Tra le più grandi difficoltà che riguardano la normativa
edilizia (oltre alla normativa edilizia stessa) vi sono certamente
il corretto inquadramento dell’intervento e dell’opera da
realizzare. Dalla loro qualificazione discende, infatti, il
relativo regime abilitativo previsto dal d.P.R. n. 380/2001 (Testo
Unico Edilizia).
Quando, poi, si parla di strutture leggere o pertinenziali, il
problema si complica ulteriormente perché entrano in gioco delle
variabili che solo negli ultimi anni sono stati approfonditi dalla
giustizia amministrativa. Questo nonostante il legislatore abbia
provato a trovare soluzioni normative compatibili come ad
esempio:
Da pergotenda a veranda: la sentenza del Consiglio di
Stato
Per comprendere al meglio la portata del problema, è sufficiente
verificare il numero di interventi della giurisprudenza che
riguardano tettoie, pergotende, pergolati, gazebo, verande,… tutte
strutture leggere i cui confini sono spesso molto “sfumati” ed
interpretabili. Ne è la prova la sentenza 23 luglio 2024, n.
6652 mediante la quale il Consiglio di Stato è intervenuto in
merito da un ricorso presentato per la riforma di una
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