C’è ancora tempo, ma bisogna sbrigarsi se si vuole accedere al nuovo bonus da 1.800 euro destinato a tutti e svincolato dall’ISEE, collegato ad alcuni lavori da svolgere in casa o in condominio. Mancano poco meno di 90 giorni prima che il bonus verde scada. Il 31 dicembre infatti, il bonus destinato ad arredare a verde il proprio terrazzo o parti esterne del condominio, scade. E non sembra che sia intenzione sul rinnovo del bonus per il 2022.
La NADEF, nota di accompagnamento al documento di economia e finanza, presentata dal ministro dell’economia Daniele Franco, non ha stanziato altri fondi per questo bonus per il 2022. E da poco anche il decreto lavoro-fisco non ha menzionato il bonus verde tra le misure che potrebbero ricevere nuova linfa nel 2022.
Le motivazioni possono essere diverse, ma la logica ben chiara. Gli eccessivi bonus concessi in questi ultimi 18 mesi hanno fatto scendere a pioggia tanti aiuti economici per risollevare da un lato alcuni settori dell’economia italiana, e dall’altro per dare una mano agli italiani i cui redditi sono stati messi sotto stress a causa delle conseguenze della pandemia da coronavirus. Con la spinta e la ripresa dell’economica, che settimane dopo settimane sembra crescere più delle aspettative, la politica è chiamata a fare delle scelte. E quindi i fondi destinati ai diversi bonus dovranno essere dirottati su quegli assi che compongono il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il 40% delle risorse per il PNRR saranno concentrate su progetti di efficientamento energetico, e con molta probabilità il bonus verde non può assorbire parte di questa disponibilità monetaria.
Stessa sorte sembra toccherà anche al Bonus Facciate come ho avuto modo di spiegare nell’articolo Bonus Facciate 2022: Draghi ha deciso. Ecco le novità
Bonus verde: a cosa serve
Il bonus verde è una misura fiscale destinata ai privati che vogliono attrezzare a verde il balcone, il terrazzo, il giardino ma anche una pertinenza della propria abitazione, sia essa autonoma ed indipendente che in condominio. Inoltre il bonus verde può essere sfruttato anche dai condomìni per le parti esterne da sistema a verde.
Si deve però prestare attenzione al fatto che il bonus verde non può essere usato per i lavori ordinari di sistemazione a verde, come la potatura della siepe. Sono ammessi solo i lavori straordinari, che esamineremo più avanti.
Il bonus verde è di fatto una detrazione fiscale del 36% su una spesa massima di 5.000 euro. Tutti i privati che hanno un diritto reale sull’abitazione, senza vincolo di ISEE potranno avere accesso al bonus verde per sistemare parti esterne dell’abitazione.
La finalità del bonus verde è quello di ridare linfa al settore floreale e vivaistico, colpito duramente dalla pandemia. Si ricorderà nel periodo di lockdown di marzo 2022, le tonnellate di fiori mandati al macero perchè non si poteva andare nei vivai o dai fiorai per acquistarli. Anche per questo settore quindi il bonus, destinato ai titolari di un diritto sull’abitazione, in realtà serve a risollevare un settore economico specifico.
La legge di bilancio 2021 ha rinnovato per l’ultimo anno il bonus verde introdotto con la legge n.205 del 2017, ossia legge di bilancio. E dopo tre anni di vita, il bonus è destinato a non essere prorogato.
Chi può beneficiare del bonus verde
Tutti i cittadini residenti in Italia che hanno un diritto reale su un’abitazione e fanno lavori di sistemazione a verde possono accedere al bonus verde, senza alcun vincolo reddituale, ossia senza ISEE. Per essere più precisi possono beneficiare del bonus verde coloro che ai sensi dell’art.1 comma 12 della legge istitutiva dell’agevolazione fiscale effettua lavori di
sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi;
realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Cosa significa avere un diritto reale sull’abitazione in cui effettuare questi lavori? Nel diritto italiano hanno un diritto reale chi ha il possesso di un bene in base a diversi istituti. Il primo è la proprietà. Tutti i proprietari di un immobile ad uso residenziale, oppure promiscuo in cui si svolge anche la propria attività autonoma, esistenti ed ubicati nel territorio italiano.
Gli altri diritti sono rappresentati dal comodato d’uso, gratuito o a titolo oneroso, dall’usufrutto e dalla locazione.
Tra i beneficiari ci sono anche i condomini. In questo caso i lavori devono essere fatti su parti comuni del condominio, ma con una novità che vedremo più avanti.
Bonus verde: per quali lavori si può fare domanda
Il punto critico del beneficio fiscale è rappresentato dalle caratteristiche dei lavori eseguiti nelle parti esterne sia di proprietà che condominiali di messa a verde. Il rischio che si corre è che potare gli arbusti, oppure tagliare l’erba del prato siano lavori che danno diritto al bonus verde. Nulla di tutto ciò.
La discriminante per poter essere sicuri di non sbagliare nel portare in detrazione il bonus verde è che i lavori devono essere di natura straordinaria.
Se la risposta è che si tratta di lavori straordinari allora si è sicuri di poter portare in detrazione il 36% su una spesa massima di 5.000 euro nelle dichiarazioni dei redditi a partire dalla prima nell’anno successivo al sostenimento della spesa.
Tra i lavori ammessi al bonus verde ci sono l’installazione dei sistemi di irrigazione sia sul proprio terrazzo o balcone che nel prato davanti casa. Così come la piantumazione di nuovi arbusti o la costruzione di strutture per chiudere un porticato arredate con del verde, sono ancora lavori che godono del bonus verde.
L’Agenzia delle Entrate nella sua circolare n.13 del 31 maggio 2019, la omnibus sul 730, specifica che nel massimale di spesa di 5.000 euro su cui calcolare il 36% della detrazione fiscale, non solo rientrano i materiali, ma anche le spese di progettazione o di studio realizzati da un professionista come un architetto o un interior designer.
Bonus verde: come funziona la detrazione di 1.800 euro
Come è stato specificato in precedenza, il bonus verde è un’agevolazione fiscale sotto forma di detrazione fiscale di 1.800 euro massimo, da inserire nella prima dichiarazione dei redditi successiva al sostenimento della spesa. La detrazione può essere fatta valere in 10 anni. Quindi la detrazione massima annuale è di 180 euro.
Il bonus verde scade il 31 dicembre 2021, quindi il pagamento dei lavori ammessi deve completarsi entro la fine dell’anno, per poter inserire la detrazione nella dichiarazione del 2022.
Come tutte le agevolazioni fiscali, collegate al meccanismo delle detrazioni fiscali, quello che conta non è il termine lavori, quanto la data della fattura. Per non perdere il beneficio, la fattura dei lavori e dell’acquisto dei materiali deve essere datata entro il 31 dicembre 2021, ed il relativo pagamento deve essere fatto con strumenti tracciati.
Essendo una detrazione fiscale, per poterne beneficiare si deve avere capienza nell’Irpef pagata nell’anno precedente la dichiarazione dei redditi. Infatti il bonus verde funziona mediante l’abbattimento dell’Irpef versata consentendo così di poter recuperare parte di quella pagata, attraverso il rimborso nella busta paga di luglio oppure nella pensione di agosto o settembre.
Bonus verde: quali requisiti rispettare
Il bonus verde è una misura che non richiede particolari procedure da rispettare proprio perchè i requisiti che si devono rispettare sono pochi e soprattutto molto semplici.
Il primo requisito è il possesso di un diritto reale sull’abitazione o pertinenza dell’abitazione in cui si vorranno effettuare i lavori di messa a verde. Questi lavoro possono essere svolti sia su spazi esterni dell’abitazione principale che sulle secondo case.
Altro requisito è che l’immobile su cui insistono le parti esterne su cui si effettuano i lavori ammessi al bonus verde, sia già esistente. Le nuove costruzioni o le demolizioni con ricostruzione sono escluse dal bonus verde.
L’ultimo requisito è essere un soggetto passivo ai fini fiscali dell’Irpef. Questo perchè il bonus verde è di fatto una detrazione fiscale da far valere sull’Irpef pagata.
Non è invece richiesto alcuni requisito reddituale nè di ISEE.
Sulle novità ISEE si legga l’approfondimento all’articolo ISEE 2022: arriva la rivoluzione. L’Inps cambia tutto!
Bonus verde: regole per il condominio
Il bonus verde può essere sfruttato anche dal condominio, come riportato dall’Agenzia delle Entrate, quando ci sono spazi esterni, come porticati o giardini condominiali che possono essere sistemati a verde con dei pergolati, strutture a verde, oppure un sistema d’irrigazione per il prato. Anche in questo caso il limite massimo di spesa è di 5.000 euro per tutto il condominio. E la detrazione è il 36% della spesa sostenuta.
Per i condomini, ogni condominio riceverà dall’amministratore di condominio il conteggio della quota di detrazione fiscale da poter portare in detrazione nella propria dichiarazione dei redditi. La quota parte è calcolata in base ai millesimi di proprietà.
C’è però la possibilità che i lavori di sistemazione a verde nel condominio possa essere sostenuto da un unico condomino. La condizioni è che ci sia una delibera condominiale che autorizzi i lavori e delibera sul fatto che il relativo costo e successivo beneficio fiscale sia intestato al singolo condomino.
Esperto di etica e controlli, aspirante giornalista, classe 1976.
Sono laureato in Economia Politica presso l’Università Bocconi, ed ho un Master in Management nei settori di “public utilities” presso il MIP. Dal 2001 mi sono occupato di audit, compliance e risk management all’interno di aziende multinazionali di diversi settori, quali: *IT, Luxury, GDO, Gaming, assumendo ruoli di responsabilità e gestione di team. Appassionato di temi di etica negli affari, da alcuni anni mi occupo anche di sostenibilità etica delle imprese e di finanza alternativa.
Il mio motto è? “Si può fare qualsiasi cosa quando attraverso gli occhi si vede la verità”.
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