Così la risposta di Bce, banche nazionali e governi alla crisi innescata dal Covid sta favorendo la ripresa del mercato immobiliare e dei mutui
La ripresa del mercato immobiliare è oramai imminente. Rispetto al 2020, oltre il 50 per cento in più di nuclei familiari hanno manifestato interesse a comprare casa o a sostituire quella in cui abitano. Un terzo delle famiglie si è già mosso verso l’acquisto, ha avviato l’istruttoria per un mutuo o ha la liquidità per portare a termine il proprio obiettivo. Se la prospettiva regge nei prossimi 12 mesi, si chiuderà la parte negativa della crisi Covid in maniera veloce rispetto alle previsioni.
Perché tutti vogliono la casa nuova
A indurre alla ricerca di nuove abitazioni sono la non idoneità di gran parte del patrimonio immobiliare italiano, ma anche la percezione di protezione e affidabilità del mattone e i tassi di interesse sui mutui a livelli ancora molto bassi. Essenziale è l’accesso al credito, meno importante la dinamica dei prezzi. I valori al metro quadrato sono fermi e in via di stabilizzazione, e salgono solo in qualche realtà specificamente attraente.
Perché chiedere un mutuo adesso
L’approccio aperto che gli istituti di credito continuano a mantenere nei confronti delle richieste di mutuo favorisce l’accessibilità all’acquisto degli immobili. La Bce proseguirà, nonostante l’inflazione, anche nel terzo trimestre con la politica accomodante, fattore che sta già producendo una decisa riduzione dell’Irs. Cresce così di quasi il 40 per cento nel primo trimestre del 2021 la compravendita di case, mentre a giugno la finalità acquisto ha superato il 60 per cento del totale delle richieste di mutui, superando le surroghe, scese sotto il 35 per cento.
E il mutuo batte l’affitto nel caso dei giovani (under 36) che grazie al decreto Sostegni bis possono acquistare casa avvalendosi della garanzia statale usufruendo di importanti incentivi economici. La rata mensile di un ipotecario presenta oggi un valore inferiore sino al 30 per cento rispetto al costo medio di un affitto della stessa unità abitativa.
Gli incentivi ai mutui nel decreto Sostegni bis
È inoltre tornata possibile anche la sospensione delle rate: il decreto Sostegni bis proroga infatti sino a fine anno le misure relative al cosiddetto fondo Gasparrini. È prevista poi una analoga sospensione delle misure di finanziamento previste per le Pmi. Quasi il 4 per cento del totale dei contratti di mutuo è stato sospeso grazie alle moratorie. L’impatto maggiore è sui mutui che hanno anche rate più ingenti: la rata media si assesta a 750 euro circa, mentre l’importo residuo del mutuo ancora da restituire ammonta a 108.000 euro circa; per le imprese invece l’importo medio della rata sospesa ammonta a 3.500 euro, il residuo mutuo a 330.000 euro circa.
Altri bonus e interventi dello Stato
Lo Stato aiuta anche a ristrutturare e ammobiliare. Con la manovra di quest’anno relativa al settore dell’edilizia sono stati promossi bonus e agevolazioni per incoraggiare i contribuenti a procedere con interventi e azioni sulle proprie unità abitative. Tra i benefici fiscali spiccano il bonus ristrutturazioni , l’ecobonus che si applica per le spese riguardanti gli interventi di efficientamento energetico e il bonus mobili per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici. Uno dei bonus di maggiore importanza è quello che riguarda le azioni di ristrutturazione, il quale prevede una detrazione per i contribuenti che provvedono a effettuare lavori di manutenzione ordinaria in condominio. Con questo bonus è possibile ottenere una detrazione fiscale del 50 per cento sulle spese sostenute entro un tetto massimo di 96.000 euro, suddivisa in quote annuali previste per 10 anni.
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