Scorzé, 7 maggio 2021 – È per rispondere a un’esigenza emersa in questo periodo di pandemia che oggi si è formalmente creato il comitato “Batemo el troso”, animato da un gruppo di amici volontari che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e gli enti coinvolti sul tema dei trosi “chiusi al pubblico”.
Come purtroppo sappiamo, il Covid-19 ha limitato gli spostamenti e di conseguenza molte persone si sono riversate sui cosiddetti “trosi”, che in dialetto veneto sono dei piccoli sentieri di campagna creati dal calpestio frequente e prolungato dei viandanti che porta, chi li percorre, alla riscoperta dalla storia e delle tradizioni del nostro territorio. “Batere” significa letteralmente “costruire il sentiero” ed ecco perché “Batemo el troso”.
L’attività sportiva, anche una semplice camminata, fa bene sotto tutti i punti di vista, da quello fisico a quello mentale, e per questo è importante assicurare che ci siano percorsi per tutti e aperti a tutti. Il problema è che parte dei percorsi lungo fiumi e canali delle province di Venezia, Treviso e Padova non sono totalmente percorribili, perché interdetti all’accesso da cancelli e sbarramenti finora concessi a privati e a Consorzi. Lo scoppio della pandemia è evidenziato ancor di più questo contesto, in cui un individuo si trova impossibilitato a correre, passeggiare o pedalare lungo un troso perché bloccato da un cartello con scritto “Proprietà privata”.
Si sfiora quasi il paradosso, visto che il Governo ha incentivato la mobilità lenta e sostenibile (bonus bicicletta, bonus monopattino, ecc.) senza però tenere conto di questa situazione che di fatto limita l’uso della mobilità sostenibile. Inoltre, il nostro Paese non dispone di una rete ciclabile all’avanguardia, nonostante una richiesta sempre più alta, e per i ciclisti girare su strada diventa ogni giorno più pericoloso.
Il vuoto normativo e la mancanza di un valido progetto di mobilità sostenibile ha mosso la volontà dei volontari a creare “Batemo el troso” per lavorare compatti e uniti in questa direzione. Nel breve periodo saranno realizzate delle campagne di comunicazione sia sui media tradizionali che sui social allo scopo di trovare altri utenti interessati a unirsi all’iniziativa. Oltre a ciò, verrà lanciata una petizione per raccogliere consensi e che possa permettere al comitato di rivolgersi con una certa forza nei confronti degli enti coinvolti.
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