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Parte male il 2022 per il mercato dell’auto, ma la speranza arriva da ibride ed elettriche: e Stellantis investe su Melfi – La Stampa

Il mercato dell’auto? Parte male questo 2022 per l’intero comparto. I dati non sono entusiasmanti con un sensibile calo dei volumi rispetto al 2019, dunque al periodo pre pandemia. «Si apre un altro anno all’insegna dell’incertezza per le nostre imprese» dice Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto, dopo la pubblicazione dei dati auto di gennaio. E questo nonostante le recenti dichiarazioni sia del ministro allo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, sia del suo vice, Gilberto Pichetto Fratin, «secondo i quali si sta lavorando a nuove misure per sostenere il settore automotive». Così, sottolinea De Stefani «il ritardo delle decisioni governative, già nel primo mese dell’anno, ha restituito un volume di immatricolazioni al di sotto dei livelli degli ultimi quattro anni e con una consistente riduzione degli ordini, anche delle elettriche, che impatterà nei mesi successivi». Solo per avere un ordine di grandezza, la flessione complessiva è quasi del -35% rispetto a gennaio 2019. E’ evidente come, con questi numeri, «la domanda di sostituzione del parco circolante più vecchio con veicoli green risulta totalmente inadeguata agli obiettivi attesi» sottolinea De Stefani Cosentino. Che aggiunge: «Non è più procrastinabile una presa di posizione del governo sulla strategia pluriennale per accompagnare il settore automotive nella difficile e complessa transizione energetica. Serve passare dalle buone intenzioni ad azioni tangibili e coordinate, attraverso la reintroduzione dell’Ecobonus in logica triennale, un forte potenziamento dell’infrastruttura di ricarica pubblica e privata, soprattutto autostradale, e la revisione sostanziale della fiscalità sulle flotte aziendali, così da traghettare cittadini e imprese nel nuovo modello di mobilita’ elettrica», aggiunge De Stefani. Il gruppo Stellantis ha immatricolato a gennaio 38.593 auto, il 26,7% in meno dello stesso mese dell’anno scorso. La quota è del 35,8% rispetto al 39,2% di un anno fa.

Il mercato dell’usato

Al contario cresce il mercato dell’usato, che totalizza 348.137 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari a gennaio 2022, il 34,3% in più rispetto a gennaio 2021. Così Anfia in una nota, dopo la diffusione dei dati sulle vendite di auto. Secondo i dati pubblicati oggi dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, a gennaio 2022 il mercato italiano dell’auto totalizza 107.814 immatricolazioni (-19,7%) contro le 134.198 unità registrate a gennaio 2021 e le 155.880 di gennaio 2020 (-30,8%).

Immatricolazioni a gennaio

Apertura d’anno in tono minore per il mercato auto. Secondo i dati pubblicati oggi dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, a gennaio 2022 il mercato italiano dell’auto totalizza 107.814 immatricolazioni (-19,7%) contro le 134.198 unità registrate a gennaio 2021 e le 155.880 di gennaio 2020 (-30,8%).

Il dettaglio

«Analizzando nel dettaglio le immatricolazioni per alimentazione, le autovetture a benzina vedono il mercato di gennaio ridursi del 39,1%, con una quota di mercato del 27,4%, mentre le diesel, con il 18,5% di quota, si riducono del 44,2% rispetto al primo mese del 2021. Le immatricolazioni delle auto ad alimentazione alternativa, di contro, rappresentano il 54,1% del mercato di gennaio, in crescita del 16,8% nel mese. Le autovetture elettrificate rappresentano il 43,5% del mercato di gennaio». Così l’Anfia, dopo la diffusione dei dati sulle vendite di auto.

Stellantis investe su Melfi

La conferma, da parte di Stellantis, di aumentare la produzione di auto nello stabilimento di Melfi (Potenza) – che dovrebbe arrivare a quota 30 mila nel prossimo mese di marzo – è stata accolta con soddisfazione, ma anche “con cautela”, da Fim-Cisl, Fismic e Ugl. «La prudenza per noi è d’obbligo» ha detto il segretario della Fim-Cisl Basilicata, Gerardo Evangelista, sottolineando «l’incertezza che ancora aleggia sulle catene di fornitura, in particolare di microchip, che potrebbe determinare in futuro nuovi rallentamenti alla produzione e uno slittamento della ripresa». Secondo Evangelista,«la riorganizzazione annunciata dalla direzione aziendale risponde più alla necessità di riallineare i volumi produttivi al mercato dopo i problemi di questi mesi. La notizia del ritorno ai 20 turni con quattro squadre è un segnale positivo purché dia garanzie e prospettive al percorso industruale di Melfi, sia produttivo che occupazionale». «Grande soddisfazione» per le indicazioni fornite da Stellantis è stata espressa dal segretario regionale della Basilicata della Fismic, Pasquale Capocasale, «perché dopo anni di utilizzo degli ammortizzatori sociali – ha aggiunto – finalmente si ritornerà a lavorare a pieno ritmo, senza più riduzione di salario per i lavoratori. Un dato che ci soddisfa pienamente e che ci fa ben sperare per il futuro».

A giudizio dei dirigenti della Ugl metalmeccanici Florence Costanzo e Giuseppe Palumbo, «da Melfi, da dove arrivano finalmente buone notizie, devono ripartire appuntamenti per condividere i processi di ripresa del settore auto, che dovrà rivedere il nostro sito leader del mercato globale. L’Ugl Basilicata metalmeccanici, affinché ciò avvenga, non farà mancare supporto e sostegno. Ora – hanno concluso – è giunto il momento di avere un interlocutore istituzionale, la Regione Basilicata, che deve convocare un tavolo avviando un confronto immediato con il sindacato» con l’obiettivo di potenziare i collegamenti per i dipendenti.

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