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Modena. Un’app di E-bike Travel per percorsi da scoprire sulle bici a noleggio – La Gazzetta di Modena

Da marzo l’applicazione del negozio di via Divisione Acqui anche per mezzi elettrici Giorgio Urbani: «L’importante è innovare le nostre abitudini»

 MODENA Dalle guide all’app: il cicloturismo diventa digitale ed elettrico. E-bike Travel spegnerà le quattro candeline il prossimo 25 marzo. A ridosso del compleanno, l’attività condotta da Giorgio Urbani lancerà l’applicazione per conoscere i percorsi alla scoperta del territorio.

«Dalla primavera sarà pronta una app che conterrà percorsi per chi decidesse di prendere la bicicletta a noleggio – spiega l’imprenditore – ma senza utilizzare una guida». Le guide rappresentano ormai un servizio consolidato per l’attività, trasferitasi lo scorso 3 gennaio da viale Amendola al civico 131 di via Divisione Acqui. Lo sguardo resta rivolto al futuro, come lo era stato nel 2018 con l’inaugurazione accompagnata dal ciclista azzurro Francesco Moser. «Prima del Covid abbiamo avuto turisti americani, norvegesi, persino da Hong Kong – ricorda Urbani – che avevano il piacere di prendere parte a tour del territorio».

L’applicazione digitale sarà una nuova freccia all’arco del negozio. «Una guida ha un costo che si aggira intorno ai cento euro – rimarca l’imprenditore – Se partecipano sette persone al tour la spesa si ammortizza, se sono due è chiaro che il costo diventa oneroso. In quel caso, noi forniamo l’app con i tracciati che abbiamo creato e che verifichiamo due volte al mese per vedere se sono praticabili». Esiste l’alternativa del noleggio semplice, oltre alla vendita diretta. «Nel 2020 le vendite in Italia sono aumentate del 44 percento – sottolinea Urbani – I nostri prodotti non hanno un target ben preciso. Si passa dallo sportivo più agonista che sceglie il prodotto più performante alla persona non più giovane che decide di utilizzare la bici anche per gli spostamenti cittadini. In tal modo, si può muovere con più agio, senza faticare a percorrere cavalcavia che rappresenterebbero ostacoli a volte non sormontabili». Parlando di numeri, la velocità massima che è possibile raggiungere con il motore è di 25 chilometri orari. I vari modelli consentono di impostare livelli diversi di assistenza alla pedalata.

Oltre al motore, la bici elettrica differisce dalla tradizionale per la batteria. «È un oggetto che viene ricaricato con un caricabatterie – descrive l’imprenditore – La ricarica può avvenire sia con la batteria con la bicicletta sia portando la batteria a casa e caricandola a una comune presa. La durata di una ricarica può variare dai sessanta ai trecento chilometri. In termini temporali, si possono immaginare circa settecento cicli di ricarica completi. Considerando una media di settanta-ottanta chilometri a ciclo completo, otteniamo circa cinquantamila chilometri di autonomia».

Una lunghezza che supera di circa diecimila chilometri sia l’equatore sia i meridiani. «L’autonomia corrisponde a un numero di anni notevoli – osserva Urbani – Una persona che utilizza tanto la bici elettrica, purché non agonista, percorrerà 3-4mila chilometri: si fa prima a cambiare la bici». Per l’imprenditore il bonus mobilità ha funzionato e il meglio deve ancora arrivare. «La nostra società è nata per la necessità di innovare le abitudini quotidiane delle persone – conclude Urbani – e non farle rimanere soffocate dai problemi legati all’inquinamento e al traffico».
 

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