Il nuovo governo Draghi è al lavoro per contrastare l’epidemia da Coronavirus ed i suoi disastrosi effetti economici e per mettere in piedi un Recovery plan che ci permetta di sfruttare al meglio gli aiuti europei per la ricostruzione e la ripartenza post Covid.
Nella documentazione del Piano nazione di resilienza e ripresa (Pnrr) inviata dal governo alle commissioni parlamentari spunta anche la proroga del Superbonus al 110% fino al 2023, misura che mira a diventare strutturale e che potrebbe fungere da volano per l’economia incentivando la ripresa del settore edile e di tutto l’indotto.
Recovery plan quasi pronto in vista della scadenza del 30 aprile 2021
Entro la fine di aprile il governo Draghi dovrà inviare il Recovery Plan all’Unione Europea, per sperare di ottenere a seguito dell’ok di Bruxelles un anticipo del 13% sul totale delle somme messe a disposizione dell’Italia per la ripartenza post-Covid, circa 20 miliardi di euro.
Il governo ha inviato alle commissioni parlamentari una prima bozza del documento rivisto dall’esecutivo Draghi dopo il passaggio di consegne con il Conte II, con la consapevolezza che non si tratta della versione definitiva del Pnrr, quanto piuttosto di una base per un confronto.
Il testo è stato arricchito di dettagli importanti ma comprende anche importanti novità come la proroga del Superbonus al 110% al 2023.
Nel Recovery plan proroga del superbonus 110% al 2023: come funziona
Il testo provvisorio del Recovery Plan, composto da oltre 1000 pagine, sembra contenere anche una proroga al 2023 del Superbonus al 110%, agevolazione introdotta dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
Grazie alla legge di Bilancio 2021 il Superbonus ha ottenuto una proroga di ulteriori sei mesi di tempo fino al 31 dicembre 2022, a patto che al 30 giugno 2022 sia stato realizzato almeno il 60% dell’intervento complessivo.
L’ecobonus al 110% prevede la fruizione diretta della detrazione oppure la possibilità di optare per un contributo anticipato sotto forma di sconto praticato dai fornitori dei beni o servizi. In alternativa è prevista la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante.
Il Superbonus va ad aggiungersi alle detrazioni previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, compresi quelli per la riduzione del rischio sismico (Sismabonus) e di riqualificazione energetica degli edifici (Ecobonus).
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