ROMA – Nuove norme sui concorsi pubblici, a cominciare dall’obbligo di conoscere almeno una lingua straniera, lotta all’evasione fiscale, passi in avanti sulla digitalizzazione, regole più stringenti per garantire l’equilibrio di genere, al via il Sistema di prevenzione dei rischi ambientali e climatici: sul tavolo del Consiglio dei ministri di questo pomeriggio arriva il nuovo decreto legge per l’attuazione del Pnrr. Quarantuno articoli che includono anche il rilancio dell’Agenzia Spaziale, l’Istituzione del Fondo per il ristoro dei danni subiti dalle vittime di guerra e l’organizzazione del Giubileo del 2025, oltre che la prosecuzione di riforme fondamentali che a tappe attraversano tutto il Pnrr, da quella della giustizia a quella della pubblica amministrazione.
Concorsi pubblici: obbligo di iscrizione al Portale Inpa e lingue straniere
Va a regime la riforma dei concorsi pubblici. Chi vuole partecipare anche a quelli banditi da Regioni ed enti locali dovrà in primo luogo iscriversi al Portale InPA, già attivo da diversi mesi, caricando il proprio curriculum e lasciando Pec e numero di telefono. Le prove degli esami dovranno includere almeno uno scritto e un orale, che dovrà anche valutare la conoscenza di una lingua straniera. Possibili anche prove preselettive. Dopo l’assunzione, le amministrazioni dovranno prevedere un ciclo formativo per i nuovi dipendenti, sui temi dell’etica pubblica e sul comportamento etico. Nei regolamenti dei concorsi andranno inserite anche norme che “attribuiscano vantaggi al genere meno rapprsesentato”, e che a qualità di qualifiche o punteggi dunque permettano a chi si trova in una situazione di minoranza di genere di ottenere il posto.
Incarichi della Pa anche ai pensionati
Per tutta la durata del Pnrr, e dunque fino al 31 dicembre 2026, le amministrazioni titolari dei progetti potranno assegnare incarichi di consulenza anche ai “lavoratori collocati in quiescenza”, in deroga a quanto prevede di regola la legge. Deroghe anche sulle assunzioni a tempo determinato del personale per i progetti Pnrr, compresi i dirigenti: i contratti a termine potranno superare i 36 mesi previsti dalla legge, purché però si concludano entro il 31 dicembre 2026.
Multe anticipate sui Pos, arriva un portale anti-sommerso
Nella bozza di decreto Pnrr, il secondo capo è dedicato alle questioni fiscali, nell’ottica di affinare il contrasto all’evasione. Come da attese della viglia, il governo torna ad anticipare i tempi delle sanzioni per gli esercenti che non accettano i pagamenti con le carte. Teoricamente, professionisti ed esercenti lo dovrebbero fare dal 2014, ma mancando appunto la parte sanzionatoria è rimasta lettera morta. Il Parlamento aveva fatto slittare le sanzioni (30 euro + il 4% della transazione negata) al 2023, ora il decreto fissa il via al prossimo 30 giugno. Con luglio, saltano anche le esenzioni all’utilizzo della fatturazione elettronica.
Per quel che riguarda la regolarità del lavoro, arriva il “Portale Nazionale del Sommerso”, nel quale confluiranno i verbali ispettivi e i provvedimenti di vigilanza dell’Ispettorato nazionale del lavoro, di Inps, Inail, Carabinieri, Gdf: sostituisce e allarga la gittata delle banche dati finora condivise tra Ispettorato, Inps e Inail.
Monitoraggio efficienza per il Superbonus&Co.
Trova spazio nel capo successivo, quello dedicato all’ambiente, un altro tema che ha avuto importanti ricadute fiscali: il Superbonus al 110% per i lavori di efficientamento energetico e antisismici, che come noto ha dato origine a frodi miliardarie che hanno portato a una stretta normativa, che sta di fatto congelando il mercato dei crediti fiscali. Il decreto prevede che si valuti il risparmio energetico effettivamente conseguito con gli interventi e dispone che siano trasmesse all’Enea “le informazioni sugli interventi effettuati”. L’Enea le elabora per produrre una relazione sui risultati conseguiti al Mite, al Mef e alle Regioni. La stessa Enea si dota quindi di un direttore generale.
La società software di Inps, Inail e Istat
Sempre il decreto vara la società per l’informatica degli enti previdenziali e le Pa e la battezza 3-I Spa. Nella bozza prima del Cdm, c’è il dichiarato obiettivo dello “sviluppo, manutenzione e gestione di soluzioni software e di servizi informatici a favore degli enti previdenziali delle pubbliche amministrazioni centrali”. Nel dettaglio, la società al 100% pubblica (il cui capitale sarà attribuito a Inps, Inail e Istat) e con sede a Roma, lavorerà a favore dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale (INPS), dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) e dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), nonché della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell’Agenzia Nazionale per la cybersicurezza nazionale. E’ previsto un cda a cinque membri: il presidente (di nomina di Palazzo Chigi o del Ministero dell’innovazione tecnologica), uno di nomina del ministero del Lavoro e gli altri tre scelti dai tre istituti azionisti.
Meno oneri per l’idrogeno verde
Dal decreto arrivano poi una serie di semplificazione sull’uso dell’idrogeno green che si prevede non essere soggetto “al pagamento degli oneri generali afferenti al sistema elettrico”. Inoltre, si legge nel provvedimento, all’idrogeno così prodotto non è prevista l’applicazione delle accise “se non direttamente utilizzato in motori termici come carburante”.
L’Agenzia Spaziale in orbita di Palazzo Chigi
Il decreto mette mano anche all’Asi, l’Agenzia Spaziale Italiana, spostandone la supervisione dal Ministero dell’Istruzione a al presidente del Consiglio o al ministro o sottosegretario a cui venisse attribuita questa delega. La nomina del presidente dell’Agenzia, fino ad ora in capo al Ministero dell’Istruzione, passa a Palazzo Chigi.
Via al Sistema Nazionale Prevenzione dei rischi ambientali e climatici
Con il provvedimento viene poi introdotto un Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici per “migliorare e armonizzare le politiche e le strategie messe in atto dal Servizio sanitario nazionale per la prevenzione, il controllo e la cura delle malattie acute e croniche, trasmissibili e non trasmissibili, associate a rischi ambientali e climatici”. Per assicurarne il funzionamento e il rafforzamento delle strutture collegate si programma una spesa di 415.379.000 euro. Per il servizio è poi previsto uno stanziamento da 50,19 milioni di euro a valere sulle risorse previste per il finanziamento del Servizio sanitari nazionale per assumere due professionisti sanitari ogni 200 mila abitanti con contratti a tempo indeterminato.
Arriva il Cts sull’efficienza della giustizia civile
Novità anche in tema di giustizia. Il decreto introduce un comitato tecnico scientifico “per il monitoraggio sull’efficienza della giustizia civile, sulla ragionevole durata del processo e sulla statistica giudiziaria”. Il Cts, istituito con decreto del ministro della giustizia, è “presieduto dal Ministro della giustizia o da un suo delegato ed è formato da un numero di componenti non superiore a quindici che durano in carica tre anni. Ai componenti del Comitato non spettano compensi, gettoni di presenza o altri emolumenti comunque denominati”.
I risparmi ai progetti “bandiera” delle Regioni
I fondi del Pnrr potranno cambiare destinazione, all’interno della stessa missione, e andare a rafforzare la dote dei “Progetti bandiera” delle Regioni: nella bozza del decreto si prevede infatti che “eventuali economie realizzate a seguito di procedure di selezione dei progetti da parte delle amministrazioni titolari degli investimenti” possano andare ai Progetti bandiera “all’interno delle stesse missioni e componenti del Pnrr“.
Source: repubblica.it
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