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PRECISAZIONI Superbonus 110%, proroga a rischio: quali detrazioni saranno ridotte – Il Capoluogo

La buona notizia sembrava la proroga del Superbonus 110% fino al 2023: una proroga che, pur riguardando anche gli altri bonus del settore edilizio, li vedrà rimodulati tutti al 75% delle spese sostenute. Proprio questa proroga, però, viene messa in dubbio da alcuni addetti ai lavori.

Giorni di attesa, che dal Superbonus 110% includono lo Sconto in fattura e, soprattutto, l’ampliamento del bonus agli edifici di proprietà di imprese. Alcune indiscrezioni circolate nelle ultime ore, tuttavia, hanno destato più di qualche preoccupazione sull’effettiva proroga dell’incentivo. Facciamo chiarezza.

Razionalizzazione per tutti i Bonus del settore edilizio: anche per il Superbonus 110%, che sarà portato al 75% ma solo dal 2024.

Mentre Ecobonus, Sismabonus, Bonus facciate, Bonus arredi vanno incontro all’introduzione di un’unica aliquota di detrazione al 75% fin da subito: al fine di stabilizzare tutte le agevolazioni fiscali previste e rendere gli incentivi strutturali almeno fino al 2025.

Stando a quanto prevede la bozza, che diventerà ufficiale solo a partire dal 30 aprile l’interpretazione pressoché univoca dei tecnici e degli addetti ai lavori era la seguente: il Superbonus 110%  unico tra i Bonus Casa ad essere effettivamente esteso a tutto il 2023. Con la valutazione, inoltre, di rendere più veloce la modalità di ammissione ai vari Bonus, estendendo il SuperBonus 110% ad altre tipologie di immobili.

Proprio nelle ultime ore, però, l’associazione Confindustria ha lanciato l’allarme, stando ad alcuni tagli previsti nelle risorse finalizzate a finanziare gli interventi di efficientamento energetico. Un allarme condiviso dall’Ance, Associazione Nazionale Costruttori Edili.

“Dalle indiscrezioni che circolano sul PNRR, sembra che da parte del Governo non ci sia la volontà di prorogare la misura del Superbonus 110% fino a dicembre 2023. Sarebbe un gravissimo errore perché danneggerebbe il settore delle costruzioni, che è volano dell’economia ed è ad alta intensità di occupazione. La proroga è necessaria, tanto più che il Superbonus è partito in ritardo viste le complessità amministrative“. Così Emanuele Orsini, Vice Presidente di Confindustria per il credito, la finanza e il fisco.

“Il Superbonus 110% è una misura che, con l’ammodernamento del patrimonio immobiliare del Paese, consente di raggiungere gli obiettivi di transizione ecologica previsti dal PNRR”, afferma Orsini.

Anche il mondo politico è sceso in campo, invocando la necessità di prorogare il Superbonus 110%. La nota di Stefania Pezzopane.

“Il Superbonus 110% sta funzionando. Prorogare la misura almeno fino al 2023, con un’uscita dall’intervento pubblico graduata che consenta di portare avanti sia la messa in sicurezza antisismica del patrimonio privato che un elevato risparmio energetico, consentirà di avvicinarci alle previsioni di Agenda 2030. La cessione del credito procede bene e ci preoccupa che la proroga sia ancora in forse, con indiscrezioni che vanno in senso contrario alle aspettative e a quanto ha proposto anche la relazione sul Pnrr approvata dal Parlamento”.  Dichiara la deputata dem Stefania Pezzopane

“L’ecobonus edilizio – aggiunge la deputata Pd – viene utilizzato dalle famiglie, rimette in moto manodopera qualificata e sostiene l’impresa e l’occupazione aiutando l’ambiente e la sostenibilità. Va dato un segnale positivo, specie in un Pnrr dove il tema della transizione ecologica deve essere prioritario. Fino a oggi il Superbonus 110% sta dimostrando una notevole efficacia. Infatti in base ai dati Enea, ha raggiunto il miliardo di valore facendo crescere i cantieri del più 514% e il valore dei lavori da 189 milioni di euro a oltre 1 miliardo con un salto percentuale del più 477%. Funzionano gli strumenti di cessione del credito e sconto in fattura. Già è chiaro il dato del risparmio energetico, la sicurezza sismica si misura come prevenzione del danno. E basta calcolare quanti miliardi si sono spesi e si spendono per ricostruire ciò che il terremoto distrugge per comprendere che le risorse per il Superbonus nel Pnrr faranno risparmiare cifre enormi”, conclude.

Superbonus 110%, fanno discutere i problemi per l’accesso al finanziamento

Parlando del Superbonus 110%, al momento la modalità di attuazione delle detrazioni è piuttosto complicata: tra moduli da presentare (circa 40) e numerosi requisiti di accesso. Dal Senato è arrivata la riassicurazione che l’aliquota unica semplificherà anche le modalità di accesso al contributo.

Superbonus 110, occhio ai vuoti normativi: le info utili

Si consideri che questa aliquota unica se per alcuni bonus potrebbe rendere minore l’importo delle detrazioni, per altri (che hanno ad oggi un’aliquota al 50 o 60%) garantirebbe sconti maggiori sugli interventi edilizi.

Detrazioni, quindi, al 75% per tutti gli altri Bonus fin dal 01/01/2022; mentre il Superbonus resterà 110% fino al 2023 compreso: scenderà al 75% dal 2024. 

Questo se verranno confermate le prime interpretazioni, comunque dati ufficiali si avranno solo il 30 aprile.

Superbonus 110%, l’analisi del commercialista Stefano Miconi

“Quello che bisognerebbe auspicare è il mantenimento dello Sconto in fattura, che viene unanimemente considerato una delle migliori intuizioni dello stato italiano: non a caso sarà presto replicato da diversi stati membri dell’Unione Europea. A partire da Francia e Spagna, che si stanno già muovendo in tal senso”.

Inoltre, c’è grande attesa perl’ampliamento del Bonus agli edifici di proprietà di imprese, che oggi il Superbonus 110% esclude. Facciamo riferimento a: uffici professionali e aziendali, alberghi…strutture che, in questo momento, sono escluse e che si sta cercando a gran voce di inserire nella misura delle agevolazioni”.

In merito all’estensione ad altre tipologie di immobili, infatti, si parla di: estensione del superbonus 110% a soggetti che svolgano attività d’impresa, arti e professioni, con preferenza per il settore alberghiero e le piccole e medie industrie. Oltre ad un ampliamento dell’accesso al superbonus 110% per aziende agricole, agriturismi sui fabbricati rurali ed ippodromi.

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