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Monowheel: come funzionano e quale scegliere – Tom’s Hardware Italia

Monowheel: come funzionano e quale scegliere | MotorLabs















Trasporti

La micromobilità fa ormai parte della nostra quotidianità: essere orientati verso una mobilità urbana sostenibile con l’obiettivo ridurre la circolazione delle auto ha portato alla diffusione di una nuova flotta di mezzi green. Non solo le e-bike e i monopattini elettrici ma anche i monowheel, anche noti come monocicli elettrici, unicycle o solowheel, sono diventati mezzi preferiti per la mobilità dell’ultimo chilometro. Non a caso, la micromobilità elettrica sta pian piano diventando un nuovo modello di mobilità urbana che prevede l’uso di dispositivi a propulsione elettrica, pratici ed utili per coprire pochi chilometri, diventando una nuova soluzione per limitare l’uso dell’automobile e creando spazi maggiori dedicati a pedoni e biciclette.

Dopo monopattini elettrici e biciclette a pedalata assistita, i monowheel nel corso degli anni hanno acquisito popolarità, soprattutto grazie ai loro vantaggi per gli spostamenti in città e al bonus mobilità che ha inevitabilmente incentivato la loro diffusione.

Monowheel: tutto quello che c’è da sapere

I monowheel si caratterizzano per una costruzione piuttosto singolare e, come gli altri mezzi utili per l’ultimo chilometro, sono regolamentati da alcune norme. A livello di guida sono piuttosto simili agli hoverboard, per azionarli ed accelerare basta infatti sporgersi in avanti; indietro per rallentare e ruotare i piedi per sterzare.
La presenza di una ruota centrale, dotata di motore elettrico, e di due pedane fa sì che si azioni un sistema di autobilanciamento, indispensabile per permettere all’utente di effettuare spostamenti pratici e veloci in completa sicurezza.

Nonostante i monowheel siano entrati negli ultimi anni tra i mezzi di micromobilità più amati dai più giovani, i primi brevetti risalgono al 1903. La prima monoruota a motore della quale si ha notizia fu realizzata nel 1903 e presentata al Salone dell’automobile di Torino del 1904. Tuttavia, in seguito al clamore sollevato dalla motoruota, furono molti i tecnici che si dedicarono a realizzare questa soluzione tra la fine degli anni venti e l’inizio degli anni trenta, producendo alcuni modelli sperimentali, come la One-Wheel di Walter Nilsson. Nel corso delle varie sperimentazioni non mancarono problemi di maneggevolezza, stabilità e, soprattutto, di frenata della motoruota. Nonostante ciò, recentemente sono apparsi dei nuovi modelli di monoruota elettrici che fanno ampio uso di controlli digitali basati su un sistema giroscopico interno. Nel corso negli anni si è giunti dunque alla realizzazione di mezzi dalle dimensioni decisamente ridotte, spinti da un motore alimentato a batteria e controllati con il solo movimento del corpo.

Motore

A differenza di quanto accade nei monopattini elettrici, il motore dei monowheel ha un doppio compito: il sistema frenante si basa, infatti, sulla spinta inversa del motore stesso, comportando una potenza nominale maggiore. Secondo la norma dedicata, che fa riferimento al Decreto Toninelli del giugno 2019, sono vietati i mezzi con potenza nominale sopra i 500W.

Ruota

Solitamente il diametro delle ruote dei monowheel va dai 12″ ai 18″, caratteristica che va inevitabilmente ad incidere sia sulla stabilità del mezzo, sul peso e sulla maneggevolezza del dispositivo. Naturalmente, un monowheel con ruota da 18″ risulta più pesante e meno maneggevole rispetto ad uno da 14″, che avrà però una minore stabilità.

Autonomia

Uno dei principali aspetti da prendere in considerazione per riuscire a valutare il modello più adatto alle proprie esigenze è la batteria e la sua relativa autonomia. In commercio ci sono modelli in grado di garantire percorrenze diverse e il nostro consiglio è quello di valutare l’acquisto di una soluzione capace di offrire almeno 20-30 km di autonomia. Non è raro trovare però soluzioni con anche 50 o 70 km di autonomia, più che sufficienti per coprire piccoli spostamenti settimanali all’interno di un contesto urbano,

Peso massimo

Considerata la struttura, è bene valutare con accuratezza il peso massimo sopportabile dalle pedane. Ricordiamo che al peso dell’individuo è sempre consigliato sommare il peso dello zaino che si potrebbe indossare ed eventuali accessori contenuti all’interno.

Monowheel e velocità

Il mercato offre ormai mezzi con una velocità che varia da poco più di 15 Km/h, fino ad arrivare anche a 40 Km/h. La presenza di un regolatore di velocità sarà utile per rispettare la normativa che prevede un massimo di 6 km/h nelle aree pedonali.

Monowheel: i modelli più diffusi sul mercato

Come già ribadito, il monowheel elettrico è un particolare mezzo di trasporto urbano che si contraddistingue per la sua struttura formata da un’unica ruota ed da un apposito sistema di auto-bilanciamento che gli permette di mantenere equilibrio e sicurezza. Ad oggi i modelli di monoruota elettrici, anche noti come i-wheel, presenti in commercio sono differenti e si contraddistinguono per una serie di caratteristiche tecniche.

Per chi non lo sapesse, l’i-wheel è una reinterpretazione moderna ed elettrica dei vecchi monocicli: mentre nei modelli originari era necessario pedalare, nei monocicli elettrici è il motore implementato che gestisce il mezzo. Gran parte dei monocicli elettrici per essere pilotato richiede che l’utente salga sulle padane, spostando il corpo verso la direzione in cui desidera andare. Dal punto di vista dei freni i modelli in commercio propongono soluzioni differenti, come la richiesta di attivazione di un pulsante o semplicemente di esercitare pressione sui poggiapiedi.

Non mancano sul mercato mezzi dalle dimensioni e dal peso inferiore ai 10 Kg, con possibilità di essere trasportati in modo semplice e pratico grazie ad apposite maniglie e a pedane richiudibili nei momenti di inutilizzo. Elemento molto importante è inoltre l’illuminazione fornita dai led posizionati ai lati della ruota che consente di vedere anche in caso di scarsa luminosità o di notte.

Alcuni produttori hanno inoltre deciso di creare mezzi dal design molto particolare, includendo un manubrio verticale; dotati di certificazione IP54 per la resistenza ad acqua e polvere, ed implementazione di speaker bluetooth con il quale ascoltare la musica dal proprio smartphone. Il mercato offre tuttavia modelli dal design estremamente particolare, dotati di una sella e di un manubrio e adatti anche alla guida off road o su strade dissestate.

Un caso del tutto particolare è invece quello dell’EV360 costruito da un team di ingegneri della Duke University, monoruota che è fortemente consigliato guidare con tuta da motociclista e casco integrale. Il mezzo è infatti capace di andare oltre 112 km/h attestandosi come il monowheel più veloce del mondo: dotato di seduta e manubrio installati all’interno di una ruota di quasi due metri di diametro e motore che eroga una potenza di 11 kW e che raggiunge i 23 kW di potenza di picco; mentre la batteria agli ioni di litio è da 1,58 kWh.

Monowheel: norme e sicurezza

Non dimentichiamo che la circolazione su strada, sulle piste ciclabili e sulle strade extraurbane dotate di ciclabile è regolamentata dalle medesime regole di circolazione dei monopattini elettrici: avere dunque una velocità massima di 20 km all’ora (6 km/h nelle aree perdonali) un motore con potenza non superiore ai 500 Watt e presenza di luci anteriori e posteriori. Tuttavia, per poter condurre tale tipologia di mezzi bisogna avere almeno 14 anni con l’obbligo di indossare il casco per i minori di 18. Non è invece previsto alcun obbligo di assicurazione, bollo, targa e revisione.

Non a caso, il nuovo decreto del Ministero Infrastrutture e trasporti dà il via libera ai test su strada in ambito urbano a patto che vengano rispettare determinate condizioni come la velocità consentita (non superiore ai 20 chilometri orari), divieto di circolazione al buio e in caso di scarsa visibilità e l’obbligo di indossare giubbotto o bretelle retroriflettenti. Come tutti i mezzi, anche quando ci si trova alla guida di un monowheel è necessario rispettare determinate regole. A partire dal 2019, l’Italia ha introdotto un’ apposita segnaletica dedicata ai monowheel.

Non dimentichiamo che per hoverboard e monowheel, la circolazione può essere autorizzata solo in determinate zone definite dai singoli Comuni, come le aree pedonali e le piste ciclabili.

Monowheel: quanto costano?

Il costo di un monowheel può variare a seconda di ciascuna Casa produttrice. In base a modello e a funzionalità, infatti, ogni mezzo può avere un costo differente. Sul mercato vengono offerti monocicli elettrici entry level con un costo che si attesta intorno ai 200 euro. Il prezzo di questi prodotti è però molto variabile, arrivando fino a modelli da oltre 1500 euro. Al momento dell’acquisto sarà utile considerare le proprie esigenze e l’uso che si intende fare del prodotto.



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