Estensione temprale e monte burocrazia per far decollare il superbonus 110%
(Rinnovabili.it) – Semaforo verde per la proroga superbonus 110% al 2023. Da accompagnare a nuove misure di semplificazione per facilitarne la fruizione. Così, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) mette nero su bianco l’impegno governativo a dar continuità al maxi incentivo per le riqualificazioni edilizie. Il testo è stato trasmesso ieri al Parlamento dopo il via libera del Consiglio dei Ministri. Con l’obiettivo di inviare il documento definitivo alla Commissione Europea entro il 30 aprile .
E nelle sue oltre 330 pagine finali affina e approfondisce molti degli degli obiettivi già presentati con la prima bozza, cercando di puntare in alto. “Il governo stima che gli investimenti previsti nel Piano avranno un impatto significativo sulle principali variabili macroeconomiche”, spiega il premier Mario Draghi. “Nel 2026 – anno di conclusione del PNRR – il prodotto interno lordo sarà di 3,6 punti percentuali più alto rispetto all’andamento tendenziale e l’occupazione sarà maggiore di quasi 3 punti percentuali”.
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PNRR e proroga superbonus
Uno dei temi più attesi? La proroga superbonus 110% al 2023. Il PNRR mira, tra le alte cose, a migliorare l’efficienza energetica sia degli edifici pubblici che di quelli privati raggiungendo un risparmio pari almeno a 0,32 Mtep e 0,98 MtCO2 entro il 2026. Per raggiungere tale obiettivo, le detrazioni fiscali dedicate al settore immobiliare rimarranno uno strumento centrale. Ecco perché il Governo Draghi ha deciso di estendere la vita alla detrazione IRPEF del 110%, introdotta nel 2020 dal Decreto Rilancio. Nel dettaglio, il piano proroga la misura al 30 giugno 2023 per gli interventi effettuati dagli IACP, a condizione almeno il 60% dei lavori siano stati effettuati alla fine del 2022; e al 31 dicembre 2022 per gli interventi effettuati dai condomini, a condizione che almeno il 60% dei lavori sia stato effettuato entro il 30 giugno precedente.
Rimangono inalterate le caratteristiche tecniche dello strumento, le tipologie di intervento, le categorie abitative e le formule finanziare connesse quali la “cessione del credito” e il “pagamento anticipato”. “L’investimento – spiega il Governo – consentirà inoltre di stimolare le economie locali attraverso la creazione di posti di lavoro nella filiera dell’edilizia e della produzione di beni e servizi per le abitazioni con potenziale impatto sulle categorie deboli colpite dalla pandemia”.
Ma perché la proroga del super bonus 100% sia davvero utile, il PNRR introduce nel suo ampio pacchetto di riforme alcune semplificazioni ad esso dedicate. “L’attuazione del superbonus ha incontrato molti ostacoli connessi alla necessità di attestare la conformità edilizia particolarmente complessa per gli edifici risalenti, come segnalato dall’ANCI, dalla rete delle professioni tecniche e dalle associazioni imprenditoriali (con attese fino a 6 mesi per l’accesso agli archivi edilizi)”. Il prossimo passo sarà dunque approvare entro maggio 2021 un decreto legge di semplificazione.
Nella pratica Roma potrebbe aspettare settembre per una valutazione effettiva degli aspetti economici del bonus per poi prorogarlo con la nuova Legge di Bilancio. Si stima che siano necessari investimenti per circa 10 miliardi di euro che consentiranno la ristrutturazione di circa 50.000 edifici ogni anno, per una superficie annuale totale di 20 milioni di mq.
Tuttavia la proroga superbonus 110% al 2023 non soddisfa tutti. Subito dopo la pubblicazione del PNRR, Legambiente e Fillea CGIL sono tornati a far sentire la propria voce ribandendo la necessità di un’estensione fino al 31 dicembre 2025 semplificando l’accesso e definendo la platea degli interventi”. Secondo l’associazione ambientalista e il sindacato delle costruzioni “occorre prorogare e rivedere il superbonus in particolare consentendo l’accesso alla detrazione […] agli interventi che riducono le prestazioni di almeno il 50% o raggiungono la Classe A di prestazione energetica, per interventi coordinati di riqualificazione energetica ed adeguamento antisismico, per l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’eliminazione dell’amianto”.
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“Sarà, inoltre, importante prevedere la semplificazione intelligente delle norme edilizie, istituire un fondo di garanzia presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze per il credito a tasso agevolato alle famiglie e le imprese che realizzano gli interventi; e prevedere un piano straordinario di formazione professionale per il green building“. Quattro proposte che le due realtà hanno riassunto in un manifesto presentato nei giorni scorsi.
Source: rinnovabili.it
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