Per il 2021 in Toscana, in termini di recupero del fatturato, sono ben posizionate le filiere del farmaceutico e del commercio di beni di prima necessità, ed è atteso un buon recupero per il settore delle costruzioni grazie all’ecobonus. Lo afferma uno studio di Intesa Sanpaolo, secondo cui «un reale cambio di passo sarà però possibile solo aumentando significativamente gli investimenti, soprattutto immateriali».
Infatti, secondo quanto rileva Intesa Sanpaolo, in Toscana il livello degli investimenti fissi lordi nel 2019 è stato di circa il 16% più basso rispetto al 2008, in linea con il trend nazionale dove, se fosse stata invece mantenuta la stessa dinamica della Germania, si sarebbero avuti a livello nazionale 128 miliardi di investimenti in più, che si traducono in circa 7,6 miliardi per la regione. Inoltre, si sostiene nello studio, «nel 2020 in Toscana l’incremento nell’adozione delle soluzioni digitali è stato più accentuato per lo smart working, ma meno per quanto riguarda gli aspetti della logistica, dei processi produttivi, dell’e-commerce e del marketing digitale, soprattutto per le imprese di minori dimensioni».
Lo studio è stato presentato nella tappa toscana del roadshow virtuale di Intesa Sanpaolo dedicato a Motore Italia, il nuovo programma strategico di finanziamenti e iniziative che mette a disposizione oltre 4 miliardi di euro di nuovo credito per le imprese toscane, su un plafond nazionale di 50 miliardi. La misura fondamentale del programma stabilisce nuove soluzioni di allungamento della durata dei finanziamenti in essere, ampliando le iniziative di sostegno alla liquidità già messe in atto nel corso del 2020. Sono previsti inoltre ulteriori interventi per preparare le Pmi al rilancio economico e al recupero di competitività attraverso investimenti per la transizione digitale e sostenibile, in linea con i futuri obiettivi del Pnrr.
«Dall’inizio della pandemia – spiega Luca Severini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo – abbiamo supportato le aziende toscane con erogazioni a medio-lungo termine, compresi gli interventi per il Covid-19, per circa 3 miliardi di euro. Abbiamo inoltre concesso circa 30.000 moratorie per un debito residuo di circa 5,3 miliardi. Ora è il momento di fare un passo in più per accelerare insieme il rilancio, con un impegno orientato a un futuro sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale».
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