(Teleborsa) – Dopo un anno complesso, che aveva determinato un calo delle performance di 8 aziende su 10, diversi settori della filiera edile proseguono sulla strada della ripartenza e guardano ai prossimi mesi con grande fiducia. Dall’Osservatorio SAIE, realizzato da Senaf su un panel di aziende di produzione, distribuzione e servizi per il settore delle costruzioni in occasione di SAIE Bari (dal 7 al 9 ottobre 2021 presso la Nuova Fiera del Levante), emerge un comparto che nutre forti aspettative per il futuro, tendenzialmente soddisfatto del presente e con le idee chiare sulle criticità e sulle soluzioni da adottare. Tra queste, una spinta potrebbe arrivare dagli incentivi, come il Bonus ristrutturazione e l’Ecobonus, che già rappresentano una certezza, e dal Superbonus 110%, i cui effetti iniziano a vedersi.
Aspettative sul fatturato. Il dato lascia ben sperare: 2 aziende su 3 (66%) sono sicure di chiudere il 2021 con una crescita. Tra questi sono molti (il 32% del totale) a prevedere un aumento del giro d’affari compreso tra il +5% e il +25%. Solo un’azienda su dieci circa (12%) crede che il proprio fatturato subirà un calo, mentre per il 22% rimarrà stabile.
Altro segnale importante arriva dalla soddisfazione sull’andamento complessivo della propria azienda. Il 66% degli intervistati si dice soddisfatto, il 31% lo è mediamente, mentre solo il 3% non lo è affatto. Quasi nove aziende su dieci (86%) ritengono, inoltre, di avere un portafoglio ordini adeguato a sostenere finanziariamente l’impresa (contro il 74% del 2020).
Ovviamente, non mancano le criticità. Quali sono i fattori critici che frenano il settore? In cima c’è sempre la burocrazia/tempi giudiziari in caso di controversia (elemento “abbastanza” o “molto critico” per il 75% del campione), l’incertezza normativa (56%), gli aspetti fiscali (48%), e il costo della forza lavoro (32%). Non a caso, per rilanciare il settore, le imprese guardano soprattutto alla riforma della burocrazia/sburocratizzazione (66%), agli incentivi governativi (54%), allo sblocco dei cantieri (50%), all’abbassamento del cuneo fiscale (33%) e ad un piano di investimenti per l’edilizia pubblica (18%).
Capitolo a parte per gli incentivi: il più utile secondo le imprese è il Bonus ristrutturazione (giudicato positivamente dal 63%), seguito dall’Ecobonus (62%), dal Superbonus 110% (59%) e dal Sismabonus (56%).
Tra i trend più importanti del costruire ci sono poi sicuramente l’attenzione alla sostenibilità e la digitalizzazione.
“La filiera edile ha risposto con coraggio alle difficoltà dovute all’emergenza sanitaria ed economica – ha commentato Michele Ottomanelli, Direttore Tecnico di SAIE. Ora le imprese guardano avanti e vogliono consolidare la ripresa. Tanti gli interventi che potrebbero aiutare il settore, tra tutti sicuramente spiccano lo snellimento delle procedure relative agli appalti e la stabilizzazione delle misure di incentivo relative alla riqualificazione del patrimonio immobiliare del Paese. Inoltre, il comparto sta affrontando le trasformazioni dovute al Covid-19, che ha evidenziato la necessità di ripensare alla qualità e alla flessibilità degli spazi domestici e delle aree comuni dei fabbricati, aprendo un dibattito di grande interesse. Il tema della sostenibilità ambientale, in particolare, deve entrare a far parte nel DNA della intera filiera delle costruzioni, che inizia a vedere anche l’innovazione digitale come un’opportunità per aumentare la qualità e il controllo di tutte le fasi, dalla progettazione al cantiere, alla gestione manutentiva degli immobili. In questo scenario, SAIE rappresenta il contesto nel quale l’intera filiera delle costruzioni si riconosce: un luogo di incontro e confronto istituzionale, tecnico e commerciale insostituibile, che mostra le grandi capacità del settore, interpretandone ed evidenziandone le spinte innovative”.
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