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Osservatorio Findomestic, beni durevoli sopra livelli pre-pandemia oltre 70 miliardi – Teleborsa

(Teleborsa) – Crescono gli acquisti di beni durevoli dei consumatori italiani, che puntano a raggiungere a fine 2021 i 70,6 miliardi di euro, con un aumento del 13,7% rispetto al 2020, già oltre i livelli pre-pandemia (+2% sul 2019). E’ quanto emerge dalla 28esima edizione dell’Osservatorio annuale Findomestic, (Gruppo Bnp Paribas), realizzato in collaborazione con Prometeia, presentato oggi nel corso di un evento a Milano e in streaming.

Spiccano le performance dei beni per la casa: elettronica di consumo +38%, elettrodomestici grandi +17,1% e mobili +16,1% (+2,2% oltre i livelli del 2019). Grande protagonista la cucina con il boom di lavastoviglie (+33,1%), piani cottura (+64,5%) e friggitrici (+147,8%). Bene anche la tecnologia, che con un nuovo incremento del 14,9% raggiunge un giro d’affari di gran lunga superiore al 2019 (+19,8%). I veicoli recuperano il 12,1%, ma ciò non basta ad azzerare il gap accumulato durante l’emergenza sanitaria, confermando un ritardo del 4,5% sul 2019.

Il balzo più ampio degli acquisti di beni durevoli si registra in Calabria con +17,4%, davanti a Molise e Sicilia con +16,2% e alla Basilicata con +16,1%. È la riscossa dei territori meridionali, anche se la Lombardia rimane la regione con la maggiore incidenza in valore assoluto (19,6%) sui consumi dei durevoli, con una spesa complessiva di 13,9 miliardi, in aumento del 12,4%, davanti al Lazio con 6,8 miliardi, al Veneto con 6,6 miliardi, all’Emilia-Romagna con 6,4 miliardi e al Piemonte con 6,2 miliardi. La regione con minor slancio all’acquisto è l’Umbria, dove il recupero dei consumi di durevoli non va oltre l’11,4%.

l risultato peggiore è quello delle auto nuove, che recuperano soltanto il 10,5%, mentre il segmento delle due ruote schizza a +22,5%. “La traiettoria espansiva dei durevoli risulta particolarmente positiva nel quadro dei consumi totali, che hanno uno scarto negativo del 6,6% sul 2019” spiega Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic, sottolineando che la pandemia “ha riportato al centro dei bisogni degli italiani la dimensione domestica, interpretata in chiave sempre più tecnologica e orientata al comfort”.

La casa torna al primo posto

L’Osservatori stima per l’intero capitolo casa una crescita del 15,5% rispetto al 2020 che consente all’aggregato di collocarsi su livelli superiori del +10,7% a quelli del 2019.

Su tutto troneggia la voce Mobili con un fatturato da 15,6 miliardi a fine 2021 ed una crescita del 16,1%, favorita anche dal bu7on andamento delle compravendite immobiliari, dai bonus mobili e immobili e dal consolidamento delle nuove abitudini domestiche emerse con la pandemia.

Anche la Tecnologia evidenzia un andamento brillante, con un incremento del 14,9% oltre i 17 miliardi. Nell’ampio paniere della tecnologia consumer, il segmento più rilevante in valore è quello della telefonia, che con un incremento dell’11,6% sfiora i 6,1 miliardi: non solo tirano gli smartphone, padroni del mercato, ma anche i dispositivi wearables (orologi, occhiali smart e altri dispositivi indossabili) che fanno segnare un balzo del 65,2%.

Sul fronte degli elettrodomestici grandi, l’evoluzione positiva del mercato raggiunge i 3,6 miliardi con un +17,1%, sulla spinta dei bonus legati alle ristrutturazioni.

Anche l’Information Technology, che nel 2020 aveva spiccato il volo sull’onda dell’implementazione di Smart Working e Dad, continua a vivere una fase di espansione con un +6,6% che porta il valore complessivo del comparto a 2,7 miliardi. E così via ai dispositivi per il gaming (+35,1%), monitor (+20,3%) e tablet (+29,9%).

Auto avanti a marce ridotte

Il settore della mobilità è quello che evidenzia un maggior ritardo nella ripresa, che porterà questo segmento a fine anno a -4,5% rispetto ai livelli pre-Covid, nonostante un rimbalzo del 12,1% registrato nel corso del 2021. La filiera dell’automotive, malgrado il sostegno degli ecoincentivi, scnota gli effetti della carenza di microchip e componenti elettroniche.

In particolare le auto nuove, con poco più di 1 milione e 500 mila immatricolazioni nel 2021, registra un +8,6% rispetto al 2020 e risuolta in calo del 21,5% sui livelli 2019. Le auto usate soffrono meno: il giro d’affari complessivo è cresciuto nel 2021 del 12,5% per 19,1 miliardi complessivi, mentre i passaggi di proprietà segnano un aumento del 10,9% sul 2020 ma ancora indietro del 4,7% sul 2019. Fanno eccezione le due ruote, con una spesa che raggiunge la soglia dei 2 miliardi ed un incremento del 22,5% sul 2020 e del 14,1% sul 2019.

Effetto cascata sul credito al consumo

In un quadro di accelerazione degli acquisti di beni durevoli, il credito al consumo fa registrare un’importante ripresa: secondo le rilevazioni Assofin, il mercato in 10 mesi ha recuperato il 16,6% sullo stesso periodo del 2020. E Findomestic ha reagito alla crisi meglio della media del mercato facendo registrare un +23,7%. Anche in relazione all’andamento del 2019, la società di credito al consumo del Gruppo BNP Paribas conferma un rimbalzo più marcato rispetto alla media con un gap, ad ottobre, limitato all’1,8% rispetto al -9,8% del mercato.

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