anche attraverso una mobilità sostenibile costituisca uno specifico obiettivo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Pertanto l’iniziativa può rientrare a pieno titolo tra i piani di welfare aziendale in presenza delle altre condizioni previste dalla legge.
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