Il Tribunale del Riesame, dopo aver valutato el posizioni degli indagati, ha confermato la misura cautelare del carcere per due dei principali soggetti implicati nell’operazione “Free credit” della Guardia di Finanza che ha smascherato una truffa da 440 milioni di euro ai danni dello Stato nell’ambito dei bonus per la ristrutturazione e in quello dei sostegni per gli affitti mentre ha disposto gli arresti domiciliari per altri due. A rimanere dietro le sbarre sono il commercialista riminese Stefano Francioni, difeso dall’avvocato Moreno Maresi, e il gestore dell’hotel Saxon di Rimini Giuseppe Felice Guttadoro, difeso dall’avvocato Piero Venturi. Ai domiciliari, invece, gli imprenditori Francesco Nappi e Giovanni Scala questi ultimi ritenuti dagli inquirenti anche loro promotori dell’associazione messa in piedi per creare finti crediti d’imposta con l’obiettivo poi di rivenderli.
L’operazione delle Fiamme Gialle riminesi, scattata lo scorso 31 gennaio, aveva visto 12 persone arrestate, 23 misure interdittive nei confronti di altrettanti commercialisti e 56 persone coinvolte a vario titolo nella maxi truffa. A far suonare un campanello d’allarme nella mente degli inquirenti era stata un’anomalia emersa nel corso di una procedura fallimentare che aveva coinvolto una società riminese. In quell’occasione a segnalare alla Procura come i conti non tornassero era stato un commercialista che aveva evidenziato come l’azienda aveva effettuato una strana cessione di crediti d’imposta. Dall’analisi era emersa l’ipotesi che gli ideatori della truffa, le 12 persone finite in manette, avessero ideato un sistema quasi perfetto per frodare lo Stato attraverso la compravendita della cessione dei crediti d’imposta per le locazioni e i bonus facciate e sismabonus.
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