La mobilità elettrica muoverà il mondo: l’obiettivo dell’e-mobility è infatti quello di sostituire tutti i mezzi che utilizzano combustibili fossili per alimentare la trazione in favore di mezzi capaci di produrre movimento da fonti rinnovabili e, perché no, da se stessi.
La tecnologia alla base della mobilità elettrica si basa sulla volontà di rendere gli spostamenti ecosostenibili, sicuri ed efficienti. Molte ancora sono le sfide da superare per la creazione di una filiera in grado di sostenere le richieste di un mercato in continua espansione, ma le innovazioni corrono veloci, apportando di mese in mese importanti novità.
Ecco allora tutto quello che c’è da sapere sulla mobilità elettrica.
Una sfida che non ammette rimandi
Mancanza di petrolio e benzina, inquinamento, cambiamenti climatici: sono tutti fattori che danno impulso al mondo della mobilità elettrica, in un’incessante ricerca di slegare i trasporti dalle emissioni di anidride carbonica.
L’e-mobility si è già affacciata nella vita di ognuno di noi, con le auto elettriche e ibride tanto sponsorizzate dalle case automobilistiche che puntano a commercializzare veicoli con ridotte emissioni di gas.
Ma la vera sfida è annullare queste emissioni, creando motori che siano in tutto e per tutto alimentati da energie rinnovabili.
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In cosa consiste la mobilità elettrica?
Per mobilità elettrica, o e-mobility, s’intende l’utilizzo di autovetture, biciclette, monopattini, motorini, bus o camion a trazione elettrica, ossia che trasformano l’energia elettrica in energia meccanica di movimento.
La caratteristica che accomuna tutti questi mezzi è che sono interamente o parzialmente azionati da motori elettrici, e hanno a bordo batterie e sistemi di accumulo capaci di stoccare l’energia immagazzinata dalla rete dei servizi (ricarica elettrica).
L’approccio sistemico alla mobilità elettrica include anche il mondo delle infrastrutture di ricarica, di regolazione del traffico, di illuminazione delle strade e delle interconnessioni tra tutte le componenti.
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Ibridi ed elettrici qual è la differenza?
La tipologia più diffusa oggigiorno è quella della auto ibride, ossia che combinano due modalità di propulsione: per brevi tratti di strada sono infatti in grado di sfruttare il motore elettrico, mentre sulle lunghe percorrenze ricorrono a quello a combustione interna.
Se il veicolo è dotato di un sistema in grado di ricaricare le batterie sia durante le fasi di frenata che attaccandosi a specifiche prese, si parla allora di ibridi plug-in, veri e propri precursori delle auto interamente elettriche.
Per auto elettrica si intende infatti quella che è alimentata in via del tutto esclusiva da un motore elettrico, capace di generare potenza meccanica e di recuperare in frenata, accumulando e sfruttando l’energia delle batterie montate a bordo.
I vantaggi dei mezzi elettrici
I mezzi elettrici sono silenziosi, efficienti e non inquinano: per questo motivo sono particolarmente indicati per la mobilità cittadina, dove diventano indispensabili per i servizi, il trasporto merci e passeggeri e per la condivisione.
Uno dei vantaggi fondamentali della mobilità elettrica sta nell’abbattimento dei costi di rifornimento: un “pieno” di batteria costa molto meno di un pieno di benzina, anche se bisogna ricaricare il mezzo più spesso.
D’altro canto l’efficienza dei veicoli elettrici è molto più elevata rispetto a quelli che si muovono con carburanti di origine fossile: solo il 15/20% della benzina viene trasformata in energia di movimento, mentre per le auto elettriche si parla dell’80%.
La capacità di innovazione del settore, poi, aumenta i posti di lavoro, diversifica le competenze e incentiva la concorrenza, per fare sempre meglio.
Non bisogna infine sottovalutare tutti gli incentivi per l’acquisto di auto ibride e per l’installazione di wallbox e colonnine di ricarica accessibili tramite il Superbonus 110% e Bonus mobilità, che promuovono e facilitano l’acquisto di un mezzo elettrico, ridisegnando le strade e le città del domani in ottica smart city.
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