La direzione nazionale del Pd ha approvato all’unanimità il programma elettorale. «Insieme per un’Italia democratica e progressista» è il titolo che apre il documento di 35 pagine e che mette nero su bianco la roadmap di governo del Nazareno, dal welfare ai diritti fino alla sicurezza. Un programma «fatto con militanza e passione» ha esordito il segretario Enrico Letta. Il testo, che sarà presentato nella giornata di domani, si aprirà, ha annunciato fra gli applausi, con le ultime parole di David Sassoli, il presidente del Parlamento europeo scomparso lo scorso gennaio: «La speranza siamo noi, quando non chiudiamo gli occhi davanti a chi ha bisogno, quando non alziamo muri ai nostri confini, quando combattiamo contro tutte le ingiustizie».
I PILASTRI
Tre i pilastri del programma: sviluppo sostenibile e transizione ecologica e digitale, lavoro e giustizia sociale, diritti e cittadinanza. «Affermare dunque – come da anni fanno le destre estreme di Giorgia Meloni e Matteo Salvini – che occuparsi dei diritti non e’ mai urgente, o che la sostenibilita’ ambientale può essere rimandata a domani e poi al giorno dopo, vuol dire non comprendere la fragilità della nostra democrazia o, semplicemente, disinteressarsene» si legge nella bozza. Ad aprire il documento il capitolo politica estera con l’impegno all’atlantismo e l’integrazione europea definita «insostituibile». «Dobbiamo al contempo puntare con decisione su un progetto di integrazione, razionalizzazione e coordinamento della politica di sicurezza e difesa europea, valorizzando l’autonomia strategica dell’Unione Europea», recita il testo.
FISCO E REDDITO
Corposa la parte economica dove il nodo della patrimoniale viene sciolto con un’imposta progressiva sulla successione per le sole donazioni superiori ai 5 milioni di euro, lo 0,2% del totale garantiscono i dem. Non mancano riferimenti a misure-bandiera del Movimento Cinque Stelle come reddito di cittadinanza e superbonus. Il primo resta in agenda ma con «proposte migliorative» e l’introduzione di un «work-benefit» per i salari più bassi come misura sostitutiva. Quanto al bonus, rimarrà ma con una differenziazione sulla base dell’Isee presentato dalle famiglie. C’è l’impegno poi per il salario minimo mentre per le imprese e’ prevista l’estensione dell’Irpef del 50% alle start-up under-35 e il potenziamento di Industria 4.0.
Capitolo fisco, svetta la proposta di finanziare con i soldi recuperati dall’evasione fiscale entro il 2024 (almeno 12 miliardi, secondo le stime del Pnrr) una franchigia di 1000 euro sui contributi Inps a carico dei lavoratori. Per la Pa la parola chiave è digitale con l’incremento di servizi per imprese e cittadini. In programma anche libri e trasporto gratis per gli studenti delle scuole e un fondo per giovani giornalisti e testate indipendenti.
WELFARE
Quanto al welfare, il Pd promette la realizzazione di 500.000 alloggi popolari nei prossimi 10 anni e «una nuova stagione di politiche abitative per garantire il diritto alla casa». «Utilizzeremo interventi di rigenerazione urbana per limitare al massimo il consumo di suolo e per dare nuova vita agli spazi meno curati delle nostre città. Perché bellezza, dignità e protezione sociale, possono andare di pari passo», si legge nel programma.
GIOVANI E ANZIANI
Ampio spazio è dedicato alle politiche per giovani e anziani. «Proponiamo, inoltre, strumenti per incentivare la mobilita’ sostenibile, sia introducendo il trasporto pubblico locale gratuito per giovani e anziani, sia incentivando, per le altre categorie, schemi di sconto sul prezzo del servizio di trasporto sostenibile legati all’intensita’ dell’uso del mezzo, misurato dal biglietto elettronico», è l’impegno contenuto nella road map dem. E ancora, il partito annuncia che, se vincerà le elezioni, garantirà «la piena gratuita’ del trasporto pubblico locale e dei libri scolastici per le famiglie a reddito medio e basso (in base all’Isee)» e «la gratuita’ dei libri di testo alle studentesse e agli studenti delle famiglie di reddito basso e medio (secondo il livello Isee) e a garantire a tutte le studentesse e gli studenti delle scuole medie e superiori il pieno accesso ai servizi psico- pedagogici». Sempre ai giovani è rivolto il passaggio che prevede l’obbligo di retribuzione per stage curriculari ed altre misure per la lotta al precariato «riproponendo la necessità di introdurre la causale fin dall’inizio del rapporto di lavoro».
DIRITTI
Nella parte dedicata ai diritti svettano due battaglie: lo Ius Scholae e una legge sul fine vita. «Introdurremo lo Ius Scholae, per superare le ingiustificate discriminazioni che ancora oggi vediamo nelle classi italiane. A settembre, bambine e bambini torneranno nelle scuole. Studieranno insieme, mangeranno insieme, giocheranno insieme», spiega il programma. «È il momento di introdurre una norma che non è solo civiltà: è prima di tutto buonsenso. Chi è figlio di genitori stranieri e completa un ciclo di studi in Italia diventa cittadino italiano». La legge sul fine vita sarà approvata, prosegue, per «difendere fino all’ultimo dignità e autodeterminazione, in linea con le indicazioni della Corte costituzionale». Nel programma c’è anche l’impegno per il matrimoniio egualitario e per riproporre il Ddl Zan e insieme un riferimento alla legalizzazione dell’«uso terapeutico della cannabis», una battaglia, questa, rivendicata dall’alleato Più Europa di Emma Bonino.
RIFORME
Nel piano d’azione uno spazio è riservato alle riforme. A partire dalle regole del gioco elettorale. «Per noi e’ fondamentale rendere piu’ forte, partecipato e trasparente il sistema politico italiano. La pessima legge elettorale con la quale andiamo a votare deve essere cambiata, perché le liste bloccate sviliscono il ruolo del parlamentare, ne condizionano i comportamenti». Di qui l’impegno a portare in Parlamento una nuova legge elettorale «per ridurre gli effetti distorsivi sulla rappresentanza legati al taglio dei parlamentari e per favorire la costruzione di forze politiche stabili e dotate di una riconoscibile identità».
SÌ AI RIGASSIFICATORI
Dal Nazareno promettono di andare avanti sui rigassificatori, uno dei nodi di questa campagna elettorale. Un passaggio «necessario, ma a condizione che essi costituiscano soluzioni-ponte, che rimangano attivi solo pochi anni e che possano essere smobilitati ben prima del 2050, proprio per non interrompere la prospettiva della transizione ecologica», chiarisce il programma venendo incontro alle richieste agli alleati di Sinistra Italiana e Verdi con una postilla finale: «I territori dove verranno installati dovranno inoltre essere coinvolti nelle decisioni e adeguatamente compensati per l’impatto economico e sociale attraverso l’istituzione di un fondo ad hoc».
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