Sono numeri drammatici e che tornano a salire ai livelli del 2019 quando in un anno furono 49.533 quelli degli infortuni sul lavoro in Toscana. Dopo il calo fisiologico, imposto dal lockdown e delle restrizioni legate all’emergenza da Covid-19 nel 2020, nei primi sei mesi dell’anno (dati Inail) le denunce all’istituto sono state 20.753 contro le 18.164 (+14,3%). Il dato italiano, sempre nel periodo gennaio-giugno, era stato di 266.804 contro i 244.896 casi (+8,9%) dell’anno precedente. Calano, ma rimangono sempre troppe, le morti bianche: nei primi sei mesi del 2020 erano state 30, nel 2021 sono state 25. I numeri sono stati resi noti a Siena durante la presentazione del primo Forum nazionale “Safety meets culture” in programma fino al 9 settembre nella città del Palio.
Le città più colpite
In questa tragica classifica, la maglia nera spetta alla provincia di Pisa che ha fatto registrare 2.436 incidenti sul lavoro contro i 1.867 del 2020 (+30,5%) seguita da Siena con 1.676 denunce contro le 1.288 del 2020 (+30,1%). Poco dietro Livorno con 1. 922 casi e un incremento nei sei mesi del 29,3%, Grosseto con un incremento del 27,5% (1.099) e Lucca (+27,1%). Più moderati gli incrementi di Arezzo (+16,5%), Firenze (+5,4%) e Massa Carrara (+4,9%).
In contro tendenza le province di Prato (-6,1%) e Pistoia (-9%). Sempre secondo quanto evidenziano i dati Inail, le morti sul lavoro in Italia sono calate del –5,6% (570 nel 2020 e 538 nel 2021) mentre in Toscana la variazione è stata del –16,7%. A Firenze, Lucca, Pistoia sono stati registrati quattro incidenti mortali sul lavoro nei primi sei mesi dell’anno, tre a Livorno, due a Siena, Pisa, Arezzo e uno a Grosseto e Prato.
Effetto superbonus
Numeri, comunque, ancora troppo alti e che, per paradosso, con le recenti misure legate al superbonus 110% e agli altri bonus attivi soprattutto in edilizia, potrebbero nei prossimi mesi, con l’avvio di numerosi cantieri, subire addirittura ulteriori incrementi.
La pensa così Giannetto Marchettini, presidente Associazione nazionale costruttori edili di Siena, che commentando i numeri ha messo tutti in guardia: «Edilizia e agricoltura – ha sottolineato Marchettini – sono i settori dove ci sono le maggiori difficoltà ad assicurare sicurezza. Con i superbonus ripartono finalmente gli investimenti in modo importante e con gli investimenti e l’apertura di cantieri, la ricerca di nuovi lavoratori e la riconversione di chi il lavoro lo ha perso».
Edili in allerta
Da qui la preoccupazione in assenza di un’adeguata e corretta formazione in materia di sicurezza sui luoghi lavoro. «L’apertura di nuovi cantieri, se da un lato è fonte di nuovo slancio e ossigeno per l’intero comparto, dall’altro è sicuramente fonte di preoccupazione per l’aumento dei rischi legati agli incidenti. Per questo riteniamo che percorsi di formazione sia per le imprese che per il personale, siano fondamentali così come campagne di sensibilizzazione che possano contribuire a creare una rinnovata coscienza collettiva. Sulla sicurezza nei luoghi di lavoro non si può e non si deve abbassare la guardia».
E se gli effetti del lockdown avevano portato almeno qualche beneficio con il calo delle malattie professionali, le patologie che insorgono a causa dell’attività lavorativa, con la riapertura dei luoghi di lavoro sono tornate a salire, in tutte le province.
E così il dato toscano complessivo, nei primi sei mesi dell’anno, ha visto un totale di 4.449 denunce per malattie professionali con un incremento del 42,5% rispetto al 2020 quando furono 3.122. L’incremento più alto si è registrato a Prato con un +120% (99 casi contro 45); segue Firenze dove la variazione è stata del +78,8% (320 contro 179) mentre a Pistoia l’aumento è stato del 69,1% (159 rispetto a 94).
Numeri in aumento anche nelle province di Livorno (+66,1%), Pisa (56,9%), Lucca (26,4%), Grosseto (20,1%) e Siena con il 12,9%.
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