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Pin Bike, più si pedala e più si guadagna – Il tacco d’Italia


L’idea è nata da due pugliesi under 35, Domenico Capogna e Davide Di Bisceglie: dopo l’iniziativa pilota a Corato (Ba), il progetto è approdato a Bari per poi arrivare in provincia di Torino, a Pescara, Bergamo, Foggia e da ultimo presso AUSL di Bologna

Di Mario Maffei

Più si pedala, più si guadagna. Guadagna la città in termini di vivibilità perché riducendo l’inquinamento legato al traffico, aumenta la qualità dell’aria. E guadagna anche il ciclista, sia in salute che sotto forma di gaming, raccogliendo bonus in base ai chilometri percorsi, da spendere nelle attività commerciali. Mobilità sostenibile e sostegni ai negozi di prossimità o sulla rete internet della community sono i tratti distintivi del progetto Pin Bike, nato su iniziativa di due pugliesi under 35, amanti della bici: Domenico (Nico) Capogna e Davide Di Bisceglie, entrambi di Corato, in provincia di Bari.

Nico Capogna, quando nasce la vostra start-up?

Io e Davide Di Bisceglie siamo entrambi ciclisti sfegatati. Il tutto è nato 4 anni fa grazie a un bando per giovani imprenditori, chiamato Pin, Pugliesi innovativi, che prevedeva un incentivo di 30mila euro per avviare una società. A tal proposito è doveroso fare una precisazione: il nome Pin Bike, non deriva solamente dall’acronimo “Personal Identification Number”, ma anche dallo stesso bando “Pugliesi Innovativi”.

Il motivo di questa scelta è legato all’obiettivo di emergere dal mercato avendo una risonanza comunicativa che ci permettesse di essere riconosciuti all’interno del nostro mercato di riferimento.  Io personalmente mi occupo del reparto vendite, mentre Davide si occupa del customer care e della contabilità. In seguito sono state inserite altre due figure che si occupano principalmente del reparto commerciale all’estero. Lo sviluppo della piattaforma è stato realizzato in outsourcing da Next to me, una società informatica di Conversano.

Come è stata sviluppata l’idea del Pin Bike?

L’idea nasce dopo un viaggio in Belgio 6 anni fa. In quel contesto, parlando con un mio caro amico che era residente lì da diverso tempo, scopro che il suo comune allo scopo di incentivare la mobilità sostenibile, regala a ogni cittadino che si reca al lavoro in bicicletta, un importo pari a cinquanta euro mensili. La cosa mi ha incuriosito e ho iniziato a fare un po’ di ricerche.

Ho scoperto che il Belgio, da più di vent’anni, rilascia a cinquecentomila cittadini un contributo pari a 24 centesimi al chilometro nel bike to work.

Dopodiché, una volta tornato in Italia, ho cominciato a notare una crescita esponenziale nell’utilizzo dei servizi di Bike sharing, che però, oltre ad essere estremamente onerosi per le casse dei comuni, non venivano sfruttati al massimo delle loro potenzialità per due motivi. Innanzitutto perché contestualizzati all’interno di comuni nei quali mancava la propensione culturale alla mobilità sostenibile e mancava anche l’intermodalità rispetto a quello che era il modo di vivere la città.

Pin Bike è nato proprio seguendo queste due direzioni: da un lato, la volontà di creare un sistema in grado di rilasciare incentivi a chi usa la propria bici per spostarsi in città, avvalendosi di una tecnologia anti frode e verificata, dall’altra per offrire una valida alternativa strumentale ai servizi di bike sharing.

Il rapporto costi/benefici è notevole se paragonato ad altre misure.

Il progetto contempla sia uno strumento app digitale che un device fisico. Come funziona?

Dopo essere tornato in Italia abbiamo creato una tecnologia basata sul controllo hardware, in quanto ci siamo resi conto che un sistema solo app può essere sempre falsificato, non solo andando in macchina a velocità ridotte, ma soprattutto scaricando delle app che si chiamano “fake gps” che vengono attivate in background e che simulano gli spostamenti in bicicletta. Abbiamo  brevettato subito questo sistema, che ci rende unici nel mercato, in quanto siamo i soli che possono certificare il corretto utilizzo dell’applicazione, scongiurando così il problema della falsificazione del punteggio e della relativa frode.

Quali sono le modalità di assegnazione del punteggio?

Il sistema informatico offre due momdalità di tracciamento, la bicicletta di proprietà e il car poooling (l’auto di proprietà condivisa su tratte di routine). Le modalità di assegnazione del punteggio sono le seguenti: distanza percorsa per quanto riguarda il monitoraggio collegato alla bicicletta, oppure il numero di persone che viaggiano insieme in auto per quanto riguarda il servizio di car pooling. La tecnologia funziona con due misurazioni di velocità diverse che vengono tracciate a loro volta da due device diversi. Il sistema, quindi, matcha questi due movimenti riuscendo così a capire se vi è una frode.

Quali sono gli obiettivi del progetto?

L’obiettivo del nostro progetto è duplice: da un lato, dare un sistema solido alle imprese che possa offrire un controllo reale e meritocratico su quello che è l’utilizzo del servizio proposto, dall’altro creare uno switch modale rispetto a quella che è la percezione che i cittadini hanno della mobilità sostenibile, rendendo quest’ultimi più consapevoli rispetto ai vantaggi nell’utilizzo della bicicletta.

Quali sono i clienti attualmente attivi?

Il sistema è partito con un progetto pilota a Corato nell’estate del 2018 e a maggio del 2019 è arrivato a Bari, città che ha fin da subito creduto in questa nuova modalità di servizio. A novembre dello stesso anno Pin Bike è arrivato in un raggruppamento di undici comuni della provincia di Torino che prendono il nome di Patto della zona ovest di Torino. Successivamente è approdato a Pescara e a Bergamo. In ultimo, quest’anno Pin Bike è stato scelto dal comune di Foggia e dalla Asl e dal Policlinico Sant’Orsola di Bologna.

Chi può fare richiesta per accedere a Pin Bike? Al di fuori dell’Asl del Policlinico di Bologna, all’interno dei comuni, tutte le aziende possono fare richiesta di questo servizio, oppure è il singolo lavoratore che richiede di accedervi?

Pin Bike deve essere attivato necessariamente da un’organizzazione per un certo numero di utenti. L’utente singolo non può ancora accedere singolarmente alla piattaforma. Però, nelle città che abbiamo elencato in precedenza il servizio è attivato dai Comuni per i cittadini.

Il sistema è strettamente legato al percorso che il lavoratore fa per raggiungere il luogo di lavoro?

Quando scarichi l’app e ti registri, inserisci il codice che è presente nel kit, il sistema ti chiede il luogo di abitazione e il luogo di lavoro, salvando così il percorso che effettivamente genera il punteggio e di conseguenza l’incentivo. Il percorso di lavoro, può essere controllato dal comune stesso oppure può essere auto dichiarato dal singolo dipendente.

Molti dei progetti attivi in ogni caso prevedono anche il rilascio di incentivi chilometrici negli spostamenti urbani nel tempo libero, non per forza quindi per andare al lavoro.

Cosa succede in caso di furto o di mal funzionamento del dispositivo?

Se il dispositivo viene rubato, purtroppo noi come società non possiamo fare nulla. Nel caso in cui quest’ultimo non dovesse funzionare, viene sostituito nell’ambito del progetto comunale. Il comune infatti, provvede a versare un canone annuale che garantisce la sostituzione immediata del dispositivo in caso di malfunzionamento.

Sei a conoscenza del Decreto Sostegni BIS e dell’importante somma economica stanziata per le imprese Italiane in materia di mobilità sostenibile in azienda?

Certo, ci siamo preparati. Questo è un anno molto importante per il progetto perché per la prima volta va a rivolgersi direttamente alle imprese private d’Italia.

Il decreto prevede 50 milioni di euro per tutte le aziende e scuole che abbiano redatto il PSCL (Piano spostamenti casa/lavoro) al 31 agosto.

Pensiamo come sempre a tutto noi, per un servizio pronto chiavi in mano!

Alle imprese con oltre 100 dipendenti redigiamo il PSCL, offriamo formazione al Mobility Manager aziendale e permettiamo all’impresa di accedere ai fondi a disposizione per attivare Pin Bike per i lavoratori dell’azienda.

Ci sembra un’importante possibilità e siamo lieti di cominciare a vedere delle iniziative concrete che partono dallo stato per le imprese italiane, in materia di sostenibilità.

A chi ci legge, agli imprenditori interessati invito a contattarci dal nostro sito web pin.bike o tramite i classici canali social. Siamo a disposizione, come sempre, con tanta tanta passione.

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