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Ora gli incentivi ci sono, ma mancano le auto – Lo Spiffero

LA SACRA RUOTA

Il governo italiano ha stanziato i fondi per l’ecobonus ma vincolandoli alla consegna entro 180 giorni. Tempistiche che difficilmente i concessionari sono in grado di rispettare viste le difficoltà nell’approvvigionamento dei semiconduttori

Gli incentivi ci sono, ma ora mancano le auto. Lunedì 16 maggio entrano in vigore gli attesi incentivi per le vetture non inquinanti con sconti fino a 5mila euro. “I tempi sono stati più lunghi del previsto, ma ci siamo arrivati. Speriamo che gli incentivi servano a fare ripartire il mercato in difficoltà” afferma il viceministro allo Sviluppo Economico Gilberto Pichetto. Non è così facile.

Il problema è che quasi tutti i costruttori confermano di avere difficoltà a soddisfare nuovi ordini in tempi accettabili, rischiando così di vanificare almeno in parte gli effetti dell’ecobonus. Il problema non è italiano, naturalmente, ma globale. La crisi nelle forniture di componenti, acuita dalla guerra in Ucraina, fa sì che le catene di montaggio vadano a singhiozzo. E molti tra i principali marchi avvisano che per quest’anno si limiteranno a soddisfare gli ordini già in casa. Peccato che il governo si sia ostinato a mantenere il limite dei 180 giorni per la consegna dell’auto, pena la perdita degli sconti.

L’Associazione dei costruttori, Unrae, aveva chiesto al ministro Giancarlo Giorgetti di allungare il termine, ma non c’è stato niente da fare: la scadenza dei sei mesi rimane. E questo rischia di azzoppare ulteriormente una norma che già ha escluso una grande platea di potenziali beneficiari. Nei giorni scorsi è stato il presidente di Volkswagen Group, Herbert Diess, ad annunciare che la produzione di quest’anno è di fatto tutta prenotata. Situazione di fatto confermata anche per Mercedes dal presidente Öla Kallenius. Ora il cerino passa nelle mani dei concessionari, a cui i clienti chiederanno di garantire quel che i venditori non possono promettere. Ovvero la consegna entro sei mesi.

Chi in passato è sempre riuscito a contenere i tempi di consegna è Tesla, azienda nota per la straordinaria flessibilità e anche per la trasparenza sui tempi di attesa. Le auto della marca americana sono tutte fuori dagli incentivi, a causa di prezzi superiori al limite dei 35 mila euro più Iva. Ma anche chi prenota un Model 3 oggi sicuramente non l’avrà tra le mani quest’anno: stando al sito ufficiale deve aspettare fino a gennaio-marzo 2023. Lo stesso Elon Musk ha rivelato che “la domanda sta superando la produzione in misura ridicola. In realtà probabilmente limiteremo o semplicemente smetteremo di accettare ordini per qualsiasi cosa oltre un certo periodo di tempo. Perché le attese (per la consegna di nuovi ordini) sono anche a più di un anno di distanza”.

Il decreto – secondo quanto si apprende dal Mise – sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e sarà subito operativo. Le procedure, sulla specifica piattaforma, partiranno il 25 maggio, ma i contratti di vendita saranno validi dal 16 maggio. Il provvedimento, firmato dal presidente del Consiglio Mario Draghi e seguito con grande attenzione dal ministro dello Sviluppo Giorgetti, destina 650 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024, quasi due miliardi in tre anni.

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