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Per l’auto il peggior aprile di sempre – ilGiornale.it

Italia a picco nelle vendite di auto in Europa e con il calo peggiore tra i 5 mercati più importanti. Se il dato complessivo di aprile nel Vecchio continente segna un -20,2%, il più basso, fatta eccezione per il 2020, da quando avvengono i rilevamenti, il nostro Paese (-33%) precede con un largo margine, in questa drammatica classifica, la Francia (-22,6%), la Germania (-21,5%), il Regno Unito (-15,8%) e la Spagna (-12,1%). Maglia nera, per l’Italia, anche nel primo quadrimestre: -26,5%. La mancanza di incentivi, poi varati il 16 maggio scorso, 40 giorni dopo il Dpcm, con miglioramenti ancora da apportare, e la non disponibilità di veicoli nelle concessionarie sono tra le cause di questa débâcle. Lo scenario, del resto, non promette alcunché di buono: la guerra in Ucraina (costata il ritiro «momentaneo» di Renault dal proficuo business russo), il blocco delle merci in Cina a causa del Covid-19, il caro energia per l’effetto «boomerang» delle sanzioni a Mosca con tutte le ripercussioni sulla mobilità, i mancati approvvigionamenti di materie prime, l’inflazione e la revisione al ribasso del Pil sono le pesanti concause della tempesta perfetta.

«Di mese in mese osserva Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor svanisce la speranza di una ripresa del mercato europeo». Anche perché, confrontando le vendite globali del quadrimestre con il 2019, l’ultimo anno di normalità, il distacco è abissale: -34,7% e addirittura -38,3% se si guarda solo ad aprile.

Dai calcoli del CsP i nuovi incentivi (fanno parte di un piano triennale che vale quasi 2 miliardi) alla fine dell’anno assicureranno almeno 200mila veicoli in più. «Un risultato apprezzabile secondo Quagliano ma assolutamente insufficiente. Proiettando i dati dei primi 4 mesi, infatti, si ottengono 1,117 milioni di immatricolazioni che, grazie agli ecobonus, cresceranno a 1,317 milioni, un livello lontano anni luce dai circa 2 milioni di vendite del 2019».

Contraccolpo non indifferente, nei 5 mercati «big», anche per le vetture più sponsorizzate dalle istituzioni Ue: -4,1% nel complesso per elettriche e ibride ricaricabili e una quota pari al 17,8%. «Tre ora gli obiettivi per l’Italia – afferma il presidente di Anfia, Paolo Scudieri : spingere i ritmi di rinnovo del parco circolante; sostenere la diffusione della mobilità elettrica, parallelamente anche accelerando l’attuazione di un piano di sviluppo della rete infrastrutturale; sostenere la transizione energetica della filiera produttiva».

Tra i grandi gruppi, Volkswagen resta leader con una quota del 24,5% (vendite -27,1%) seguita da Stellantis (quota del 20,1% e vendite giù del 32,1%). L’ad Carlos Tavares, intanto, è pronto a sviluppare le attività di Stellantis in India. Nel grande Paese operano 2.500 dipendenti.

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