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Mobilità sostenibile e bike sharing a Matera, Pio Abiusi (Ambiente e Legalità): “Che fine hanno fatto le biciclette acquistate dal Comune di Matera” – Sassilive.it

Mobilità sostenibile e bike sharing a Matera, Pio Abiusi (Ambiente e Legalità): "Che fine hanno fatto le biciclette acquistate dal Comune di Matera" - Sassilive.it

Pio Abiusi per conto dell’Associazione Ambiente e Legalità riapre il dibattito sulla mobilità sostenibile a Matera, con un focus sul bike sharing che non è mai partito nonostante siano state già acquistate le biciclette. Di seguito la nota integrale.

La mobilità sostenibile è un tema che appassiona i convegni spesso “dotti” che si tengono a Matera, altro tema che sollecita interesse è quello relativo ai contenitori culturali; sono argomenti che intrattengono bene le serate. Questa volta ci soffermiamo sulla mobilità sostenibile tralasciando ad altro momento il dibattito relativo al PUMS e che non si può intavolare se non si interpellano le FAL con la loro ricca dote che è pronta ed essere “investita “in città, parliamo di un pacchetto pronto pari a oltre 34 Milioni di euro: Matera e la Basilicata sono una miniera d’oro a buon mercato per le Fal. Questa volta ci tratteniamo sulla mobilità sostenibile “povera” e parliamo cioè di piste ciclabile, bike acquistate con il contributo pubblico, rotatorie e bike-sharing, un pacchetto che comunque si è aggirato sui 7 milioni di euro ed è paragonabile al costo di quella che viene definita la Stazione Centrale di Matera delle Fal che non è un incrocio perché il binario è uno solo ma è una semplice fermata sottoutilizzata.

È giusto affermare che il superamento delle barriere architettoniche per rendere la fermata ferroviaria consona alle direttive comunitarie è costato 7 milioni di euro. Basta! di parlare di amenità connesse ai trasporti ferroviari urbani, ne avremo modo visto che sono già pronti oltre 34   Milioni di euro da spendere e limitiamoci alle nostre biciclette ed al mondo che gira intorno ad esse. Sin dalla giunta Adduce ma poi con quella di De Ruggieri le piste ciclabili furono finanziate con risorse europee e servirono per “qualificare” la città come Green e tentare di scalare inutilmente quelle graduatorie che connotano la qualità della vita. La città appare pur sempre nel fondo della classifica, ad avvalorare l’affermazione è la Delibera che la Sezione Regionale di Controllo per la Basilicata della Corte dei Conti curò e riguardava l’indagine su “Matera – capitale europea della cultura 2019”. Alcune piste ciclabili realizzate in epoca anteriore a quella della vana rincorsa al Green furono smontate; altre, la parte più consistente, furono disegnate sul manto stradale con inchiostro fortemente delebile tanto è che sono scomparse già da tempo. Nel febbraio del 2016 esse furono collaudate e presentate al rimborso europeo ma già nel febbraio del 2017 un tratto consistente venne demolito per realizzare una rotatoria dal costo di 1,2 Meuro. Nel periodo precedente al 2019 le rotatorie subirono una lievitazione dei costi passando da 250 mila cadauna fino ad 1,2 Milioni di €. È di quei tempi la realizzazione di una ciclabile lunga alcune centinaia di metri che nasceva dal nulla per arrivare al nulla in via S. Vito dove l’ingresso alla città fu interessato da una ennesima “riqualificazione” attraverso la realizzazione di una rotatoria; di sicuro la costruzione della ciclabile servì per rendere più corposo l’intervento pari a 600 mila €.

Lasciamo parzialmente inesplorato il capitolo “piste ciclabili” facendo presente che vi sono delle risorse in Comune rivenienti da vari canali di finanziamento per realizzare altre ciclovie e dedichiamoci agli strumenti di godimento delle piste: Le biciclette ed oggi anche i monopattini.

Leo Montemurro, Presidente regionale del CNA, sui social si è posto una domanda relativa al numero di biciclette acquistate dai cittadini materani grazie al contributo stanziato dalla amministrazione De Ruggieri e si chiedeva di conoscere dove fossero finite visto che in giro non se ne vedevano. La risposta di quello che crediamo essere il capo gruppo dei 5 Stelle presente in Consiglio Comunale è risultata essere non commentabile, come spesso accade. Premesso che quella iniziativa del Comune di Matera risultò essere positiva ed anticipò la politica del “bonus bici” adottata dal governo nazionale a partire del 2020 poco interessa dove quei beni acquistati con il contributo pubblico siano utilizzati e se sono utilizzati. In definitiva sono beni privati anche se acquistati con il contributo pubblico e la spesa sarà stata di sicuro certificata adeguatamente. L’attenzione va posta al Bike-Sharing, un intervento curato dal Comune di Matera e del quale si sono perse le tracce. L’intervento doveva essere realizzato con fondi P.O. FESR Basilicata 2007-2013 per un importo di €500.000,00, la Regione Basilicata ha erogato al Comune di Matera € 435.561,11 quale contributo spettante al netto delle economie di gara, i pagamenti relativi al progetto dovevano essere effettuati entro il 31 dicembre 2015. L’11 ottobre 2016 il RLI- Responsabile della Linea dell’Intervento-, ha richiesto al Comune di Matera tra gli altri l’attestazione relativa al progetto funzionante; il certificato di ultimazione lavori e quello di collaudo o regolare esecuzione.

Il Comune trasmise solo quello di ultimazione lavori.

A questo punto l’RLI ha provveduto a revocare il finanziamento ed ha richiesto la restituzione della cifra anticipata. Il progetto è stato considerato NON concluso e NON funzionante. L’intervento è stato poi rifinanziato dalla Regione con fondi PAC: Piano di Azione e Coesione 2007/2013 per un importo di € 317.871,18.

Il Sistema Bike-sharing consisteva in 7 stazioni di distribuzione, un Sistema di video-sorveglianza composto da 14 telecamere; 48 Biciclette a pedalata assistita; n. 1 bicicletta tradizionale ,11 erano state trafugate; n. 2 Personal Computer ed un Software di gestione del sistema più altre dotazioni utili al funzionamento del sistema.

A questo punto occorreva mettere a gara il servizio ma non è accaduto nulla e le dotazioni acquistate ed appena elencate dove sono finite? Ecco questo sembra essere un quesito davvero interessante avremo mai un riscontro o per averlo lo dovremo far cercare “a chi di competenza”!

Pio Abiusi per conto dell’Associazione Ambiente e Legalità

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