

Uno dei punti più spinosi per le Amministrazioni in ambito di
affidamenti pubblici è l’obbligo di progettazione
BIM dal 1° gennaio 2025 previsto dall’art. 43 d. Lgs. n.
36/2023 per importi a base di gara superiori alle soglie indicate
nella norma.
Obbligo BIM: il MIT sulle novità del Correttivo al Codice
Appalti
In particolare, a destare dubbi è il criterio di applicazione
dell’obbligo per procedure “a cavallo” tra 2024 e 2025, come
dimostra il quesito proposto al Supporto Giuridico del MIT da parte
di una Stazione Appaltante. In particolare, la SA ha chiesto
se per appaltare i lavori sulla base di un progetto
esecutivo non redatto in BIM fosse sufficiente
l’approvazione del progetto da porre a base della
successiva gara entro il 31 dicembre 2024, oppure se entro il 31
dicembre 2024 fosse necessario indire la procedura di
gara per l’affidamento dei lavori.
Nelle more della risposta, è intervenuta anche l’entrata in
vigore del d.Lgs. n. 209/2024, il c.d. “Correttivo al Codice
Appalti”, che ha modificato anche l’art.
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