(Teleborsa) – Gli incentivi approvati dal governo per l’acquisto di auto e moto elettriche, ma anche ibride e a bassa emissione, “sono particolarmente importanti non solo perché rappresentano una spinta ulteriore all’aumento delle vendite e quindi del numero di modelli elettrici circolanti in Italia, che andrebbero a sostituire quelli tradizionali, ma soprattutto perché incoraggiano un cambiamento culturale verso la mobilità sostenibile“. Lo dice a Teleborsa Gian Franco Nanni, amministratore delegato di Askoll EVA, in riferimento al DPCM che, su proposta del ministro Giancarlo Giorgetti, ha ridisegnato e finanziato in maniera strutturale l’incentivo per l’acquisto di veicoli ibridi e a basse emissioni. Si tratta di una misura strutturale che stanzia quasi due miliardi in tre anni: 650 milioni l’anno per il 2022, il 2023 e il 2024.
“L’andamento positivo della mobilità elettrica ha avuto un concreto riscontro anche sui numeri di Askoll EVA, in particolare nel secondo semestre del 2021, che mostrano una tendenza in crescita e per la prima volta anche con marginalità positiva. Un trend che sta continuando anche quest’anno“, commenta l’AD della società quotata su Euronext Growth Milan e che sviluppa, produce e commercializza e-bike ed e-scooter, nonché kit e componenti nell’area dei motori elettrici e delle batterie. Askoll EVA si dice “pronta a cogliere tutte le opportunità che si prospetteranno in futuro, rafforzando le iniziative di marketing rivolte al mercato retail e rivisitando ed ampliando la gamma di veicoli scooter per soddisfare tutti i gusti e le esigenze”.
Il DPCM è indirizzato principalmente alle persone fisiche, segmento su cui Askoll EVA era già concentrata e che presenta delle peculiarità. “Le persone fisiche, il cosiddetto mercato retail, ha subito una evoluzione nel corso degli ultimi anni – spiega Nanni – Inizialmente chi si avvicinava all’elettrico lo faceva per motivi prettamente economici, basta meno di un euro di ricarica per percorrere un’ottantina di km e si ha una riduzione dei costi di manutenzione rispetto alle due ruote endotermiche: il bollo è gratuito per i primi 5 anni, i costi di assicurazione sono tendenzialmente inferiori rispetto agli equivalenti endotermici e le spese di manutenzione per dei veicoli elettrici sono nettamente inferiori”.
Negli ultimi anni la situazione è però cambiata. “Grazie anche all’impegno delle nuove generazioni, l’aspetto economico è passato in secondo piano: ora l’attenzione è all’ambiente, l’impegno per una vita più sostenibile che avvicina i privati a una mobilità leggera green – aggiunge il manager – La strada da fare è ancora molta: il mercato è concentrato sulle grandi città, dove congestione del traffico, scarsi parcheggi e la ricerca di modi più veloci per spostarsi stanno incentivando l’utilizzo delle due ruote elettriche, anche come sostitutive alle auto”.
Secondo l’amministratore delegato di Askoll EVA, che è attiva anche all’estero, i legislatori italiani dovrebbero introdurre ulteriori misure per favorire lo sviluppo del settore. “Un provvedimento che consentirebbe di incentivare ulteriormente l’utilizzo dei veicoli elettrici a due ruote in Italia potrebbe essere chiarire a livello nazionale la possibilità per i veicoli elettrici di entrare in ZTL – afferma Nanni – Ora la scelta è regolamentata a livello comunale e c’è scarsa informazione. Se ci fosse una normativa nazionale che acconsentisse ai veicoli elettrici a due ruote di circolare liberamente in ZTL dovunque, per i cittadini sarebbe ancora più facile, comodo e veloce spostarsi in città”.
Esempi utili possono essere trovati all’estero, con l’AD che osserva come “a livello europeo stiamo assistendo a un’accelerazione sui provvedimenti in ambito energetico, con politiche di incentivazione alla mobilità elettrica e bonus statali presenti in molti paesi. Vi sono poi misure adottate a livello locale che potremmo recepire anche nelle nostre città, un esempio particolare arriva da Parigi dove lo scorso 30 agosto è entrato in vigore un limite di velocità urbano di 30 km/h. Limitando la velocità delle vetture circolanti le autorità francesi sperano così che le strade della capitale possano diventare più sicure e più tranquille, oltre a ridurre l’impatto acustico, il tutto incoraggiando gli spostamenti con veicoli leggeri e sostenibili”.
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