Affinché sia possibile annullare d’ufficio un provvedimento
approvato anche con silenzio-assenso, è necessario
che l’Amministrazione motivi anche sulle ragioni di interesse
pubblico, tenendo conto degli interessi dei destinatari e
controinteressati in virtù del legittimo affidamento
maturato.
La generale necessità di contrastare il fenomeno dell’abusivismo
edilizio, infatti, non esime il Comune dall’obbligo di giustificare
la decisione di esercitare l’autotutela, non
essendo possibile procedere all’annullamento di un titolo edilizio
sul solo presupposto dell’esistenza di un interesse pubblico che
però non viene adeguatamente argomentato.
Autotutela per titoli edilizi: come funziona, doveri del
Comune
A chiarirlo è il Consiglio di Stato con la
sentenza
del 3 settembre 2024, n.
7370, che ha rigettato un ricorso con cui il
Comune chiedeva la riforma della sentenza del TAR, che ha reputato
illegittimo l’annullamento in autotutela del
Permesso di Costruire rilasciato per lavori di
demo-ricostruzione con ampliamento di un
fabbricato ad uso abitativo.
Nello specifico, rileva in questo
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