Il Pnrr italiano è pronto. E’ terminato a Palazzo Chigi l’incontro sul Recovery plan tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, i ministri più coinvolti nel progetto e i capi delegazione dei partiti. La riunione è durata circa due ore. Il Piano dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri domani, ma la seduta non è stata ancora convocata.
A detta del sottosegretario agli Affari europei Enzo Amendola, “L’Italia sta al rush finale, abbiamo già avuto due voti in Parlamento, sono stati sentiti gli enti territoriali, il premier sarà la prossima settimana in Parlamento e rispetteremo la data di fine aprile per la presentazione e poi ci sarà la valutazione della Commissione e del Consiglio, siamo in rampa di lancio per rendere esecutivo il piano”. Nella bozza di presentazione emerge che ammonta a 8,25 miliardi l’investimento destinato nell’ambito del Fondo complementare al Pnrr destinato a Ecobonus e Sismabonus fino al 110% per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici. Tra i 29 progetti inclusi nel Fondo complementare da 30 miliardi,
figurano un investimento da 1 miliardi per Connessioni veloci-Italia 5G, lo stanziamento da 1,15 miliardi per “Strade sicure – implementazione di un sistema di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto di ponti, viadotti e tunnel (A24-A25). Per tecnologie satellitari ed economia spaziale è previsto un investimento di 1,32 miliardi.
Il Pnrr nel suo insieme è un piano da 221,5 miliardi complessivi tra Recovery (191,5 miliardi) e fondo complementare (circa 30 miliardi) per “riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica” e “contribuire ad affrontare le debolezze strutturali dell’economia italiana”. E’ quanto si legge nelle slide di presentazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza predisposte per il Consiglio dei ministri di domani che dovrebbe esaminare e dare il via
libera al Pnrr. Il programma di investimenti è raggruppato in 16 componenti a loro volta oroganizzate in 6 missioni. La prima è digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura cui andranno 42,5 miliardi di euro (il 22% del totale) per investimenti, tra l’altro, in digitalizzazione della PA, banda ultralarga, internazionalizzazione, turismo e cultura. Alla rivoluzione verde e transizione ecoologica il pacchetto più consistente di risorse: 57 miliardi di euro, pari al 30% circa del totale, per investimenti in economia circolare, fonti rinnovabili, smart grid, efficienza energetica degli edifici, dissesto idrogeologico e idrogeno. Per la riforma della giustizia vengono individuate due leve: la digitalizzazione e riorganizzazione con, tra l’altro, “assunzioni mirate e temporanee” per eliminare il carico di arretrati; revisione del quadro normativo e procedurale con l’aumento del ricorso alle procedure di emdiazione e intwerventi di semplificazione del processo. Tra le altre riforme previste quelle definite “orizzontali” ed “abilitanti” come su semplificazioni, rilascio di permessi e autorizzazioni e interventi sul codice degli appalti, e quelle “settoriali specifiche” come su regole per la rpoduzione di rinnovabili e interventi sul contratto di programma delle ferrovie. Il documento del governo stima una crescita media del Pil nel 2022-26 di 1,4 punti più alta rispetto al periodo 2015-2019 e un Pil 2026 più alto di 3 punti rispetto allo scenario di base senza Pnrr. Infine il nodo governance che sarà divisa per quanto riguarda l’attuazione con “responsabilità diretta delle strutture operative coinvolte” e cioè ministeri ed enti locali e territoriali per la realizzazione dfegli investimenti e delle riforme nei tempi previsti e per la gestione corretta delle risorse. Per quanto riguarda invece il monitoraggio e la rendicontazione le responsabilità saranno incentrate nel Ministero dell’Economia che fungerà anche da “punto di contatto unico per le comunicazioni con la Commissione europea”.
Amendola ha sottolineato la necessità di un grande “salto di qualità” nella sburocratizzazione delle procedure, “il governo deve prevedere corsie preferenziali per l’impiego dei fondi” del Pnrr.
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.