Alcuni sono nuovi di zecca, come il “bonus musica” e quello per abbattere le barriere architettoniche. Altri sono ormai degli evergreen, come il bonus ristrutturazione, l’artbonus, la detrazione al 19% per le spese sanitarie e quella per gli interessi passivi pagati sui mutui. Con la pubblicazione sul sito dell’Agenzia delle Entrate dei nuovi modelli 2022 (730, Certificazione Unica, Iva) per le dichiarazioni dei redditi, inizia anche l’ormai usuale lavoro del contribuente a caccia di ricevute, documenti e fatture delle spese sostenute nel 2021 che possono essere detratte. La precompilata, infatti, ne contine solo alcune, come le spese per farmaci. Tante altre devono invece essere recuperate dal contribuente. Quest’anno c’è da tenere a mente anche una scadenza di febbraio: per usufruire del cosiddetto bonus acqua potabile, ovvero un credito d’imposta del 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio e purificazione dell’acqua del rubinetto, occorre presentare la domanda sull’apposita piattaforma dell’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio 2022.
L’elenco delle detrazioni è molto lungo. Meglio darci uno sguardo, magari scopriamo che una determinata spesa sostenuta nel 2021 può abbassare le tasse finali che dobbiamo pagare e, a volte, portarci anche in credito.
PACCHETTO CASA
Sono previste detrazioni sia per chi è in affitto che per i proprietari.
INQUILINI
Chi ha preso in locazione l’abitazione principale e ha un reddito complessivo non superiore a 15.494 euro l’anno può detrarre 300 euro. La cifra si dimezza (150 euro) se il reddito è compreso tra € 15.494 e € 30.987. Oltre non spetta nulla. Se il contratto d’affitto è stato stipulato sulla base di appositi accordi definiti in sede locale fra le organizzazioni della proprietà edilizia e le organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative a livello nazionale (cosiddetto “canone convenzionato o concordato”), la detrazione d’imposta è più alta, in particolare è di 495,80 euro, se il reddito complessivo non supera la soglia di 15.493,71 euro; 247,90 euro, se il reddito complessivo è superiore a 15.493,71 euro, ma non alla soglia di 30.987,41 euro.
Per i giovani tra i 20 e i 30 anni che decidono di affrancarsi dai genitori e andare a vivere da solo in affitto, la cifra che si può detrarre sale ancora e arriva a 991,60. A due condizioni però: il reddito non deve superare 15.493,71 euro l’anno e comunque l’agevolazione è concessa solo per i primi tre anni di canone. La stessa detrazione con le stesse condizioni (soglia di reddito, i primi tre anni di canone, e distanza superiore a 100 km) è concessa anche ai lavoratori dipendenti che trasferiscono la residenza nel comune di lavoro o limitrofo. Se il reddito è nella secoda fascia ( tra € 15.494 e € 30.987 euro) la detrazione scende a € 496 euro.
E se si è studenti universitari fuori sede? anche in questo caso sono previste agevolazioni: si può detrarre il 19% calcolabile su un importo non superiore a 2.633 euro. L’appartamento o la camera presa in affitto deve essere situato nello stesso comune in cui ha sede l’università o in comuni limitrofi; deve essere distante almeno 100 Km dal comune di residenza. Oltre ai contratti di affitto “classici” la detrazione si applica anche ai canoni relativi ai contratti di ospitalità, nonché agli atti di assegnazione in godimento o locazione, stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fine di lucro e cooperative. Non è ammessa invece la detrazione nel caso di sublocazione.
PROPRIETARI
Chi paga un mutuo per la prima abitazione può detrarre il 19% sugli interessi passivi fino a un massimo di € 4.000 per l’acquisto (fino a € 2.582 per costruzione o ristrutturazione) . Anche il costo dell’eventuale intermediario dell’agenzia immobiliare può essere detratto al 19% su una spesa massima di € 1.000 euro.
Poi ci sono tutta una serie di detrazioni (in 10 rate annuali) consentite nel caso di ristrutturazione straordinaria (il 50% su una soglia massima di 96.000 euro; oppure l’80% nel caso di riduzione di rischio sismico) dell’appartamento; di ristrutturazione delle facciate (90% dell’intera spesa sostenuta); di efficientamento energetico (65%). Per quest’anno è ancora valido il superbonus 110% (detrazione in 5 rate annuali, se non si è scelta la strada della cessione del credito o dello sconto in fattura) per l’efficientamento energetico o la riduzione del rischio sismico. Per ogni intervento sono previste soglie massime. Confermata la detrazione del 19% per le polizze contro eventi calamitosi.
In tutti questi casi, si può usufruire anche del bonus mobili per acquisti di grandi elettrodomestici di classe energetica superiore alla A con una detrazione del 50% in 10 rate annuali su una spesa massima di 15.000 euro (per le spese sostenute nel 2022 e quindi da dichiarare nel 2023 la soglia scende a 10.000 euro).
Previsti anche un bonus verde (36% in 5 rate annuali su una spesa massima di € 5.000 euro) per interventi di “sistemazione a verde” di giardini o aree scoperte; una detrazione del 50% sui costi d’installazione delle colonnine di ricarica per le auto elettriche, a servizio di condomini o delle singole abitazioni.
Tra le novità c’è la detrazione al 50% per la sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza. E come già detto il bonus acqua potabile: un credito d’imposta del 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare, finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti. Si può risparmiare fino a 1.000 euro per ogni unità immobiliare.
PACCHETTO FAMIGLIA
Anche in questo caso sono confermate le detrazioni per una lunga serie di spese che riguardano la vita quotidiana della famiglia , dalle quote per palestra e centri sportivi dei figli fino ai contributi versati per i collaboratori domestici e gli abbonamenti al trasporto pubbico. C’è anche una new entry: il bonus musica , ovvero una detrazione del 19% della spesa per far la frequenza di Conservatori e AFAM (Istituzioni Alta Formazione Artistica Musicale Coreutica) fino a un massimo di 1000 euro per per i figli di età compresa tra i 5 e 18 anni. Vale solo per i contribuenti con reddito non superiore a 36.000 euro.
Restano le detrazioni per le spese sanitarie, per i contributi previdenziali versati a vario titolo (ricongiunzione, riscatto laurea, volontari, ecc) , per le spese funebri, per le erogazioni liberali alle Onlus e ai centri di ricerca, per le spese veterinarie.
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