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**Pd: Letta vede sindaci, ok proposte su Pnrr per incontro Draghi e punto su primarie** (2) – La Sicilia

(Adnkronos) – “Per questo -si legge nel documento dei sindaci Pd- occorre spingere l’acceleratore sulla semplificazione e sulla velocità, in particolare sciogliendo i seguenti nodi: occorre una norma per togliere il tetto sulle assunzioni a tempo determinato per personale ad hoc che deve riuscire a seguire i progetti, prevedendo risorse aggiuntive per le assunzioni per i comuni in difficoltà; serve un coinvolgimento pieno dei sindaci nella fase decisionale e attuativa; semplificazione burocratica a partire dall’applicazione del gold plating sul codice degli appalti, ovvero l’applicazione delle sole norme attuative delle direttive comunitarie (proposta avanzata dal Presidente del Consiglio di Stato, che non c’entra nulla con la proposta di cancellare il codice degli appalti della Lega)”.

Un capitolo dedicato alle “Scuole sicure”, poi “Riforma degli Enti locali”, “Rigenerazione urbana e nuovo sviluppo aree interne”. Su questo punto i sindaci dem fanno 5 proposte: “Per avere città sempre più Green occorre: prorogare negli anni e semplificare tutte le forme di incentivo fiscale messe in atto per la trasformazione e l’efficientamento della città costruita (sisma bonus, bonus facciate, ecobonus 110%); allargare l’ecobonus 110% ai beni di proprietà dei comuni; una nuova normativa urbanistica più semplice; orientare una parte consistente del Recovery sulla mobilità sostenibile, sulle trasformazioni urbane, sulle bonifiche e le aree industriali dismesse; rendere strutturali i vari bandi periferie, con risorse certe e crescenti ogni anno”.

C’è anche un punto dedicato alle “Politiche sociali e revisione del reddito di cittadinanza” nel quale i sindaci dem evidenziano come l’Rdc non sia “riuscito a centrare l’attivazione del mercato del lavoro e, solo parzialmente è stato raggiunto il contrasto alla povertà. È evidente che le politiche attive del lavoro vanno realizzate con altri strumenti. Un altro ‘peccato originale’ -si legge nel documento- è l’aver sottratto la gestione dello strumento ai Comuni”. Infine c’è anche un capitolo sulla “Tutela e candidabilità dei sindaci” nel quale si chiede di “superare le discriminazioni elettorali che penalizzano i sindaci. Proponiamo che rimanga la norma che prevede l’incompatibilità, ma che venga abrogata quella che prevede l’incandidabilità. Il Parlamento potrebbe arricchirsi di esperienze di governo vere e le comunità non rischierebbero commissariamenti inutili. Il Pd potrebbe candidare così donne e uomini che hanno un radicamento reale nei territori”.

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